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I cercapersone di Hezbollah esplodono in contemporanea. Molti morti e feriti fra i miliziani

A Beirut esplodono i cercapersone dei miliziani di Hezbollah. Nomuerosi morti e moltissimi feriti. Un attacco altamente tecnologico, anche se non è chiaro come sia avvenuto

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Un’apparente operazione segreta del Mossad ha scatenato il caos in un quartiere meridionale di Beirut martedì, causando molte vittime fra i membri di Hezbollah e, secondo quanto riferito, tra i civili libanesi.

I dispositivi di telecomunicazione utilizzati dai membri di Hezbollah hanno iniziato a esplodere, causando fino a centinaia di feriti nel sobborgo di Dahiyeh. Sembra che ci siano state vittime, secondo le immagini grafiche dei social media.

Secondo quanto riportato dalla Reuters,

“centinaia di membri del gruppo armato libanese Hezbollah, tra cui combattenti e medici, sono stati gravemente feriti martedì quando i cercapersone che usano per comunicare sono esplosi”, secondo fonti della sicurezza.

Al Jazeera ha citato testimoni oculari secondo i quali le vittime sarebbero oltre 400 in un solo ospedale. Ancora un fotogramma dell’esplosione di uno dei cercapersone in un mercato affollato e pieno di civili.

“Un giornalista della Reuters ha visto 10 membri di Hezbollah sanguinare per le ferite riportate nel sobborgo meridionale di Beirut noto come Dahiyeh”, prosegue il rapporto.

Non è ancora chiaro come l’intelligence israeliana sia riuscita a infiltrarsi nelle telecomunicazioni di Hezbollah, se con piccole bombe piazzate nei cercapersone o forse come risultato di una sorta di cyberhack su larga scala che ha fatto esplodere degli elementi nel telefono, ma ciò che sta diventando chiaro è che sono stati fatti esplodere a distanza.

Secondo Clash News si è trattato di un attacco molto ben studiato: i cercapersone sono stati prima farciti con una piccola, ma significativa, quantità di PETN, Tetranitrato di pentaeritrite, quindi sarebbero stati hackerati e la batteria sarebbe stata surriscaldata sino a provocarne l’esplosione.

Ad essere colpiti sarebbero ben tre diversi tipi di cercapersone: Motorola LX2, Teletrim e Gold Apollo Rugged Pager AR924.

Un funzionario di Hezbollah, citato in forma anonima dalla Reuters, ha definito l’incidente la “più grande violazione della sicurezza” che il gruppo abbia mai affrontato dall’inizio del conflitto con Israele, durato quasi un anno.

Gruppi come Hezbollah utilizzano spesso dispositivi a bassa tecnologia per comunicare tra loro, dato che i telefoni cellulari sono più facili da intercettare per i servizi di intelligence. “I residenti hanno detto che le esplosioni si sono verificate anche 30 minuti dopo le esplosioni iniziali”, si legge ancora nel rapporto, che cita testimoni oculari.

La gente sta anche chiedendo urgentemente donazioni di sangue, dato che questo sembra essere un evento di massa.Un testimone oculare racconta ad Al Jazeera:Ci sono più di 400 uomini qui. Sono esplosi i loro cercapersone, quelli che usano per comunicare“.

Resti di un cercapersone esploso

I media regionali libanesi parlano di oltre 1.200 agenti di Hezbollah feriti. La Reuters conferma che l’ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani è tra i feriti della serie di esplosioni di cercapersone, sulla base di un rapporto dell’organo di informazione iraniano Mehr. Alcune delle esplosioni sono avvenute anche in Siria.

A Beirut si parla di morti tra i civili, compresi i bambini. Alcune delle esplosioni sono avvenute all’interno delle abitazioni, dove i cercapersone si trovavano su mensole o comodini. Un corrispondente di Al Jazeera scrive: “Stiamo parlando di centinaia di membri del gruppo negli ospedali. Stiamo vedendo online video di ferite alle braccia, alle gambe, persino al viso”.

Il Ministero della Sanità libanese sta sollecitando l’afflusso di medici e infermieri negli ospedali del sud di Beirut, a causa della carenza di personale. Era presente anche l’amabsciatore iraniano, che è rimasto però illeso.

I cercapersone e i cellulari non smartphone sono molto usati dai miliziani di hezbollah perché non intercettabili e quindi, in teoria, molto più sicuri. Non è chiaro come sia avvenuto l’attacco, come sia stato coordinato e chi lo abbia condotto, anche se è ovvio che i sospetti cadono su Israele, che però non ha commentato l’azione.


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