Attualità
I calcoli farlocchi della disoccupazione strutturale dal parte della Commissione
Proseguiamo con i sempre interessantissimi dati dell’analista Robin Brooks e dell’IIF, che continuano a mostrare l’assurdità dei modelli utilizzati dalla commissione per regolare la politica fiscale dell’area euro.
Come veniva giudicata la disoccupazione potenziale nel 2018 e nel 1998, a venti anni di distanza? Teoricamente non dovrebbero cambiare, se non a fronte di cambiamenti del paradigma economico. Sarà così ?
Grecia, Italia , Spagna e Portogallo vedono aumentare la propria disoccupazione strutturale, mentre la Germania l’ha vista dimezzare. Se così fosse dovremmo vedere dei fortissimi investimenti europei per quei paesi che vedono un aumento della disoccupazione strutturale, a meno che non si voglia pensare che sia una questione di carattere razziale. In realtà pare che i calcoli siano fatti in modo tale da far seguire alla disoccupazione potenziale di pieno impiego quelli della disoccupazione effettiva, avendo quindi una scusa quasi perfetta per…. non fare assolutamente nulla.
Basterebbe poi notare che all’interno delle 10 maggiori economia occidentali l’Euro ha, al proprio interno, l’economia con la maggiore crescita e quella con la maggiore recessione dal 2007 per capire che non può funzionare.
Com queste misure il One Size Fits all non è possibile. Non si può fare la stessa politica economica , fiscale e monetaria, per un paese che ha visto il proprio PIL calare a due cifre e per uno che lo ha visto crescere a due cifre. Si tratta di una follia, di un’illusione pericolosa, anche se, cosa di cui dubitiamo fortemente, a causare questi movimenti non fosse stato l’euro stesso ma qualche altro fattore esterno.
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