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HQ-20: il nuovo missile cinese passa dalla parata alla realtà operativa (VIDEO). Un salto strategico per Pechino.
La Cina non scherza più: il nuovo missile HQ-20, visto in parata a settembre, ha completato il suo primo test a fuoco vivo. Un segnale strategico per USA e Taiwan che rafforza la difesa aerea di Pechino.

L’Aeronautica Militare dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLAAF) cinese ha recentemente diffuso un filmato che segna un punto di svolta strategico: il primo test a fuoco vivo, documentato pubblicamente, del sistema missilistico di difesa aerea HQ-20.
Non si tratta del solito video di propaganda. Le immagini confermano che l’intercettore è passato in tempi record dall’essere un pezzo da esposizione per le parate a un’arma pienamente operativa, integrata nella crescente e sofisticata architettura di difesa multistrato di Pechino.
Il filmato, parte delle celebrazioni per l’anniversario della PLAAF, mostra l’intero ciclo di lancio, dall’elevazione del canister al rilascio del missile. Per la prima volta, si vede in azione la configurazione del lanciatore verticale a otto celle. Questo dettaglio tecnico conferma ciò che gli analisti sospettavano da tempo: l’HQ-20 è progettato per colmare il “buco” critico nella capacità difensiva a medio e alto raggio, posizionandosi strategicamente tra le famiglie di missili HQ-16 e HQ-22A. Eccovelo:
La mossa, ovviamente, non è casuale. Mostrando un lancio completo, Pechino sta inviando un messaggio forte e chiaro ai vicini regionali (Giappone, Taiwan, Corea del Sud, India) e, naturalmente, agli Stati Uniti. Il messaggio è che la “bolla” A2/AD (Anti-Access/Area-Denial), quella strategia che mira a impedire l’accesso e la libertà di movimento delle forze avversarie (leggi: la marina e l’aviazione USA) vicino alle coste cinesi, è diventata improvvisamente molto più densa e difficile da penetrare.
Dalla parata alla realtà: una progressione lampo
A colpire è la rapidità della transizione. L’HQ-20 aveva fatto la sua prima apparizione pubblica solo pochi mesi fa, durante la Parata del Giorno della Vittoria a Pechino il 3 settembre 2025 (in occasione dell’80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale).
In quell’occasione, era sfilato come un pezzo da museo su un camion, senza alcuna prova di capacità operativa. Molti analisti lo avevano liquidato come un sistema ancora in fase di “Initial Operational Capability” (IOC) molto limitata. Il video di novembre, invece, spazza via questi dubbi: il sistema è già in un ciclo di addestramento avanzato, pienamente integrato nelle forze di difesa aerea.
Architettura del sistema HQ-20: cosa sappiamo?
Sebbene i dettagli rimangano coperti da segreto militare, l’analisi del video e le informazioni trapelate delineano un sistema tecnologicamente avanzato, pensato per un ambiente di guerra moderno.
- Lanciatore (TEL): Montato su uno chassis ad alta mobilità 8×8. Trasporta otto canister verticali sigillati (due file da quattro), una densità di fuoco quasi doppia rispetto ai sei dell’HQ-16. È in grado di lanciare a 360 gradi senza dover riposizionare il veicolo.
- Radars: Il sistema non opera da solo, ma è integrato in una rete di sensori. Include radar di preallarme a onde metriche (spesso paragonati ai JY-27), ottimizzati per rilevare velivoli stealth (come F-22 o F-35) a lunga distanza.
- Controllo del Fuoco: Affidato a moderni radar AESA (Active Phased Array), capaci di tracciamento di precisione e gestione simultanea di bersagli multipli.
- Il Missile: Si tratta di un intercettore a combustibile solido. La guida è inerziale con aggiornamenti mid-course, per poi passare a un sistema di homing radar attivo nella fase terminale (il missile “vede” da solo il bersaglio). Alcune fonti parlano di un motore a doppio impulso, che garantirebbe alta manovrabilità fino all’impatto, cruciale contro missili cruise che volano a bassa quota o caccia di quinta generazione in manovra evasiva.
E la gittata? Qui la Cina gioca, come da tradizione, sull’ambiguità strategica. Le stime degli analisti variano in modo quasi comico: si va dai 50 km delle prime descrizioni, ai 150-160 km delle analisi più recenti, fino a cifre “espansive” di 400-500 km. Questo potrebbe suggerire l’esistenza di diverse varianti del missile o, più semplicemente, la volontà di tenere l’avversario nel dubbio.
L’emergere dell’HQ-20 come sistema maturo dimostra l’intenzione di Pechino di creare un “gradiente” di intercettazione senza soluzione di continuità, capace di affrontare simultaneamente minacce a bassa, media e alta quota. La bolla A2/AD si è appena rafforzata.
Domande e risposte
Perché questo video dell’HQ-20 è così importante? Perché trasforma un “pezzo da parata” in una minaccia operativa confermata. Fino a settembre 2025, l’HQ-20 era solo un sistema mostrato staticamente. Il test a fuoco vivo dimostra che i lanciatori, i radar e i missili funzionano e sono integrati. Per gli analisti militari, questo significa che la Cina ha chiuso un’importante lacuna nella sua difesa aerea, con un sistema che ora deve essere preso sul serio nei piani strategici avversari, specialmente nel Pacifico.
Cosa significa esattamente A2/AD (Anti-Access/Area-Denial)? È un concetto strategico. “Anti-Access” (A2) si riferisce alla capacità di impedire a una forza avversaria (come una flotta di portaerei USA) di entrare in un’area operativa, ad esempio usando missili balistici anti-nave a lungo raggio. “Area-Denial” (AD) si riferisce alla capacità di impedire all’avversario di operare liberamente all’interno di quell’area, usando sistemi come l’HQ-20, sottomarini o caccia. In sintesi, è la strategia cinese per rendere il Mar Cinese Meridionale e l’area di Taiwan un incubo logistico e tattico per gli Stati Uniti.
Qual è la vera gittata di questo missile? La risposta breve è: nessuno, tranne i cinesi, lo sa con certezza. L’ambiguità è un’arma. Le stime variano da 50 km a oltre 400 km. Questa enorme differenza suggerisce due possibilità: o esistono diverse varianti del missile (una a corto raggio per droni, una a lungo raggio per aerei strategici) oppure Pechino sta deliberatamente confondendo le acque per complicare la pianificazione nemica. La stima più realistica per il ruolo che deve ricoprire (tra HQ-16 e HQ-22A) si attesta probabilmente tra i 150 e i 160 km.









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