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Economia

Guerra Fiscale Totale: lo studio legale dei super-ricchi dichiara guerra alla Spagna e promette una battaglia mai vista prima

Accuse pesantissime di ispezioni “fraudolente” e incentivi perversi. Uno dei più potenti studi legali al mondo ha lanciato una crociata contro il fisco spagnolo, accusato di agire come un “borseggiatore”. La battaglia approda alle corti di tutta Europa.

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Lo studio legale internazionale Amsterdam & Partners, con sedi negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ha annunciato una campagna legale senza precedenti contro il sistema fiscale spagnolo, promettendo di portare la questione davanti ai tribunali degli Stati Uniti, alla Corte di giustizia dell’Unione Europea, alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e alle autorità spagnole. Già a maggio aveva chiamato il governo di Madrid a rispondere delle proprie pratiche fiscali giudicate eccessive e illegali.

Robert Amsterdam, fondatore dello studio, ha intensificato la sua presenza in Spagna negli ultimi mesi, guidando una crociata legale e mediatica contro l’Agenzia delle Entrate spagnola. Secondo Amsterdam, i primi ricorsi ai tribunali europei saranno depositati entro due mesi.

Le accuse mosse sono molteplici e includono:

  • Incentivi agli ispettori fiscali: il sistema premia le regolarizzazioni senza rimborsare i contribuenti che risultano nel giusto.
  • Uso improprio dei dati personali: lo scambio di informazioni tra amministrazioni ed enti violerebbe le normative, con un reclamo già presentato all’OCSE.
  • Lista nera dei morosi: la pubblicazione di elenchi di contribuenti inadempienti è contestata come lesiva dei diritti.
  • Tribunali Economico-Amministrativi: subordinati al Ministero delle Finanze, mancano di indipendenza, costringendo i contribuenti a lunghe attese (3-5 anni) prima di accedere al controllo giurisdizionale. Questo problema è comune all’Italia, dove le Commissioni tributarie non sono organi indipendenti.
  • Ispezioni fraudolente: la prescrizione viene aggirata con modifiche minori, e la presunzione di innocenza è violata, dando maggior credito agli ispettori rispetto ai contribuenti, un tema già sollevato dalla Corte Suprema.

La campagna è iniziata in difesa di clienti stranieri residenti in Spagna, soggetti a ispezioni per aver beneficiato della legge Beckham, un regime fiscale che consente un’aliquota fissa del 24% sull’imposta sul reddito, esentando il patrimonio mondiale. L’Agenzia delle Entrate spagnola sostiene di aver controllato solo lo 0,5% dei 37.000 contribuenti che utilizzano questo regime per verificarne i requisiti, ma Amsterdam contesta l’intero approccio, definendo le ispezioni “praticamente fraudolente”.

La battaglia si è estesa all’intero sistema fiscale spagnolo, guadagnando eco sulla stampa nazionale e internazionale grazie a una campagna pubblicitaria che accusa l’Agenzia del fisco di comportarsi come un “borseggiatore”. Amsterdam, che rappresenta clienti di alto profilo, smentisce le accuse di voler attrarre nuovi clienti: “Non ne accetteremo altri”, dichiara, sottolineando che il tempo dedicato alla causa supera le risorse dei suoi assistiti.

L’avvocato sarà a Madrid questa settimana e la prossima, con l’obiettivo di raccogliere ulteriori testimonianze dai contribuenti e sensibilizzare l’opinione pubblica. Previste anche visite in Andalusia e altre regioni spagnole, oltre a Madrid e Barcellona, per ampliare il raggio d’azione della campagna. Amsterdam spera di trovare ascolto tra i partiti politici, auspicando una riforma del sistema fiscale in caso di cambiamenti elettorali. Sarebbe uno dei rarissimi casi in cui la ribellione dei contribuenti ha degli effetti sulla politica fiscale.

Chissà se lo Studio Amsterdam & Partner vuole agire anche in altri paesi europei.


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