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GUALTIERI OSCURA CONTE: POTERI ASSOLUTI AL MEF, Conte Umiliato

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Il 16 giugno è stato emesso un Decreto Legge che dovrebbe, almeno in teoria, riuscire a sanare gli errori ed i ritardi nel pagamento delle casse integrazione e del reddito di Emergenza. Finalmente, dopo 3 mesi, qualcuno si è reso conto che ci sono dei problemi. Meglio tardi che mai, forse, ed anche con un  decreto di soli 4 articoli. Alleluia, dopo le centinaia di inutili pagine del decreto rilancio.

Nel decreto all’art. 4 è previsto quanto segue :

“Le risorse destinate a ciascuna delle misure previste dal decreto-legge 17 marzo 2020, ……. sono soggette ad un monitoraggio effettuato dal Ministero dell’economia e delle finanze. Il Ministro dell’economia e delle finanze, sulla base degli esiti del monitoraggio di cui al periodo precedente, al fine di ottimizzare l’allocazione delle risorse disponibili, e’ autorizzato, sentiti i Ministri competenti, ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio, anche mediante versamento all’entrata e successiva riassegnazione alla spesa di somme gestite su conti di tesoreria,”

Praticamente con l’articolo 4 si assegna al Ministero delle finanze un potere assoluto di anche su tutti gli altri ministeri. una cosa inaudita, mai vista sino ad ora. Praticamente il MEF diventa il principe di tutti gli altri ministeri, avendo un potere di supervisione della spesa, di riallocazione, di riduzione o di aumento. Da domani può rivedere i costi degli interni, tagliare i fondi alla polizia e riallocarli, ad esempio, al DAP. Un potere quasi assoluto che non ha neppure Conte, ma che avrà Gualtieri, o meglio il suo DG Alessandro Rivera, perchè al MEF Gualtieri non sa neanche come allacciarsi le scarpe.

Questa scelta da un lato è un esempio della decadenza del Governo Conte. Da un lato è evidente che il PD non ha NESSUNA FIDUCIA, nel Presidente del Consiglio, e quindi lo sostituisce non tanto con Gualtieri, quanto con gli uomini nella sua macchina burocratica presso il MEF tutti dirigenti di nascita IPERPIDDINA, tutti fucile e Zingaretti, selezionati per la loro assoluta fedeltà al bottegone, cioè al male. Conte non è ancora abbastanza affidabile e ci si affida a Via XX settembre.


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