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GRETA, GRETINI E LA CORAZZATA POTEMKIN (di Nino Galloni)

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Vi ricordate Fantozzi con la Corazzata Potemkin? Alla cinquantesima proiezione del noto film di Eisenstein al circolo dei nostalgici della Rivoluzione Russa ebbe il coraggio di urlare: è una boiata pazzesca!
Con ciò nessuno voleva insultare ne’ la Rivoluzione ne’ i Bolscevichi, ma solo il culto, il rito che niente ha a che fare con lotte e rivendicazioni.
Del pari, oggi, tutti abbiamo piena consapevolezza della centralità della questione ambientale, ma la piccola scienziata che, improvvisamente raggiunge l’attenzione di centinaia di televisioni e giornali non l’ha bevuta quasi nessuno. O, meglio, nessuno che abbia un minimo di esperienza in materia, ignora che dietro c’è ben altro. Prima di cercare di capire cosa è questo ben altro, vediamo di fare il punto su due aspetti: la situazione ambientale e cosa potrebbe bollire nella pentola di chi controlla mass media e non solo.
Allora: il surriscaldamento del pianeta c’è ma varia notevolmente da zona a zona; inoltre ciascuno sa che il pianeta stesso ha affrontato numerosissime volte surriscaldamenti e raffreddamenti estremi.
Meno noto, ma non ignoto è che l’anidride carbonica prodotta dall’azione dell’uomo (che è raddoppiata dalla rivoluzione industriale a oggi) rappresenta circa il 2% del totale dei gas serra che, con l’uomo c’entrano ben poco, ma senza i quali la vita sulla Terra non sarebbe possibile.
Il surriscaldamento, quindi, non attenta alla vita sulla Terra e non è causato dall’uomo ma attenta alla vita dell’uomo perché la cosiddetta antropizzazione ha raggiunto livelli e intensità e caratteristiche che non si erano mai registrate in precedenza.
Quindi non si tratterà di fermare il surriscaldamento (cosa impossibile) come dice Greta e i suoi seguaci Gretini, ma di affrontarlo coordinando e predisponendo tutta la immensa strumentazione tecnologica disponibile senza farci perdere altro tempo, cosa che stanno facendo Greta, Gretini e vari pseudoscienziati candidati a qualche improbabile premio internazionale.
Al contrario è molto grave che latitino le iniziative contro l’invasione delle plastiche e l’inquinamento così nocivo per la salute (speriamo che l’esempio della Puglia e di altri che stanno bandendo le plastiche sia seguito); ne’ è accettabile che ancora si parli di rifiuti invece che di risorse e che l’economia circolare sia guardata solo come una curiosità.
Eppoi di che parliamo se, da decenni case e uffici vengono costruiti utilizzando materiali che si surriscaldano al primo raggio di sole e gelano al primo vento freddo?
Non dico di tornare ai Trulli e ai Nuraghi ma…insomma…
E veniamo all’altro aspetto. Visto che a nessuno è sfuggita la concomitanza tra successo mediatico dell’operazione Greta e momento/prospettive di crisi del sistema economico finanziario, crisi che richiede cambi di paradigma che metterebbero all’angolo i poteri forti, perché non pensare che questi ultimi temano la introduzione di tecniche che produrrebbero energia, cibo e quant’altro a costo zero?
Anche l’ultimo velo della scarsità monetaria sta per saltare e, con esso, la supremazia dei potenti; allora risulta chiaro che il freno allo sviluppo appare un utile diversivo per chi vuole contrastare un’evoluzione della dinamica storica che pone le basi per il superamento dei vecchi equilibri tra popoli sottomesssi e oligarchie dominanti.

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