Crisi
Grecia nel Medio Evo: tra “stipendi pagati in baratto” e “legalizzazione dei prelievi forzosi”
Due articoli sulla Grecia da l’AntiDiplomatico
La Grecia torna al Medio Evo: 2/3 degli stipendi pagati in baratto
L’esperimento sociale della Troika raggiunge questo nuovo stadio
“Vi ricordate la servitù e i contadini nei bei tempi passati del feudalesimo medioevale? Se la risposta è no, ho delle buone notizie per voi! E’ consuetudine nel mondo del lavoro in Grecia oggi ottenere la paga in beni, il baratto, invece che in salari. Rivive il feudalesimo nella Grecia della moderna Unione Europea e della zona euro”. Con questa premessa in uno dei suoi ultimi post, il blog greco KTG riporta un’inchiesta condotta dall’Istituto del lavoro della Confederazione dei sindacati (GSEE), definendola scioccante ma non così inattesa se si considera che per le leggi dell’austerità, della depressione indotta e della competitività, le condizioni di lavoro e di salario hanno reso i cittadini greci degli schiavi moderni.Ecco alcuni dati dell’inchiesta, così come riportata da KTG:i lavoratori ricevono stipendi con ritardi dai 3 ai 12 mesii lavoratori ricevono un terzo dei loro salari, il resto è pagato attraverso servizi come ad esempio la possibilità di dormire in un albergo, buoni pasto e coupon per acquisti di altri beni al supermercato.I datori di lavoro non pagano tredicesima e quattordicesima come obbligati per legge, ma in cambio offrono couppon per cibo e benzina. Costringono poi i lavoratori a firmare per il fatto che hano ricevuto l’intero bonus. GSEE stima che oltre un milione di lavoratori non ha ricevuto tredicesima e quattordicesima.I giovani lavoratori sotto i 25 anno anni sono assunti con contratti mensili per lavoro part-time di 4 ore al giorno e salari di 180 euro al mese. Con 25 giorni lavorativi si tratta di uno stipendio di 7,2 euro al giorno e più o meno 1.72 euro l’ora! KTG ricorda l’indignazione della prima “riforma del lavoro” nel 2011 che aveva tagliato drasticamente i salari fino a paghe da 3 euro l’ora. Ma ora si è passati alla rassegnazione e non ci si indigna neanche più…Secondo il diritto del lavoro, il salario minimo per coloro che hanno meno di 25 anni dovrebbe essere di 480 euro per un lavoro full-time. Ma a chi interressa le leggi quando la domanda del lavoro è straordinaria, il tasso di disoccupazione enorme e la liquidità in circolazione è scarsa perché le banche stanno risparmiando?I lavoratori greci, prosegue Ktg, saranno presto abilitati a pagare le loro bollette e il loro affitto in coupon per detergenti o buoni pasto. E’ strano come nel 2011 e 2012 i greci hanno fatto un tuffo nel passato ad i tempi di Chrles Dickens, mentre nel 2013 e 2014 si è arrivati fino al Medio Evo. “Posso immaginare che in un paio di anni, la Troika si lamenterà della mancanza di abilità del mondo nel lavoro e di fondi sociali assicurativi vuoti nella competitiva Grecia”, conclude Ktg.
Il prelievo forzoso dai depositi dei debitori senza notifica è ora costituzionale in Grecia
“Beati i debitori che non possiedono null’altro che una panchina in un parco”.
Uno shock per milioni di debitori greci: il Consiglio di stato ha deciso che gli uffici delle imposte e i fondi assicurativi potranno ora attingere direttamente dai loro depositi bancari senza neanche notificare l’operazione al titolare del conto. E, questo, per il panel di sette giudici della principale corte amministrativa del paese sarebbe in linea con la Costituzione greca. Lo riporta Ktg.La decisione della Corte apre le porte al prelievo massivo di salari, pensioni, rendite e depositi di migliaia di greci. Allo stesso tempo il panel di sette giudici della Corte ha modificato un giudizio precedente di un panel di cinque, che a marzo aveva escluso come “non costituzionale” il ritiro diretto dai depositi dei contribuenti senza previa notifica.Il ragionamento della principale corte amministrativa del paese è, riporta Kathimerini, che “la notifica precedente potrebbe dare il tempo al debitore di ritirare i soldi dal suo conto bancario o trasferire i depositi ad un terzo partito”Chiaramente, la misura cattura i piccoli pesci con debiti tra i mille e i dieci mila euro. I pesci grandi con centinaia di migliaia di euro di debiti hanno già da tempo trasferito i loro soldi in paradisi fiscali.In tempi di programmi di austerità e prestiti di “salvataggio”, afferma sarcasticamente KTG, “i confini della nostra rispettata Costituzione sono molto elastici. Beati i debitori che non possiedono null’altro che un posto su una panchina in un parco”.
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