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Energia

Grandi infrastrutture: l’Iraq realizza un enorme oleodotto per raddoppiare la propria capacità d’export petrolifero

L’Iraq non scherza: al via un nuovo super-oleodotto da 2 milioni di barili al giorno per blindare l’export e contare di più sui mercati globali.

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Il Ministero del Petrolio iracheno ha dato il via a quella che definisceuna delle più significative iniziative strategiche” per il sistema di esportazione nazionale. Il progetto, battezzato “Terzo Oleodotto Offshore”, è una mossa da manuale per chi, come l’Iraq, basa la propria economia – e quindi la propria stabilità – sulle esportazioni di greggio.

Vediamo i numeri, che mostrano l’enormità dellopera:

  • Capacità di Progetto: 2,4 milioni di barili al giorno, una capacità enorme , considerando che attualmente l’Iraq esporta 3,49 milioni di barili al giorno.
  • Capacità Operativa Stimata: Circa 2 milioni di barili al giorno.
  • Lunghezza: 70 chilometri totali, di cui 61 offshore e 9 onshore.

Come ha dichiarato il Ministro del Petrolio, Hayan Abdul-Ghani, questa infrastruttura rappresenta una “trasformazione fondamentale” per le esportazioni dai porti meridionali del paese. In sostanza, l’Iraq non solo aumenta la quantità di petrolio che può immettere sul mercato, ma acquisisce una flessibilità operativa cruciale. Avere più “rubinetti” a disposizione significa poter gestire meglio i flussi, garantire forniture costanti ai mercati internazionali e, non da ultimo, avere maggior potere contrattuale.

Il progetto include anche la realizzazione di due piattaforme offshore (VS-1 e VS-2) in prossimità dei terminal petroliferi di Bassora e Khor al-Amaya, creando un sistema integrato e più sicuro che mira a massimizzare le entrate nazionali. Un investimento espansivo, che utilizza la spesa in infrastrutture strategiche per rafforzare l’economia nazionale di fronte alle inevitabili oscillazioni dei mercati globali.

Terminali petroliferi a Bassora

In un’epoca di transizioni energetiche proclamate ma difficili da attuare, l’Iraq manda un messaggio chiaro: il petrolio è ancora il re, e Baghdad intende giocare un ruolo da protagonista ancora a lungo. L’incrmento di capacità d’esportazione fornirà le risorse per lo sviluppo generale infrastrutturale del paese e superare definitivamente l’era di Saddam, il tutto senza dipendere da infrastrutture che percorrono altri paesi, anche se resta la dipendenza dalla fragilità del Golfo Persico.

Realizzazione di un Oleodotto in Medio Oriente

Domande e Risposte (FAQ)

1. Qual è l’obiettivo principale di questo nuovo oleodotto per l’Iraq? L’obiettivo primario è duplice. Da un lato, aumentare la capacità di esportazione di greggio di circa 2 milioni di barili al giorno, consolidando la posizione dell’Iraq come uno dei principali fornitori globali. Dall’altro, aumentare la flessibilità logistica e la sicurezza del sistema di export. Diversificando le rotte di esportazione, il paese può garantire un flusso più stabile di petrolio verso i mercati internazionali, riducendo i rischi legati a possibili guasti o blocchi di una singola infrastruttura e rafforzando così la propria economia.

2. Che impatto avrà questo progetto sui mercati energetici globali? Un aumento della capacità di esportazione irachena potrebbe, nel medio-lungo periodo, contribuire a una maggiore stabilità dei prezzi globali del petrolio, aumentando l’offerta disponibile. Tuttavia, l’impatto reale dipenderà dalle politiche di produzione dell’OPEC+ e dalla domanda globale. Per i paesi consumatori, una maggiore diversificazione delle fonti è una buona notizia, in quanto riduce la dipendenza da un numero limitato di produttori. L’Iraq, di fatto, si candida a essere un partner ancora più affidabile e rilevante.

3. Ci sono rischi associati a un investimento così focalizzato sul petrolio in un’era di transizione energetica? Sì, il rischio esiste. Puntare massicciamente su infrastrutture per i combustibili fossili potrebbe rivelarsi miope se la transizione verso le energie rinnovabili accelerasse più del previsto. Tuttavia, dal punto di vista di un paese la cui economia dipende quasi interamente dal petrolio, questo è un investimento pragmatico. La domanda globale di greggio, sebbene in calo tendenziale nei prossimi decenni, rimarrà sostenuta ancora per molto tempo. Per l’Iraq, massimizzare le entrate oggi è essenziale per finanziare la propria stabilità e, potenzialmente, la futura diversificazione economica.

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