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Gli USA cambiano fornitori e…. voci di Apple che acquista Tesla

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La crisi commerciale fra USA e Cina sta portando, progressivamente ad un cambiamento dei flussi commerciali fra i due paesi. Trump sta ottenendo quello che probabilmente era il suo vero obiettivo, cioè una minore dipendenza dalla Cina.

Vediamo questo grafico molto esplicativo di DB:

15 miliardi di import  a stelle e strisce si sono spostati dalla Cina ad altre parti del mondo, ed il grafico mostra chiaramente come questi si siano spostati da fornitori di Pechino ad altre parti del mondo, magari ugualmente competitivi. Pensiamo a paesi come il VietNam o la Tailandia che si stanno rivelando in grado di intercettare flussi di export in fuga da Pechino, oltre i partner tradizionali di Washington, come la Corea ed il Giappone.

Questa conversione dei flussi può colpire anche molte aziende americane, oltre che le famiglie, nel breve termine, e l’export diretto di prodotti retail. Ad esempio Apple probabilmente dovrà cambiare profondamente le proprie catene logistiche, anche se si sta già rilocalizzando, o meglio sta rilocalizzando i fornitori, ma, forse, sta anche cercando nuovi business.

Tesla ricevette un’offerta da Apple nel 2013 per 240 dollari ad azione. All’epoca Musk affermò che Tesla non fosse in vendita  ad un alto gruppo perchè doveva concentrarsi  nello sviluppo del proprio business, e l’offerta venne rifiutata, ma ora le cose stanno andando diversamente.

Appare chiaro che la società automobilistica, pur avendo ottime prospettive con lo sviluppo degli EV e della guida autonoma, abbia dei grossi problemi di liquidità che rendono complesso superare anche la minima fluttuazione delle vendite e sviluppare i nuovi prodotti che, purtroppo, sta già vendendo sulla carta. Al contrario Apple ha liquidità, ma è in un settore ormai  saturo, con una posizione che non potrà mantenere in eterno. Apple aveva anche sviluppato un proprio progetto per la guida autonoma, Project Titan, che sarebbe un complemento ottimale per la Tesla.  Un modo per entrare su un mercato che, nel 2040, si attende venda 33 milioni di auto a guida autonoma, in congiunzione con una società comunque avanzata  e monto nota. Certo il settore auto è capital intensive all’ennesima potenza, ma  d’altro canto Apple potrebbe fornire il management di cui attualmente la possibile controparte abbisogna. Se son rose fioriranno.


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