Economia
Gli “Shortisti”, coloro che guadagnano quando la borsa scende
Come si fa a guadagnare quando la borsa scende? Si può e il gioco è fatto dagli Shortisti

Chi sono gli “shortisti” (shorters)?
Semplice, tutti quelli che vendono per guadagnare al ribasso.
L’investitore normale non immagina nemmeno che si possa guadagnare con i ribassi, e invece si può eccome.
Spiego in modo semplice come funziona e perche’, a volte, ci sono notti in cui hanno un sonno agitato.
Nei mercati finanziari è possibile prendere un’azione in prestito (ponendo a disposizione una percentuale del prezzo a garanzia) , venderla sul mercato (diciamo a 100) e se tutto va giù, ricomprarla diciamo ad 80 guadagnando 20. In questo esempio il nostro shorter guadagna , perchè ricompra la stessa azione ad un prezzo più basso e la restituisce a chi gliel’ha prestata. Paga l’interesse per il tempo del prestito ed è felice.
Si chiama “short” (a breve) perchè è molto dispendioso tenere per lungo tempo una posizione ribassista perchè l’azione è in prestito e si deve pagare un tasso di interesse. Inoltre, è statisticamente molto maggiore il tempo in cui le borse sono al rialzo di quello al ribasso, ma è anche vero che i ribassi sono brevi come durata nel tempo, ma sono molto più violenti e con oscillazioni al ribasso importanti. Per questo il nostro ribassista deve centrare il timing giusto altrimenti sono dolori.
Cosa succede se l’azione non scende o addirittura risale, come è accaduto 8/9 aprile dopo la sospensione dei dazi alla UE?
Se il nostro shortista ha preso a noleggio l’azione per un mese e la vende , e se per avere la disponibilità dell’azione ha dato una garanzia (margine) del 5% o 10% del valore e invece la sua azione va su, non solo perde, ma se il il rialzo è superiore al margine è costretto a riaquistare immediatamente quell’azione e perde tutto il suo margine.
Ora la cosa che teme di più chi usa un margine per comprare o vendere una azione sono gli sbalzi notturni fatti a mercato chiuso. Perchè se durante la notte succede qualcosa che fa, ad esempio, rialzare moltissimo il mercato e il giorno dopo all’apertura il suo titolo short (venduto al ribasso) sale di un valore superiore al margine…… Il broker o la banca che gli ha fatto l’operazione, gli ricompra in automatico il titolo e lo shorter perde tutto. E’ quello che sta avvenendo il 9/10 aprile con Wall Street che ha chiuso alle 22 ora italiana col Nasdaq a +12% mentre i mercati europei avevano chiuso alle 17 (prima della notizia) in pesante ribasso .
All’apertura delle borse europee il 10 aprile molti titoli hanno aperto con rimbalzi superiori al 10% e molti shorters sono stati costretti a ricoprirsi. Molti hanno perso tutto.
Nella figura, come esempio concreto riportiamo il grafico di STMicroectronics quotata alla borsa di Milano: il 9 aprile STM chiudeva alle 17.30 a 16,615 euro (indicato col n°1) per riaprire il giorno seguente alle 9 di mattina a 19,217 (2) con una escursione di prezzo di oltre 15% . In quel caso tutte le azioni vendute al ribasso con un margine del 10% sono state chiuse in maniera automatica e il ribassista ha perduto l’intero margine. Ho indicato un grafico reale per esemplificare, ma va detto che quando questi sbalzi improvvisi e notturni avvengono su tutto il listino e addirittura in tutta europa, moltissimi perdono e a volte mettono a rischio perfino i broker finanziari che garantiscono per le cifre eccedenti il margine del cliente.
Questi sbalzi così importanti possono avere anche effetti sistemici di fallimenti di interi brokers finanziari. Chi va short e chi opera deve essere cosciente di queste situazioni.
Più in generale le attività sui mercati in periodi di alta o altissima volatilità possono poi trasferirsi all’economia reale a causa di fallimenti di grandi hedge fund, di broker o addirittura di banche.
A cura di Primo Gonzaga
(Il grafico in figura è stato preso da Investing.com che si ringrazia).
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