Attualità
GLI ITALIANI NON SI CURANO PIU’, GRAZIE ALLA CRISI. L’ENNESIMO SUCCESSO DELL’EURO
L’altro ieri il CENSIS ha presentato, in collaborazione con RBM assicurazione salute (capirete fra poco il perchè…) il rapporto sulla Salute degli Italiani, all’interno del “Welfare day 2017”.
I risultati solo scioccanti – altro che welfare state: Nell’ultimo anno 12,2 milioni di cittadini italiani hanno rinunciato a curarsi , o hanno rinviato le cure, per motivazioni di carattere economico! Sono il 10,9% in più rispetto allo scorso anno, per un altro 1,2 milioni di italiani che non si curano.
Aggiungiamo che 13 milioni di italiani hanno sperimentato una riduzione consistente del tenore di vita, e 7,8 milioni hanno dovuto indebitarsi con parenti, amici o banche, e 1,8 sono entrati nell’area della povertà.
Un quadro DEVASTANTE che dovrebbe far dimettere il governo e far ritirare dalla politica chi ha ricoperto cariche politiche negli ultimi 15 anni, invece sono tutti li, molto ben seduti, anzi ci fanno la predica sulla spesa pubblica, sull’austerità, sulla crescita economica etc etc.
Perchè il Censis presenta questa dati con al fianco u’assicurazione privata? Perchè, naturalmente, interviene il consigliere delegato della RBM a dire che ormai ci vuole l’Assicurazione sociale integrativa, perchè il Servizio Sanitario Nazionale non ce la fa più, per cui è ora di aprire il business ai privati! Bisogna rendere obbligatorie le assicurazioni integrative. E hi non le può pagare, può anche morire di malattia.
Ora mi chiedo come si sia fatto dal 1980 al 2001, quando la copertura era universale e la compartecipazione alla spesa minima ?In realtà lo schema è chiaro:
- obbligo a fare austerità così ci sono meno risorse per il welfare:
- quindi la gente non si riesce a curare nel servizio pubblico;
- si è pbbligati ad andare al privato, ma è costosos;
- gli vendo le assicurazioni, su cui lucro laute percentuali.
Ecco fatto, i nostri bravi moralisti, i bravi europeisti pro asuterità si sono fatti il loro sporco affare, sulla pelle del popolo. Del resto una delle prime società che è saltata nel business è stata, non a caso, la Unipol, vicina alla cooperative.
Austerità , intrallazzi e mangeria vanno mano nella mano
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