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Gli albori della Civiltà: le orgini dell’Agricoltura di allargano ben oltre la Mezzaluna Fertile, seconod nuovi ritrovamenti
Una rivoluzionaria scoperta archeologica in Uzbekistan suggerisce che l’agricoltura non sia nata in un solo luogo, ma sia stata il risultato di comportamenti diffusi in diverse parti del mondo, molto prima di quanto si pensasse.

Una recente e significativa scoperta archeologica in Uzbekistan sta spingendo gli scienziati a riconsiderare una delle storie più importanti dell’umanità: quella della nascita dell’agricoltura. Per decenni, l’idea prevalente è stata che la coltivazione di cereali come grano e orzo fosse nata nella Mezzaluna Fertile, una regione del Medio Oriente, circa 10.000 anni fa, grazie a un popolo noto come i Natufiani.
Una nuova ricerca, pubblicata su Science, offre una prospettiva diversa.
L’Impatto della Scoperta Cinese
La ricerca, guidata da un team internazionale con il supporto di Xinying Zhou dell’Istituto di Paleontologia e Paleoantropologia dei Vertebrati di Pechino, ha riportato alla luce reperti cruciali che cambiano la nostra comprensione delle origini umane. La scoperta, avvenuta nella Toda Cave nella valle di Surkhandarya, nel sud dell’Uzbekistan, dimostra che già 9.200 anni fa, comunità così lontane stavano già raccogliendo orzo selvatico con falci di pietra, un’attività che si pensava fosse un’esclusiva dei primi agricoltori del Medio Oriente.

Posizione, distribuzione degli strati culturali e cronostratigrafia della grotta Toda-1. (A) Posizione della grotta Toda-1 e topografia della valle dell’Amu Darya. (B) Foto esterna della grotta Toda-1 (di Xinying Zhou). (C). Sezione trasversale e strati stratigrafici della grotta Toda-1. (D) Il gruppo di strati culturali e il sottostrato con i dati al radiocarbonio della Sezione-1 di T5, grotta Toda-1.
“Questa scoperta dovrebbe cambiare il modo in cui gli scienziati pensano alla transizione dal foraggiamento all’agricoltura, poiché dimostra quanto fossero diffusi questi comportamenti transitori”, ha affermato Xinying Zhou. La sua ricerca suggerisce che i comportamenti che hanno portato all’agricoltura non erano un’eccezione, ma una pratica diffusa, presente in diverse regioni del mondo.

Il percorso di diffusione e la cronologia dei raccoglitori di cereali dall’Asia occidentale a quella orientale. (A) Vicino Oriente, Iran, Asia centrale, Asia meridionale: distribuzione dei siti neolitici e del sito della grotta Toda-1. (B) Cronologia della diffusione dei raccoglitori indicata dalla barra che riporta l’intervallo di età dei siti numerati; la barra tratteggiata rappresenta le età stimate, contrassegnate dalla presenza di cereali selvatici/addomesticati e animali domestici delle regioni.
Quindi la prima agricoltura, che si mescolava ancora abbondantemente con la raccolta, non ha avuto origine in un solo luogo, ma anche in regioni che ora sono aride, ma che all’epoca offrivano risorse agricole interessanti: infatti i ritrovamenti non riguardano solo l’orzo e i suoi semi, ritrovati nella caverna, ma anche semi di prugne e di varie varietà di mele servatiche che, all’epoca, evidentemente crescevano nell’area.
Ovviamente le conoscenze agricole si difondevano e si spostavano, ad esempio dal caucaso all’Asia Centrale, ma ogni zona aveva delle sue specificità uniche. Ad esempio quello che gli archeologi cinesi hanno trovato in queste caverne dimostra una cività che faceva un ampio uso di strumenti microlitici, ma che non conoscev ancora la ceramica.
Tempo di rivedere le vecchie teorie in una nuova ottica
Questa scoperta è di fondamentale importanza per almeno due ragioni:
- Riesaminare le vecchie teorie: Il ritrovamento mette in discussione l’idea che l’agricoltura sia nata in un unico “punto zero” per poi diffondersi. Al contrario, suggerisce che i comportamenti legati all’agricoltura (come la raccolta intensiva di piante selvatiche) fossero più comuni e spontanei in diverse comunità, slegati da un’unica causa come un cambio climatico o un boom demografico.
- Un nuovo quadro evolutivo: La ricerca rafforza l’ipotesi che la domesticazione delle piante non sia stata un atto deliberato e consapevole, ma il risultato involontario di comportamenti ripetuti. Gli antichi cacciatori-raccoglitori dell’Asia centrale stavano già gettando le basi per la rivoluzione agricola, dimostrando come l’evoluzione culturale sia stata un processo più vasto e sfumato di quanto si credesse.
Ancora molto da capire e ricercare
Il team di ricerca continuerà a indagare quanto fossero comuni questi comportamenti in Asia centrale. L’obiettivo è capire se i cereali ritrovati rappresentino un primo esperimento di coltivazione o se la tradizione della Mezzaluna Fertile si sia diffusa a est molto prima del previsto. Indipendentemente dalla risposta, questa ricerca cinese promette di contribuire a colmare molte lacune nella nostra comprensione della storia umana.

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