Attualità
Giornalisti e pesca: ovvero aprire bocca a non conoscere nulla di ciò di cui si parla
Qual è il problema di molti giornalisti? Quello che scrivono di temi complessi senza avere la conoscenza di base di cui ci si parla e, soprattutto, non fare assolutamente nulla per informarsi meglio. Facciamo un esempio pratico:
Hanno gridato vittoria per le vongole: M5s, Pd, Lega
La proroga era già stata decisa (per l’ennesima volta) dalla Commissione. Serviva super maggioranza per bocciarla
Mi sto convincendo che questi fanno casino sui giornali solo per dire che hanno vinto una battaglia già vinta https://t.co/1TQ35LLMJ3
— David Carretta (@davcarretta) December 2, 2022
Quello di cui si parla è l’annoso problema della dimensione delle vongole: la UE vorrebbe che le vongole pescate fossero almeno di 22 mm, ma in Italia si pescano quelle di dimensioni superiori ai 22 mm, soprattutto nel Mar Adriatico, perché le nostre vongole hanno dimensioni inferiori e questa è una peculiarità del nostro mare. La UE ha quindi prolungato la concessione di pescare in Italia quelle più piccole, una vera e propria boccata d’ossigeno per le nostre aziende del settore, già in difficoltà.
Carretta, che poco sa e che non si prende la briga di contattare i membri italiani della commissione PESC al parlamento, esce con il tweet sopra citato, come a dire “Cari parlamentari, non contate nulla, ha fatto tutto la Commissione in automatico. Lei si che è buona”…
La realtà è ben diversa:
1) “Hanno gridato vittoria per le vongole: M5s, Pd, Lega
Errore 1: non c’è nessun 5S in pesca. L’onorevole D’Amato, che era membro della commissione parlamentare PESC del M5s è passata ai Verdi;
Errore 2: almeno che rispetti l’ordine di consenso dei partiti se proprio vuole essere preciso
2) “La proroga era già stata decisa (per l’ennesima volta dalla Commissione. Serviva super maggioranza per bocciarla”
Errore 1: la Commissione Europea ha il potere di proporre un atto delegato, che è soggetto al confronto con il Parlamento, altrimenti per decidere avrebbe dovuto usare un atto di esecuzione. Quindi la Commissione non ha deciso proprio niente, se non di riconoscere il lavoro dei vongolari italiani grazie agli studi scientifici apportati
Errore 2: il dibattito in Parlamento era fondamentale nel processo decisionale, tant’è che sono stati chiesti due mesi di estensione del periodo di valutazione per approfondire i documenti. Se non avessimo fatto nulla avremmo lasciato campo libero per obiettare
Errore 3: la maggioranza basta sia tale, non serve sia “super”, cioè non ci sono maggioranze qualificate in questo caso.
Errore 4: la storia recente ci insegna che anche in pesca possono essere rigettate le proposte di atto delegato, vedi l’atto delegato sui criteri di inammissibilità del FEAMP che abbiamo respinto a inizio anno. Quindi il parlamento avrebbe potuto respingerlo e l’approvazione è frutto del lavoro delle delegazioni italiane, sia in parlamento, sia come rappresentanza verso la UE.
3) “Mi sto convincendo che questi fanno casino sui giornali solo per dire che hanno vinto una battaglia già vinta”
Errore 1: per una volta che si parla di pesca nei giornali e pure in modo positivo, è bene sottolinearlo visto che è un settore importante per l’Italia
Errore 2: questi chi? Ecco il disprezzo del giornalista per qualsiasi carica democraticamente eletta. Carretta ama i tecnocrati calati dall’alto, evidentemente;
Errore 3: la battaglia non era già vinta, altrimenti non ci sarebbe stato bisogno di muovere un dito (vedi errore 2 al punto 2) e soprattutto la rappresentanza italiana presso UE nella figura dell’ambasciatore non si sarebbe certo scomodato a partecipare al tavolo di lavoro che ha organizzato per fare squadra.
Devo continuare? Mi sa che è sufficiente per far capire che fare sentire la voce in Europa è fondamentale per portare a casa (o anche solo assicurarsi -se proprio vogliamo seguire il suo ragionamento -) la vittoria. Invece questi giornalisti, che NULLA sanno del complesso processo legislativo europeo e che NULLA fanno, soprattutto, per informarsi, continuano con il loro disprezzo verso le cariche elette democraticamente e l’adorazione per il tecnocrate di turno calato dall’alto. Cosa sarebbe costato a Carretta scrivere ai parlamentari o alla delegazione che si sono occupati della faccenda. Invece meglio giudicare con superficialità, senza nulla sapere. Cui Prodest?
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