Energia
Giappone ed energia: il nuovo governo punta su nucleare e rinnovabili
Il nuovo governo giapponese porterà avanti la riacensione dei reattori nucleari e si affiderà anche alle rinnovabili, per calare l’utilizzo di fonti carboniche
Il Giappone intende continuare a riavviare le centrali nucleari e incrementare la capacità delle energie rinnovabili, ha dichiarato mercoledì il nuovo ministro dell’Industria, segnalando che il nuovo governo non modificherà sostanzialmente l’attuale politica energetica del Paese.
“Possiamo utilizzare al massimo l’energia rinnovabile e riavvieremo il più possibile l’energia nucleare, quella sicura”, ha dichiarato ai giornalisti il ministro dell’Industria Yoji Muto, nominato dal nuovo primo ministro Shigeru Ishiba, durante la prima conferenza stampa da ministro, come riportato da Reuters.
Ishiba, che ha vinto la corsa alla leadership del Partito Liberal Democratico al governo, diventando di conseguenza il nuovo primo ministro, si era opposto al rilancio del nucleare nelle prime fasi della sua campagna.
Tuttavia, Ishiba ha smesso di chiedere la fine dell’energia nucleare poco dopo aver vinto la corsa per diventare il nuovo primo ministro giapponese. Quando si va al governo si cambia idea su temi che, altrimenti, non si sa come risolvere.
Attualmente, il Giappone sta riportando l’energia nucleare come fonte energetica chiave, cercando di proteggere la propria sicurezza energetica sulla scia della crisi energetica che ha portato all’aumento dei prezzi dei combustibili fossili.
Il Paese, povero di risorse e che ha bisogno di importare circa il 90% del suo fabbisogno energetico, ha fatto un’inversione di rotta nella sua politica energetica nucleare alla fine del 2022, quando la bolletta delle importazioni di energia è aumentata a causa della crisi energetica e dell’aumento dei costi di importazione del GNL a prezzi record.
Attualmente, i combustibili fossili rappresentano circa il 70% dell’elettricità del Giappone, il che sarebbe in contrasto con l’obiettivo dell’azzeramento delle emissioni.
All’inizio di quest’anno, una proiezione del governo ha mostrato che il Giappone dovrebbe aumentare la sua produzione di elettricità tra il 35% e il 50% entro il 2050 per soddisfare un aumento proporzionale della domanda.
A maggio, il Giappone ha avviato le più importanti discussioni sulla politica energetica nella sua storia successiva alla Seconda Guerra Mondiale, con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra la necessità di aumentare la sicurezza energetica con fonti convenzionali e l’impegno a diventare un’economia a zero emissioni entro il 2050.
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