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Esteri

La Germania sostituisce la Cina come spauracchio del surplus commerciale

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Da Voci dall’estero

 

Ian Talley sul blog Real Time Economics del Wall Street Journal sottolinea il ruolo della Germania nell’economia europea e globale. Lungi dall’essere di aiuto ai suoi vicini, il modello tedesco sta creando squilibri globali, riguardo ai quali le istituzioni internazionali e gli Stati Uniti non sembrano disposti a stare a guardare. Dopo tutto il gran parlare di “svalutazioni valutarie competitive”, il problema è che la valuta unica europea è sottovalutata del 15% rispetto all’economia tedesca.
 
Il cambio svalutato della Cina ne ha fatto un’appestata per le industrie statunitensi e uno dei bersagli preferiti di innumerevoli diatribe e sentenze politiche volte a censurare Pechino per la sua politica valutaria.

 

  Ma è un alleato chiave degli Stati Uniti, la Germania, che sta minando la crescita dell’economia globale, secondo i dati più recenti sulle eccedenze commerciali pubblicati dal Fondo Monetario Internazionale.

La Germania ha preso il posto della Cina come economia con la più grande eccedenza commerciale al mondo.

 
Perché è importante?
 
Una crescita, là dove le esportazioni superano di gran lunga le importazioni, significa che l’espansione avviene a spese delle altre economie. Anziché incoraggiare i consumatori interni tedeschi a sostenere la crescita dei loro vicini più deboli dell’eurozona, per esempio, la politica economica di Berlino ha invece penalizzato la ripresa Europea, come hanno segnalato ripetutamente i portavoce del FMI e degli Stati Uniti.
 
Le preoccupazioni sugli squilibri del commercio globale sono il motivo per cui i leader finanziari delle più grandi economie mondiali hanno promesso di non utilizzare i loro tassi di cambio per ottenere vantaggi competitivi a spese degli altri paesi. (Anche se, senza un sistema monetario globale, si può fare poco per fermare le svalutazioni nel mondo).
 
Questo è il motivo per cui gli Stati Uniti hanno richiamato all’ordine la Germania lo scorso anno nel loro report valutario semestrale, ed è il motivo per cui Berlino verrà probabilmente presa di mira nel successivo, che uscirà nelle prossime settimane.
 
Sotto la spinta degli Stati Uniti, la Cina ha lasciato apprezzare la sua valuta di circa il 30% a partire dal 2006, escludendo l’inflazione. Anche se il FMI dice che lo yuan è ancora sottovalutato di un 5-10%, esso stima che l’euro sia sottovalutato del 15% rispetto all’economia tedesca.
 
E non è un problema solo europeo, in ogni caso. Con un valore di 18.500 miliardi di dollari, l’economia europea nel suo complesso è la più grande del mondo. La recessione delle sue regioni e la possibilità all’orizzonte di una ricaduta in una terza contrazione economica stanno frenando la crescita globale.
 
Mentre il FMI ha in programma di revisionare al ribasso le previsioni per l’economia globale la prossima settimana a un meeting tra i più alti vertici finanziari di tutto il mondo, la Germania verrà verosimilmente spinta a fare di più per stimolare la crescita interna, e di conseguenza ad aiutare le economie europee e mondiali ad aumentare i giri.

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