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Germania: persona condannata a 3 anni di reclusione per “Retorica pro-russa”
In Germania un uomo è stato condannato a tre anni di carcere per aver preso una posizione politica relativamente alla guerra in Ucraina. Avrebbe definito l’Ucraina uno “Stato terrorista” e avrebbe mostrato in modo evidente il simbolo militare russo “Z” in alcuni post online.
I media ucraini hanno ripreso la storia e l’hanno promossa, apparentemente con un’approvazione entusiastica. Ad esempio, la Ukrainska Pravda ha dichiarato che è stato arrestato per aver sostenuto “l’aggressione russa”. Il caso è stato riportato per la prima volta dal quotidiano tedesco Die Welt sulla base di una sentenza del tribunale di Amburgo.
L’accusa recita: “L’imputato ha giustificato la guerra aggressiva della Russia contro l’Ucraina sui social media e ha gestito un canale Telegram il cui nome e logo erano basati sul partito ultranazionalista russo Drugaya Rossiya (Altra Russia)“.
La sentenza prevede una pena severa per il reato, dato che, secondo quanto riferito, l’accusa di “sostegno all’aggressione russa” è stata aggiunta a un’accusa di possesso illegale di armi, e l’uomo aveva già precedenti penali.
A partire da marzo e aprile dello scorso anno, mentre l’invasione russa era in pieno svolgimento, diversi Stati tedeschi hanno iniziato ad annunciare che avrebbero perseguito i “propagandisti filorussi” e che avrebbero messo fuori legge l’esposizione del simbolo “Z”.
Da lì la legislazione ha preso piede a livello federale per far sì che le espressioni legate alla guerra tra Russia e Ucraina venissero vietate come “discorso d’odio”:
“L’attacco russo all’Ucraina è un crimine e chiunque approvi pubblicamente questa guerra può diventare penalmente responsabile“, ha dichiarato all’epoca Marek Wede, portavoce del Ministero degli Interni tedesco. Un pensiero che non stonerebbe, cambiandone i riferimenti, nella Cina del PCC.
Nei mesi iniziali della guerra, il governo ucraino ha fatto specificamente pressione sui governi europei affinché limitassero la parola dei loro cittadini in relazione al conflitto.
Il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, nei primi mesi di guerra, ha scritto su Twitter: “Chiedo a tutti gli Stati di criminalizzare l’uso del simbolo ‘Z’ come modo per sostenere pubblicamente la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. ‘Z’ significa crimini di guerra russi, città bombardate, migliaia di ucraini uccisi. Il sostegno pubblico a questa barbarie deve essere vietato“.
Alcuni simboli filorussi sono persino vietati nelle manifestazioni e nei raduni di strada nelle città tedesche. Ciò ha creato un ulteriore terreno scivoloso per quanto riguarda la questione se le autorità possano interpretare i cartelli anti-NATO come “giustificazione dell’aggressione russa”.
Il dissenso nei confronti delle leggi contro la libertà di parola in Germania è stato limitato, ma Sabine Beppler-Spahl, presidente del think tank liberale tedesco Freiblickinstitut, ha risposto a Spiked affermando che “i manifestanti pro-Russia possono ora accusare la Germania di ipocrisia. Dopo tutto, gli stessi politici tedeschi che spesso attaccano la repressione del dissenso in Russia stanno ora reprimendo il dissenso in Germania”.
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