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Germania, Merz apre lo scontro sul welfare: “Lo stato sociale così non è più sostenibile”. La Germania lo chiude?

Il Cancelliere chiede tagli alla spesa sociale, escludendo però aumenti di tasse per le imprese. Si infiamma il dibattito con i partner di governo SPD, in difesa del welfare state. Un’analisi delle tensioni nella coalizione e delle possibili conseguenze politiche.

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Il Cancelliere tedesco Friedrich Merz chiede una riforma della spesa sociale della Germania, escludendo al contempo aumenti fiscali per le aziende di medie dimensioni.

I commenti, rilasciati in occasione di una conferenza del suo partito, l’Unione Cristiano-Democratica (CDU), in Bassa Sassonia sabato scorso, saranno probabilmente visti come l’apertura a ulteriori scontri con i suoi partner di governo, i Socialdemocratici (SPD), strenui difensori dello stato sociale, anche nelle sue forme più estreme. La Germania va verso un suo “Momento Monti”?

Cosa ha detto Merz a proposito del taglio al welfare?

Lo stato sociale che abbiamo oggi non può più essere finanziato con ciò che produciamo nell’economia”, ha affermato Merz nella città di Osnabrück. I partner della coalizione avevano già concordato di riformare il sistema di assicurazione sociale, che copre l’assicurazione sanitaria, le pensioni e i sussidi di disoccupazione, a causa dell’aumento dei costi e dei deficit nel bilancio federale.

Il Cancelliere ha riconosciuto che attuare tagli al welfare non sarebbe facile per l’SPD di centro-sinistra, ma ha invitato i due partiti a lavorare insieme. Allo stesso tempo, ha sottolineato che “non ci sarà alcun aumento dell’imposta sul reddito per le aziende di medie dimensioni in Germania con questo governo federale sotto la mia guida”, nonostante il Vice Cancelliere dell’SPD, Lars Klingbeil, avesse precedentemente affermato che gli aumenti fiscali per i redditi medio-alti non potevano essere esclusi. In Germania nel 2024 il 15% dei cittadini era a rischio povertà dopo i sussidi.

Ovviamente non si parla di auemntare la produzione economica tagliando le politiche ambientali e ESG applicate negli ultimi 15 anni, cosa che non costerebbe nulla e non tagliere il welfare state, ma ormai l’Europa è intellettualmente troppo pigra per riuscire a concepire una riforma alla Milei.

La povertà è sempre più diffusa in Germania

La coalizione CDU-SPD è in difficoltà?

Anche Klingbeil ha chiesto riforme del welfare sociale, ma ha insistito sulla necessità di soluzioni fantasiose piuttosto che semplici tagli per i lavoratori. “Continueremo a essere un Paese che aiuta le persone che si trovano in difficoltà, che si sono ammalate e hanno bisogno di aiuto”, ha detto il Vice Cancelliere al gruppo mediatico Funke sabato.

Philipp Türmer, il capo dell’organizzazione giovanile dell’SPD, Jusos, ha dichiarato al quotidiano Stuttgarter Zeitung che se l’idea alla base delle riforme è solo quella di tagliare i sussidi, allora “l’SPD non può cedere di un millimetro”.

Merz ha faticato a conquistare la sua base elettorale da quando è entrato in carica e i suoi commenti di sabato possono essere visti come un cenno all’elettore tradizionale della CDU, così come a quegli ex elettori della CDU che si sono rivolti all’opposizione identitaria di Alternative for Germany (AfD). “Non sono soddisfatto di ciò che abbiamo raggiunto finora”, ha detto il Cancelliere al pubblico di Osnabrück. “Deve essere di più”.

L’SPD si è tradizionalmente visto come il difensore dello stato sociale e probabilmente non sarà disposto a sostenere tagli significativi, specialmente alla luce del crollo della sua quota di voti nelle ultime elezioni. Nello stesso tempo la CDU si è incatenata mani e piedi in un’alleanza con i socialisti che, secondo i sondaggi, sta sempre più scontentando la sua base elettorale. Parlare di “Fine dello stato sociale” sicuramente non aumenterà la popolarità di Merz.

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