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Germania: far stare al freddo le famiglie per salvare l’industria. La “Crociata religiosa” contro il gas russo

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La Germania sta cercando di autoconvincersi che la rinuncia al gas naturale russo, per il quale ha lottato 20 anni, sarà dolce e quasi senza conveniente. Un articolo sul FAZ presenta proprio questo processo di autoconvincimento, rendendolo simile ad un processo di auto-ipnosi o di conversione religiosa o alle prove di fedeltà necessarie per entrare in una setta.

Perché il cammino verso la rinuncia al gas russo è segnato, almeno per la stampa tedesca. Questo processo, per gradi, parte dalla rinuncia al carbone, già decisa, alla rinuncia al del petrolio, prossima ventura, dopo ave risolto il problema delle raffinerie in mano a Rosfnet, per poi passare al gas.

Per carità, Berlino ha già fatto tanto, riducendo la dipendenza dal gas russo dal 55 al 35% di tutto il gas importato. Questo è avvenuto con una maggiore estrazione nel mare del Nord e con un taglio dei consumi. Tanto è ancora da fare.. ma come pensa la Germania di lasciare il gas russo?:

  • più estrazione da Mare del Nord e Olanda. Gli olandesi se ne facciano una ragione se l’estrazione del gas causa subduzione delle terre e terremoti. Tutto è sacrificabile per la Grande Germania, soprattutto gli altri paesi;
  • più risparmio, che è già in corso. Con questi prezzi chi non risparmia è un pazzo. Quindi meno auto, più trasferte a piedi e in bicicletta, qualche pullman se le distanze sono eccessive;
  • Convertendo dallo sporco gas russo al pulito olio combustibile, come sta facendo la BASF con la centrale elettrica che serve l’enorme impianto di Ludwighaven;
  • Costruendo gasdotti temporanei per collegare la Spagna alla rete europea, dato che la Spagna ha ben cinque rigassificatori, oltre che condotte per l’Algeria (PS la Spagna ha avuto uno sconto sul prezzo del gas europeo “Perchè fuori dal mercato continentale”)
  • Quindi agendo sui leader religiosi affinché spingano verso un maggior “Austerità” e una riduzione dei consumi delle famiglie. Il risparmio esce dall’economia e passa direttamente alla teologia, per cui “Dio lo vuole”, come in una novella Crociata;
  • Prolungando l’apertura delle vecchie centrali nucleari tedesche;
  • Infine cambiando le priorità, per cui durante l’inverno il gas dovrebbe essere tolto alle abitazioni e assegnato all’industria, per la sua sopravvivenza, esattamente come accadeva durante la guerra. La priorità alla produzione, i civili possono soffrire

Quindi la Germania, seguendo schemi già visti, sta uscendo dall’ambito della razionalità economica e politica per passare direttamente alla psicosi di massa pur di lasciare il gas naturale russo, lo stesso per il quale ha lavorato per venti anni. Una situazione che, se non ci coinvolgesse direttamente, sarebbe anche divertente, ma che invece si presenta come una grande ancora di pietra che porta a fondo noi e il nostro stile di vita. Anche noi siamo sacrificabili, in Europa, per la Grande Germania.


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