Economia
Germania e Corruzione al Carbonio: scoperto un sistema per l’emissione di falsi Crediti al Carbonio per oltre un miliardo di Euro
Grande truffa sui diritti di emssione del Carbonio in Germania: progetti di riduzione delle emissioni, che creavano costosi crediti al carbonio, cedibili, erano falsi o preesistenti, il tutto grazie ad abili truffatori cinesi, aziende di auditing compiacenti e un sistema corrotto alla radice
Abili truffatori cinesi, in collaborazione con aziende di auditing tedesche compiacenti o impreparate, hanno emesso crediti al carbonio pagati da aziende tedesche per centinaia di milioni, se non miliardi, di Euro, senza che esistessero veri progetti di riduzione delle emissioni in Cina, o sulla base di progetti già pagati anche senza questi contributi e realizzati da anni.
Una truffa colossare fatta basandosi su un sistema messo in moto dalla Germania superficiale c e che finanzia presunti progetti di riduzione delle emissioni estremamente improbabili e, soprattutto, in paesi dove i controlli sono aleatori. Lo scandalo è stato messo in evidenza dei media tedeschi ZDF e DW.
Imprendori tedeschi ingannati
Quando Stefan Schreiber ha deciso di investire in un progetto di riduzione delle emissioni di carbonio con un’azienda cinese, era convinto di avere a che fare con un partner commerciale affidabile. “Hanno fatto un’impressione molto professionale: il modo in cui si sono presentati, il modo in cui hanno comunicato”, ha detto.
Schreiber è un membro del consiglio di amministrazione di Verbio, un produttore tedesco di biocarburanti che commercia anche certificati di carbonio.
In sostanza, i crediti di carbonio sono generati da progetti che risparmiano o eliminano le emissioni di gas serra. Per raggiungere i propri obiettivi climatici, le aziende possono ridurre le emissioni nella propria produzione o attività, oppure acquistare questi crediti da altri. Questi crediti di carbonio possono poi essere rivenduti ad altre aziende, ma intanto permettono di raggiungere gli obiettivi green imposti dal governo tedesco. Quindi perché non comprarli?
Un affare senza rischi?
Nel 2023, Verbio ha acquistato i diritti sui crediti di carbonio di un giacimento petrolifero in Cina. Il progetto era stato approvato dalle autorità tedesche come progetto di risparmio di carbonio. Tutto ciò che il management di Verbio ha dovuto fare è stato firmare un contratto e trasferire il denaro per i crediti di carbonio. Poi Verbio ha rivenduto i crediti sul mercato tedesco del carbonio.
Un affare privo di rischi, pensava Schreiber. Ma si è rivelato troppo bello per essere vero. Oggi Schreiber è convinto che il progetto pagato dalla sua azienda sia parte di una frode da un miliardo di euro.
Dalla ricerca giornalistica è emerso un probabile complotto criminale che ha generato crediti di carbonio per un valore di circa 1 miliardo di euro (1,05 miliardi di dollari) dalla sua attuazione nel 2020 fino alla chiusura di quest’anno. Decine di progetti in Cina sono stati approvati in Germania, anche se non soddisfacevano i requisiti legali di uno schema di carbonio specializzato creato per l’industria dei combustibili fossili.
Per chi conosce l’inglese ecco il video completo di presentazione dello scandalo
Su misura per l’industria petrolifera
Mentre i progetti potevano essere avviati in quasi tutti i Paesi del mondo, i crediti di carbonio venivano emessi dall’Agenzia tedesca per l’ambiente e potevano essere utilizzati solo per raggiungere gli obiettivi climatici delle compagnie petrolifere in Germania.
Abbiamo scoperto che molti dei grandi operatori del settore hanno investito nei crediti, tra cui Shell , Exxon, Total e BP. Ma Schreiber di Verbio è stato l’unico investitore disposto a parlare con noi.
Il progetto da cui Schreiber ha acquistato i crediti avrebbe dovuto risparmiare più di 120.000 tonnellate di carbonio raccogliendo il gas da un sito di estrazione petrolifera nella regione cinese dello Xinjiang. Il gas sarebbe stato altrimenti rilasciato nell’atmosfera o bruciato, entrambi fattori che contribuiscono in modo significativo al riscaldamento globale.
Il progetto invece prevedeva che il gas naturale collegato a questi giacimenti petroliferi nel remoto Xinjiang avrebbe dovuto essere raccolto e liquefatto, quindi né liberato nell’atmosfera né bruciato senza utilità. Tutto bellissimo, ma…
Non avrebbero mai dovuto essere approvati
Ma DW e ZDF hanno scoperto che i progetti erano preesistenti all’approvazione dei contributi, quindi non avevano nulla a che fare con i contributi per la riduzione di emissione di carbonio.
Secondo i documenti presentati alle autorità tedesche, la costruzione è iniziata nel settembre 2020. Le immagini satellitari del sito, tuttavia, mostrano chiaramente che l’impianto era già stato costruito nel 2019, compresi gli enormi serbatoi di gas indicati come nuovi nei rapporti. Sui cartelli degli impianti si parla addirittura di costruzione nel 2014.
Semplicemente qualcuno molto furbo, molto più del governo tedesco, ha preso i dati degli ipianti, ha fatto domanda in Germania, ha ottenuto i crediti al carbonio e li ha venduti a Verbio. Una truffa, e neanche molto complicata, basata sulla produzione di carta.
L’Agenzia tedesca per l’ambiente, che rilascia i crediti, non ispeziona gli impianti. per risparmiare i tedeschi non hanno ispettori e affidano tutto il lavoro a imprese di revisione private che approvano ei documenti e dovrebbero farne l’auditing. Ovviamente i privati hanno interesse ad alimentare il mercato, non a respingere i progetti. Si legano i cani con le salsicce.
Il lavoro viene invece affidato a società di revisione private. L’approvazione si basa sui documenti forniti da queste società. È una procedura relativamente comune nella certificazione del carbonio. Ma questa volta ha fornito l’opportunità di una frode da un miliardo di euro.
In totale, l’Agenzia tedesca per l’ambiente ha approvato 66 progetti in Cina. I documenti dei progetti ottenuti da DW ci hanno permesso di identificare almeno 16 progetti che, con ogni probabilità, erano fraudolenti.
Anche se apparentemente i progetti si rifanno a diverse aziende, al centro vi era quasi sempre un’azienda con sede nella capitale cinese, la Beijing Karbon.
Si tratta di una società di consulenza specializzata nella riduzione e nella certificazione delle emissioni di carbonio. Secondo il suo sito web, fornisce servizi alle aziende che vogliono ridurre la loro impronta di carbonio e aiuta le imprese cinesi a investire all’estero. L’azienda ha delle filiali in edifici dove nessuno ne ha mai sentito parlare. Un bel fantasma che si è pappato oltre un miliardo, alle spalle degli imprenditori e dello stato tedesco.
Accuse di collusione
Molti all’interno del settore pensano che questi collaboratori possano essere due prestigiose società di revisione. Una lettera di addetti ai lavori del mercato cinese del carbonio inviata all’Agenzia tedesca per l’ambiente ha accusato i revisori dei progetti di aver “colluso con Beijing Karbon”.
Solo due società hanno controllato la maggior parte dei progetti: Müller-BBM Cert e Verico SCE, due società specializzate nella certificazione ambientale.
Il presidente esecutivo di Verico è considerato da molti un esperto di primo piano nel mondo della certificazione del carbonio. Per oltre un decennio ha rappresentato le società di revisione presso gli organismi delle Nazioni Unite. Chissà se ha mai visto anche solo uno dei progetti cinesi.
Una terza società, TÜV Rheinland, ha controllato due progetti probabilmente fraudolenti.
Nessuno si è ovviamente stupito perché quasi tutti i progetti provenissero da Karbon Bejing, andava tutto bene. Tra l’altro senza controllare si risparmiavano un bel po’ di soldi, e il sistema faceva comodo a tutit.
In realtà la vera corruzione non è in Cina, ma a Berlino, nelle stanze del potere: solo un sistema profondamente corrotto può permettere che siano emessi dubbi “Diritti al carbonio” in paesi lontani, difficilmente controllabili, e non su progetti nazionali che chiunque, in poche ore, poteva andare a vedere. La connivenza e la corruttela sono insite in un sistema che ha creato un falso diritto al’emissione di carbonio solo per far si che qualcuno ne guadagnasse, e bene.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login