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Germania: crollo dei consumi. La stagflazione inizia a creare la povertà desiderata dai governi

La povertà inizia a mordere duramente perfino in Germania. Le vendite al dettaglio in Germania sono crollate del 5,4% mese su mese nell’aprile del 2022, il calo maggiore da un anno a questa parte e molto peggiore delle previsioni del mercato che prevedevano un calo dello 0,2%, a causa dell’aumento dei costi, in particolare per i generi alimentari, che pesano sulla spesa dei consumatori. Le vendite di prodotti alimentari hanno registrato un calo record del 7,7% e le vendite di prodotti non alimentari sono diminuite del 4,4%, in particolare le vendite di prodotti tessili, abbigliamento e calzature (-4,3%) e le vendite nei grandi magazzini (-7%). Anche gli acquisti presso le stazioni di servizio sono diminuiti. D’altro canto, le vendite online e per corrispondenza sono aumentate del 5,4%. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,4%. Ecco il grafico relativo
Se esaminiamo il tutto in una prospettiva quinquennale vediamo che, a parte le fluttuazioni del periodo covid, non c’è mai stato un andamento simile dal 2018
nel periodo covid a guidare il calo delle vendite erano stati i lockdown: la gente non usciva di casa, quindi non comprava, ma risparmiava e spendeva nei momenti di libertà. Oggi non è così: la gente esce liberamente, ma l’inflazione dovuta al boom dei prezzi energetici si è mangiata una fetta notevole del reddito e quindi ha portato alla compressione di tutti gli altri consumi, e quindi alla caduta delle vendite al dettaglio.
La crescita dei prezzi energetici, la base dell’inflazione importata, è solo parzialmente dovuta a fattori esterni: la riduzione degli investimenti negli idrocarburi dovuti alle norme sul Green deal e sul “Fit for 55” ha portato all’aumento dei prezzi che ora, in ritardo, si cerca di ridurre. Troppo tardi: la Commissione, se veramente voleva la decarbonizzazione, avrebbe dovuto PRIMA offrire fonti alternative e DOPO decarbonizzare. I cittadini tedeschi in primis, ed europei in generale, ne stanno pagando il prezzo con la propria povertà.
