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Germania: crollano le vendite al dettaglio, compresi gli alimentari. Siamo alla contrazione più grande dal 1980

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Le vendite al dettaglio in Germania sono diminuite dell’1,6% nel giugno del 2022, dopo un aumento dell’1,2% rivisto al rialzo a maggio e rispetto alle previsioni del mercato di un aumento dello 0,2%. L’aumento generale dei prezzi sta pesando sull’accessibilità economica dei consumatori e sta riducendo la spesa in generale. Questo è l’effetto di una spinta stagflattiva: l’aumento dei costi  esterni comprime la capacità di  acquisto dei consumatori e quindi fa calare la spesa degli stessi. L’inflazione importata conduce alla crisi dei consumi e quindi alla recessione.

Le vendite di prodotti alimentari sono diminuite dell’1,6% e quelle di prodotti non alimentari del 3,3%, in particolare di prodotti tessili, abbigliamento, calzature e cuoio (-5,4%), internet e vendite per corrispondenza (-3,8%). Su base annua, le vendite al dettaglio sono diminuite dell’8,8%, il calo maggiore dall’inizio della serie, che ci riporta indietro al 1980.

 

Ecco una visione di più lungo termine che mostra come i consumi non siano mai calati così tanto dal 1981, se consideriamo una variazione su base annua.

Se qualcuno si fosse dimenticato cosa è successo nel 1980/81 vi fu una recessione economica molto forte causata dall’innalzamento dei tassi di interesse negli USA, decisa dal governatore della FED Paul Volcker, e seguita dalle Banche Centrali occidentali. L’innalzamento secco ed improvviso degli interessi causò una recessione in occidente, ma ebbe importanti effetti a livello mondiale, soprattutto sui paesi in via di sviluppo con debito emesso in dollari.

Questo è solo un tenue assaggio di quello che succederà il prossimo autunno: con una costo energetico per le famiglie in incremento per circa 1000 euro, come previsto dal governo, calerà verticalmente la capacità di acquisto delle famiglie e vedremo un altro crollo nelle vendite al dettaglio. La crisi è solo agli inizi, la Germania, con le scelte fatte dal punto di vista energetico, la pagherà molto più duramente degli altri paesi europei, ma , comunque, non scherzerà neanche per noi.

 

 


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