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Germania: concordata la date per il voto anticipato, che sarà il 23 Febbraio. Prove di Grosse Koalitione

Le elezioni in germania si terranno il 23 febbraio, secondo quanto concordato fra Scholz (SPD) e Merz (CDU). Prove di Grosse Koatione, e sarà un altro disastro

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l futuro della politica tedesca dipenderà dalla capacità del capo dell’esecutivo, il socialdemocratico Olaf Scholz, di trovare un accordo con Friedrich Merz, leader dell’opposizione e presidente dell’Unione cristiano-democratica (CDU) di centro-destra, favorito nei sondaggi per guidare il prossimo governo, e questo ha favorito le trattative fra le due parti relativamente alla decisione della data delle elezioni.

L’attuale cancelliere ha aperto alla richiesta dell’opposizione di presentarsi in Parlamento per un voto di fiducia prima delle vacanze di Natale. In cambio, però, vuole i voti dei suoi avversari al Bundestag per assicurarsi gli ultimi atti legislativi prima delle elezioni.

Alla fine le trattative fra SPD e CDU/CSU hanno portato a concordare la data del 23 febbraio 2025 per le elezioni anticipate, anche se non è stato, evidentemente deciso il giorno esatto della sfiducia, anche comunque avverrà entro le vacanze natalizie. 

Si tratta delle prove di trattative fra Scholz e Merz che sono un assaggio di quanto accadrà dopo le elezioni perché, visto il rifiuto della CDU di trattare con AfD, e visti i sondaggi, di cui vi proponiamo un estratto, non c’è alternativa alla Grosse Koalitione dei tempi della Merkel…

Come funziona il voto di fiducia

Il 6 novembre, la cosiddetta coalizione dei semafori al potere a Berlino dal 2021 (socialdemocratici della SPD, verdi e liberali della FDP) è crollata, lasciando Scholz alla guida di un governo di minoranza che deve fare affidamento sulle opposizioni parlamentari per far passare le leggi.

Il leader dell’SPD aveva inizialmente previsto di presentarsi alla Camera per un voto di fiducia a metà gennaio: si tratta di un passo formale necessario al Presidente della Repubblica, Frank-Walter Steinmeier, per indire elezioni anticipate, che potrebbero quindi svolgersi tra fine marzo e inizio aprile.

Questo perché, secondo il principio del voto di sfiducia costruttivo (introdotto dalla Costituzione del 1949 per scongiurare l’instabilità politica tipica della Repubblica di Weimar, che aprì le porte al nazionalsocialismo hitleriano), l’emiciclo può togliere il sostegno al cancelliere in carica solo se ha i numeri per sostenere una maggioranza alternativa, come accadde nel 1982 con il passaggio dal governo del socialdemocratico Helmut Schmidt a quello del conservatore Helmut Kohl. Il problema è che, per ora, al Bundestag mancano i numeri per farlo. Quindi, il voto di fiducia – che Scholz perderà sicuramente – può essere messo in agenda solo dal cancelliere stesso. Questo obbliga i partiti di opposizione a collaborare con quelli di governo, anche se in minoranza, e questo può quindi trattare per decidere la data della sfiducia, senza la quale non si può procedere alle elezioni anticipate.

 

Nelle ultime ore, quindi, sono aumentate le pressioni su Scholz da parte dell’opposizione, in particolare quelle della CDU , pesato sopra il 30% nei recenti sondaggi, tanto da fargli anticipare l’appuntamento con l’emiciclo. Per Friedrich Merz, leader dei cristiano-democratici, che sta spostando a destra l’Unione (cioè la CDU e la sua consorella bavarese, la CSU), questo voto avrebbe dovuto avvenire già mercoledì prossimo (13 novembre), per consentire al Presidente Steinmeier di sciogliere il Parlamento e chiamare i cittadini alle urne già a gennaio.

Le elezioni per il rinnovo del Bundestag si sarebbero dovute tenere il 28 settembre del prossimo anno, alla scadenza dell’attuale legislatura. Secondo le regole costituzionali tedesche, il Presidente ha 21 giorni per sciogliere la Camera dopo l’esito del voto di sfiducia e altri 60 giorni per indire elezioni anticipate a partire dalla data di scioglimento della Camera.

Prove di dialogo con l’opposizione

Parlando da Budapest, dove si trovava per un vertice informale dell’UE, il cancelliere si è detto disponibile a negoziare con l’opposizione la data del voto di (non) fiducia, ma a condizione che anche i partiti al di fuori del suo esecutivo di minoranza (tranne l’ultradestra AfD) sostengano alcune importanti misure legislative del governo uscente, che altrimenti non potrebbero vedere la luce.

La proposta di Scholz prevede un accordo tra le forze politiche interessate per mettere nero su bianco una lista di leggi da approvare e una data per il voto di fiducia, oltre a un’altra data, almeno indicativa, per le elezioni anticipate. D’altra parte, Merz vorrebbe prima votare sul destino di Scholz e, solo allora, concordare il lavoro parlamentare degli ultimi mesi della legislatura. questo perché, a questo punto, comunque vada, si andrebbe al voto, senza possibilità di pressioni o ricatti.

Al momento, né il Cancelliere né i suoi partner ambientalisti hanno indicato quali questioni legislative avrebbero la priorità in un tale accordo. Tuttavia, è probabile che includano l’ attuazione a livello nazionale del nuovo Patto UE su migrazione e asilo, la cui bozza è stata recentemente approvata dal gabinetto di Scholz. Altri dossier potrebbero essere la controversa reintroduzione della coscrizione militare obbligatoria, la riforma del sistema pensionistico e le misure per salvare l’industria automobilistica nazionale in grave difficoltà. Il vero elefante nella stanza è l’approvazione del bilancio federale per il 2025 (compresi gli aiuti militari all’Ucraina), una delle questioni su cui la coalizione dei semafori si è divisa.


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