Già all’epoca Weltbild era degenerato in una “società di vendita per corrispondenza senz’anima” senza alcuna vicinanza ai contenuti e agli obiettivi della chiesa, criticò all’epoca l’autore affiliato alla chiesa Peter Seewald.
La società editrice, controllata al 100% all’epoca dalla Chiesa, era nata nel 1948. Dal 1975 al 2014 i principali proprietari sono stati l’Associazione delle diocesi della Germania (24,2% delle azioni), l’arcidiocesi di Monaco e Frisinga (13,2%) e la diocesi di Augusta (11,7%). I restanti azionisti sono altre dieci (arcidiocesi) tedesche: Aquisgrana, Bamberga, Eichstätt, Fulda, Friburgo, Münster, Passau, Ratisbona, Treviri e Würzburg, nonché l’ufficio vescovile militare. Weltbild, visione del mondo, era un nome scelto perché la casa editrice doveva dare una visione cattolica di quanto avveniva nel mondo.
La più grande libreria della Germania all’inizio del millennio
L’azienda con sede ad Augusta vende pubblicazioni tramite vendita per corrispondenza di libri dal 1972. Nel 2004 Weltbild contava quasi 300 filiali in tutto il paese, altre 90 in programma. All’inizio del millennio il gruppo era il più grande rivenditore di libri in Germania con un fatturato annuo di quasi 1,7 miliardi di euro. Che si tratti di guide, libri di cucina o tappetini per lo yoga, i prodotti Weltbild, che presto non comprenderanno più solo libri, vanno a ruba. Nel 2006 Weltbild e Hugendubel si sono fuse sotto il nuovo nome DBH Buch Handels GmbH. Una ricetta importante per il successo: il prezzo. “Siamo anche chiamati ‘l’Aldi sul mercato dei libri'”, disse all’epoca Halff alle BR.
Durante la crisi economica globale del 2009, le vendite di miliardi di dollari di Weltbild sono diminuite per la prima volta. Weltbild si trova ad affrontare problemi anche a causa della forte concorrenza nel commercio online, in cui Amazon sta espandendo sempre più la sua posizione. Con la dimensione della casa editrice Weltbild aumenta anche il rischio economico.
Nel 2011 una ricerca svela che ben 2500 titoli della libreria cattolica sono di genere erotico. Questo dà acqua ai cattolici più conservatori che vogliono staccare la Chiesa dalla casa editrice. Queste polemiche e il disinteresse totale degli azionisti, che non trovano un compratore, portano alla prima bancarotta e alla cessione dell’azienda al gruppo Droege nel 2014
Dopo altri dieci anni: la fine
Nell’autunno 2014 il gruppo Droege con sede a Düsseldorf ha rilevato la maggioranza del gruppo editoriale insolvente. Anche le restanti azioni verranno acquisite nel 2017. Però il gruppo non si è mai definitivamente risollevato. La concorrenza di Amazon, una gestione non efficace e la recente crisi dei consumi tedeschi fanno il resto, portando la fallimento e alla chiusura definitiva. Un pezzo del mondo cattolico tedesco che se ne va, se ancora esiste qualcosa di cattolico in Germania.
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