Economia
Germania a Picco: grande catena di ristoranti va in bancarotta
Anche le catene di ristoranti vanno in crisi nella Germania in chiusura. Insolvenza per Sausalitos, con 40 ristoranti e oltre 1000 dipendenti

I consumi calano e il settore della ristorazione in Germania, fino a ieri fiorente, sta affrontando venti contrari, e la recente notizia del fallimento della nota catena Sausalitos ne è un esempio lampante.
Sausalitos, conosciuta in tutto il paese per i suoi ristoranti e bar in stile Tex-Mex, rappresenta una realtà significativa nel panorama gastronomico tedesco, non un semplice fast food, ma una catena di veri e propri ristoranti con un format ben definito e apprezzato, con un gran numero di dipendenti. La sua crisi sottolinea una tendenza preoccupante: un evidente calo dei consumi che sta colpendo duramente anche il settore dell’ospitalità, rendendo il contesto operativo in Germania sempre più difficile.
L’istanza d’insolvenza di Sausalitos Holding GmbH è stata resa pubblica lo scorso 19 marzo, gettando un’ombra sul futuro di una catena che conta circa 40 filiali sparse sul territorio nazionale, con una concentrazione significativa di dodici locali nella sola Renania Settentrionale-Vestfalia.
Fondata nel 1994 con l’apertura del primo ristorante a Ingolstadt, Sausalitos si era affermata come “leader di mercato nel concetto di gastro-bar messicano-americano”, costruendosi un’immagine “molto buona e giovane”, come sottolineato dagli stessi amministratori delegati.
Le ragioni dietro questa drastica decisione, secondo quanto spiegato dal curatore fallimentare provvisorio Michael Schuster, risiedono nell'”impatto continuo del cambiamento del comportamento dei clienti dopo la pandemia di Corona e il conseguente calo degli ospiti per l’intero settore della ristorazione”. Queste parole evidenziano come gli effetti a lungo termine della pandemia, uniti forse a una più generale contrazione economica e a un cambiamento nelle abitudini di spesa, stiano mettendo a repentaglio la sostenibilità di molte attività ristorative.
Nonostante le iniziali rassicurazioni sulla continuità operativa e sul mantenimento delle filiali aperte durante la procedura concorsuale, la realtà ha iniziato presto a mostrare crepe. Solo una settimana dopo l’annuncio del fallimento, il 26 marzo, il ristorante Sausalitos di Essen-Rüttenscheid ha comunicato improvvisamente la propria chiusura tramite social media, confermando poi che l’attività era cessata già nel weekend precedente. A stretto giro è arrivata la notizia della prossima chiusura anche per la filiale di Oranienburger Straße a Berlino. Il portavoce del curatore fallimentare ha chiarito che entrambe le chiusure sono dovute allo “scarso sviluppo economico” specifico di quelle sedi, un problema che, a quanto pare, preesisteva all’istanza di fallimento.
In questo quadro complesso, una nota positiva riguarda gli oltre 1.000 dipendenti della catena: i loro stipendi e salari sono stati garantiti tramite l’indennità di insolvenza per tre mesi, fino alla fine di maggio, nella speranza che qualcuno rilevi nel frattempo la catena. Il curatore Schuster ha espresso l’obiettivo primario di “continuare le operazioni e trovare rapidamente un investitore per Sausalitos come concetto di ristorazione di sistema”. La speranza è quella di poter salvaguardare il marchio e il maggior numero possibile di posti di lavoro.
La vicenda di Sausalitos resta un campanello d’allarme per l’intero settore. Il fallimento di una catena di queste dimensioni, ben radicata e con un concept apprezzato, quanto sia diventato arduo operare nel settore della ristorazione in Germania oggi, stretto tra l’eredità della pandemia e un clima economico generale che invita alla cautela nei consumi. Se i tedeschi impauriti dal futuro non consumano, molti servizi inizieranno ad andare in crisi.
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