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Difesa

GCAP: Giappone Italia e Regno Unito accelerano lo sviluppo del caccia comune

Giappone, Regno Unito e Italia si riuniscono per accelerare lo sviluppo dell’iniziativoa GCAP, per il caccia comune di sesta generazione, con anche la creazione di un’organizzazione intergovernativa per guidare lo sviluppom dell’iniziativa che dovrebbe portare allo schieramente operativo entro il 0235

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Giappone, Regno Unito e Italia hanno deciso di accelerare lo sviluppo congiunto di un jet da combattimento all’avanguardia per migliorare le loro capacità di difesa creando una nuova generazione di aerei da combattimento. Sarebbe il primo caccia di sesta generazione a enntrare in servizio. 

Iniziato nel 2022, il piano prevede la creazione di un’organizzazione governativa trilaterale chiamata Global Combat Air Programme (GCAP) International Government Organization entro la fine di quest’anno. Intanto nel 2023 era stato presentato il dimostratore Tempset, un primo concetto italo-britannico del caccia.

Il GCAP supervisionerà lo sviluppo del velivolo, con l’obiettivo di schierarlo entro il 2035. I ministri della Difesa dei tre Paesi si sono incontrati in Italia a margine della riunione ministeriale del G7 della scorsa settimana per discutere di questa iniziativa.

Il Giappone ha nominato l’ex vice ministro della Difesa Masami Oka alla guida del GCAP, che avrà sede nel Regno Unito. I nuovi velivoli sostituiranno gli F-2, sviluppati in collaborazione con gli Stati Uniti, e gli Eurofighter Typhoon, prodotti in collaborazione con Regno Unito, Italia, Spagna e Germania.

Il nuovo progetto coinvolgerà la giapponese Mitsubishi Heavy Industries, la britannica BAE Systems e l’italiana Leonardo. Anche l’Arabia Saudita ha chiesto di accedervi, ma per ora non ci sono conferme delle sua partecipazione.

Visione grafica del GCAP in volo

Il cambiamento del Giappone nel settore della difesa

La partecipazione del Giappone al GCAP fa parte di uno sforzo più ampio per rafforzare la propria posizione di difesa.
Per decenni, il Giappone si è astenuto dallo sviluppare capacità di attacco a causa della costituzione demilitarizzata del dopoguerra e delle politiche volte a evitare le provocazioni dei Paesi vicini.

Tuttavia, il mutamento del panorama della sicurezza nell’Indo-Pacifico, dove la Cina sta aumentando la sua presenza, ha spinto il governo giapponese a potenziare le sue capacità militari e le sue alleanze.  Questo include le recenti vendite di tecnologie di difesa, come l’accordo dello scorso agosto per i sistemi missilistici terra-aria per rifornire le scorte statunitensi esaurite dal sostegno all’Ucraina.

Il Giappone ha anche modificato le proprie portaelicotteri di classe Izumo in modo da poter anche operare con i caccia a decollo verticale F-35 B esattamente come l’Italia e il Regno unito sulle Cavour e Queen Elizabeth. Un altro punto comune che può permettere lo scambio di utile know how.

 


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