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Gaza, la demolizione 2.0: arrivano i blindati-robot “suicidi”

Israele cambia tattica a Gaza: non più solo raid aerei, ma robot-corazzati carichi di tonnellate di esplosivo per demolire sistematicamente la città. Ecco come funzionano gli “APC suicidi” e perché sono più devastanti delle bombe.

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Come intende procedere l’esercito israeliano nella progressiva demolizione di Gaza? La distruzione delle costruzione più  elevate con l’aviazione è solo la prima fase, quella più evidente, ma anche più semplice. Per altri edifici e strutture in aree urbane densamente popolate, si fa sempre più affidamento su robot carichi di esplosivo, o qualcosa che potrebbe sembrare uscito direttamente da Terminator 2 e Skynet.

Il sito di notizie Walla afferma che un numero “senza precedenti” di veicoli telecomandati carichi di esplosivo sono in fase di preparazione per invadere la città di Gaza insieme alle truppe di fanteria di terra.

L’esercito israeliano li chiama comunemente “APC suicidi”, dove APC significa Armoured Personnel Carrier, trasporti truppe corazzati, Si tratta di mezzi in grado di penetrare in profondità negli ambienti urbani prima di provocare enormi esplosioni.

Sono stati in grado di provocare “mega-esplosioni” così potenti che in alcuni casi sono state udite fino al centro di Israele. I palestinesi hanno descritto esplosioni ‘devastanti’ e un testimone oculare ha recentemente dichiarato a Middle East Eye che “sono molto più devastanti dei bombardamenti aerei”, probabilmente perché avvengono dal basso in un ambiente concentrato. Gli effetti dell’uso di questi blindati robotizzati sono impressionanti:

Questa tattica consente di raggiungere un duplice obiettivo tatticoo:

  • Minimizzare i rischi: L’impiego di veicoli senza pilota azzera le perdite umane tra le squadre di genieri, che non devono più piazzare fisicamente le cariche esplosive in ambienti urbani ad altissimo rischio, spesso minati da imboscate provenienti dalla fitta rete di tunnel di Hamas.
  • Massimizzare l’impatto: Essendo mezzi corazzati, possono trasportare carichi esplosivi enormi, fino a sette tonnellate secondo quanto riportato da Euro-Med Human Rights Monitor, e raggiungere l’obiettivo anche sotto il fuoco di armi leggere. L’esplosione che ne consegue, avvenendo dal basso e in un contesto confinato, ha un effetto, a detta dei testimoni, “molto più devastante dei bombardamenti aerei”.

 

Euro-Med Human Rights Monitor descrive in dettaglio quanto possono essere potenti questi esplosivi:

Ciascuno di questi robot è caricato con materiali altamente esplosivi, che a volte pesano fino a sette tonnellate, ed è programmato per esplodere a Jabalia al-Balad e Jabalia al-Nazla a nord della città di Gaza; nei quartieri di Zeitoun, al-Sabra, al-Shuja’iyya e al-Tuffah a sud e a est della città di Gaza; nonché nelle zone di al-Saftawi e Abu Iskandar a nord-ovest della città di Gaza.

Il ritmo senza precedenti della distruzione dei quartieri residenziali della città di Gaza mediante robot carichi di esplosivi indica la determinazione di Israele a cancellare la città dalla mappa. Al ritmo attuale, il resto della città potrebbe essere distrutto entro due mesi, un lasso di tempo che potrebbe accorciarsi ulteriormente.

Spesso sono i vecchi blindati M113 per il trasporto di truppe che vengono trasformati in veicoli autonomi e caricati con grandi quantità di esplosivi.

È solo dal 2024 che questi robot suicidi sono stati osservati in azione mentre compivano atti di distruzione sul campo di battaglia di Gaza. Le truppe di terra israeliane sono state oggetto di imboscate da parte di militanti di Hamas ben armati, in grado di emergere rapidamente dalla rete di tunnel sotterranei di Gaza. L’invio di robot per ripulire le aree in anticipo è una tattica su cui la fanteria israeliana fa sempre più affidamento.

Domande & Risposte

1) Qual è l’importanza strategica dell’uso di questi robot esplosivi da parte di Israele?

L’importanza è duplice. Tatticamente, permette all’esercito israeliano di neutralizzare edifici e infrastrutture utilizzati da Hamas per la guerriglia urbana, come postazioni di tiro o accessi ai tunnel, senza rischiare la vita dei propri soldati genieri. Strategicamente, accelera la demolizione sistematica di intere aree urbane, modificando permanentemente la geografia di Gaza. Questa tecnologia rappresenta un’evoluzione della guerra urbana, dove la distruzione viene delegata a sistemi semi-autonomi, riducendo le perdite ma aumentando esponenzialmente la capacità distruttiva e sollevando nuove questioni etiche e legali sul suo impiego.

2) Quali sono le principali implicazioni per la popolazione civile di Gaza?

Le implicazioni sono catastrofiche. L’uso di “mega-esplosioni” a livello del suolo cancella interi isolati, distruggendo non solo abitazioni ma anche le infrastrutture civili essenziali come negozi, reti idriche ed elettriche. Questo rende di fatto impossibile un ritorno alla normalità per i residenti, accelerando lo sfollamento e creando una crisi umanitaria ancora più profonda. La distruzione fisica del tessuto urbano si accompagna a una distruzione del tessuto sociale ed economico, con conseguenze che dureranno per generazioni, ben oltre la fine delle ostilità.

3) In che modo questa tecnologia cambia il volto della guerra moderna?

Questa tecnologia segna un ulteriore passo verso una guerra sempre più remotizzata e asimmetrica. L’impiego di droni terrestri “suicidi” per demolizioni su larga scala evidenzia come le forze armate tecnologicamente avanzate possano condurre operazioni ad altissima distruttività con rischi minimi per il proprio personale. Ciò abbassa la soglia per l’impiego della forza letale su vasta scala. Se prima la distruzione di un quartiere richiedeva un’intensa attività aerea o un rischioso impiego di truppe, oggi può essere realizzata in modo più rapido e “sicuro” (per chi attacca), prefigurando scenari futuri di conflitti urbani ancora più devastanti.

E tu cosa ne pensi?

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