Energia
Gas Naturale Liquefatto: si rischia la bolla o si costruisce la domanda del futuro?
GNL, la grande scommessa: il boom dell’offerta creerà una nuova domanda mondiale o una bolla dei prezzi? Le due visioni che spaccano il mercato energetico e il ruolo chiave dell’Europa.
Il prossimo boom mondiale del gas naturale liquefatto (GNL) è già scontato nei prezzi, ma secondo Fatema Al Nuaimi, CEO di Adnoc Gas, la prossima ondata di offerta non schiaccerà il mercato. Lo creerà.
Parlando questa settimana, Al Nuaimi ha affermato che il calo dei prezzi dovuto all’aumento dei nuovi progetti, molti dei quali entreranno in funzione entro il 2030, stimolerà una crescita strutturale della domanda che sarà duratura. “Quando i mercati sensibili ai prezzi entrano nel mercato del GNL, non tornano indietro”, ha dichiarato a Bloomberg. Si tratta di un’affermazione audace in un momento in cui gli analisti mettono in guardia dal rischio di un eccesso di offerta, ma riflette una crescente divisione nel settore tra coloro che scommettono su un eccesso di offerta e coloro che scommettono sulla permanenza.
Secondo i calcoli di Al Nuaimi, l’espansione globale, dall’ampliamento del North Field del Qatar al progetto Ruwais di Adnoc, che raddoppierà la sua capacità di esportazione, è meno una bolla che una base. L’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) prevede una domanda record di gas nel 2026, guidata da Asia, Africa e Medio Oriente, con la nascita di terminali di importazione dal Vietnam al Kenya. Una volta costruiti questi impianti, la domanda sarà garantita.
Ma questa non è l’opinione generale. Il CEO di TotalEnergies Patrick Pouyanné ha avvertito a settembre che gli Stati Uniti stanno “costruendo troppi impianti di GNL”, citando i progetti Rio Grande di NextDecade e Plaquemines di Venture Global come sintomi di una corsa surriscaldata. Eppure, nonostante queste preoccupazioni, la costruzione continua. Louisiana’s Commonwealth LNG ha appena posticipato la data di inizio al 2031 a causa di ritardi normativi, mentre Exxon e Chevron stanno espandendo i loro desk di trading di GNL per catturare l’eventuale eccesso di offerta.
Se il mercato dovesse davvero essere invaso, l‘Europa potrebbe emergere come la grande vincitrice. La sua dipendenza a lungo termine dalle forniture statunitensi si sta accentuando e il GNL più economico potrebbe alleggerire la sua bolletta del gas post-russa. Per i produttori, il dolore a breve termine dell’eccesso di offerta potrebbe essere semplicemente il costo per acquistare la domanda del prossimo decennio. Come ha affermato Al Nuaimi di Adnoc: una volta che l’infrastruttura è in funzione, rimane.
Domande e Risposte per i Lettori
1. Cosa accadrebbe concretamente se lo scenario di eccesso di offerta si verificasse? Se l’offerta di GNL superasse significativamente la domanda, assisteremmo a un calo generalizzato e prolungato dei prezzi a livello globale. Questo favorirebbe enormemente i paesi importatori, come quelli europei e asiatici, riducendo i costi energetici per industrie e consumatori. Al contrario, i produttori con costi di estrazione e liquefazione più alti potrebbero trovarsi in difficoltà, rischiando la sostenibilità economica dei loro progetti. Si potrebbe assistere a una fase di consolidamento del mercato, con i player più efficienti che guadagnerebbero quote a scapito di quelli meno competitivi.
2. Perché così tanti nuovi paesi stanno investendo in terminali di importazione di GNL proprio ora? La decisione è guidata da una combinazione di fattori strategici. In primo luogo, la sicurezza energetica: diversificare le fonti di approvvigionamento riduce la dipendenza da un singolo fornitore, come l’Europa ha imparato a sue spese con la Russia. In secondo luogo, la transizione energetica: per molte nazioni in via di sviluppo, il gas è visto come un combustibile “ponte”, meno inquinante del carbone, per alimentare la crescita economica. Infine, la convenienza: la previsione di prezzi del GNL più bassi rende l’investimento in infrastrutture un’opzione economicamente attraente a lungo termine.
3. Qual è esattamente il ruolo strategico dell’Europa in questo mercato globale del GNL? L’Europa è diventata il “mercato di sbocco” per eccellenza del GNL globale. Avendo la necessità di sostituire enormi volumi di gas russo, dispone di una grande capacità di assorbimento e di infrastrutture di rigassificazione avanzate. Questa domanda robusta e flessibile funge da stabilizzatore per il mercato globale, assorbendo eventuali eccessi di offerta. Strategicamente, questo permette all’Europa di influenzare i prezzi e di garantirsi forniture stabili da una pluralità di fonti (USA, Qatar, etc.), aumentando la propria sicurezza energetica e fungendo da ago della bilancia negli equilibri globali del gas.
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