Attualità
G7: si passa dagli stupidi dazi allo stupido tetto al prezzo. La fiera dell’impotenza, e si discutere di invertire gli obiettivi climatici
Il G7 che si sta svolgendo allo Schloss Elmau in Germania si sta sempre più dimostrando una fiera dell’impotenza e degli errori. Ora si passa dall’idea autodistruttiva dei dazi al petrolio russo all’idea balzana di imporre al mondo un tetto sul prezzo del petrolio importato da quel paese.
Secondo un funzionario del governo tedesco riportato da Reuters la soluzione è stata proposta a seguito dell’oggettivo fallimento dell’embargo sul petrolio. Regno unito USA e Canada hanno messo il divieto alle importazioni di greggio e prodotti petroliferi da Mosca e la UE si appresta a porre lo stesso vincolo a fine anno. I risultati sono stati incredibilmente controproducenti: la Russia ha semplicemente iniziato a esportare verso Cina e India, e l’aumento dei prezzi ha danneggiato i paesi occidentali, ma ha mantenuto ben rifornite le casse russe. Quindi un tetto ai prezzi potrebbe risolvere questo dilemma, evitando al contempo di limitare ulteriormente l’offerta di petrolio e di alimentare l’inflazione, ma per applicarlo è necessario il consenso di Cina, India e degli altri paesi che attualmente sono i maggiori clienti del petrolio moscovita.
Peccato che questi paesi già godano di uno sconto pari al 30% sul prezzo di mercato standard. hanno già imposto, per così dire, un tetto. Quindi perché dovrebbero aderire a quello imposto dagli USA ? Quindi, come dice il funzionario, il G7 è “Sulla buona strada per giungere a un accordo”, ma sono parole al vento.
Questa offerta sembra più che altro una sorta di scappatoia che i paesi occidentali stanno cercando per uscire dal vicolo cieco dei dazi che non hanno portato, politicamente, a nulla, ed economicamente hanno duramente danneggiato i paesi europei. Come abbiamo scritto una scelta autodistruttiva che avrà pesanti ricadute politiche e sociali alle elezioni prossime venture.
Nello stesso tempo il G7 cerca di “Combinare obiettivi climatici ambiziosi con l’esigenza di alcuni paesi di esplorare nuovi giacimenti di gas”. cioè un modo elegante per affossare lo stupido accordo firmato a Glasgow lo scorso 26 novembre (sembra un secolo fa) e permettere ai paesi europei di sfruttare i propri giacimenti di gas. Un ritorno alla realtà tardivo su un accordo miope, che ci causa danni colossali.
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