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G20 di Roma: un incontro buono solo per le brioches

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Parte il G20 di Roma. La Welt tedesca titola “48 ore per salvare il mondo” .  In realtà sono 48 ore per godersi il piacevole e tiepido autunno romano, dovendosi ottimi cappuccini con fragranti brioches. Perché questo incontro, di pratico, non otterrà nulla. Prima di tutto la Cina parteciperà solo nominalmente: sì jimping sarà collegato solo virtualmente ed ha già annunciato che non ha nessuna intenzione di partecipare alla successiva conferenza di Glasgow cop26. Del resto cosa andrebbe a fare in Scozia? La Cina ha già affermato che non rispetterà i parametri di Parigi, e che si pone degli obiettivi e di decarbonizzazione completamente diversi scadenti almeno 10 anni dopo punto nel frattempo sta costruendo centrali a carbone per 38,4 GW di emissioni. Le sue estrazioni di fossile sono alle stelle e continueranno ad esserlo.

Non solo: riesce anche benissimo a contenere il prezzo, molto meglio di quanto faccia l’Europa con il prezzo del gas naturale:

Quindi che senso ha il G20, se non per mostrare l’impotenza del mondo occidentale di fronte a chi agisce nel proprio interesse, e, in fondo, nell’interesse immediato del proprio Popolo?  Perché la follia degli obiettivi climatici è che sono stati posti senza fornire una seria fonte alternativa con cui permettere lo sviluppo economico mondiale, ma propone solo soluzioni Malthusiane.

A Glasgow non sarà presente neppure l’India, rendendo il meeting solo un’occasione per assaggiare l’Haggis, il noto piatto tipico scozzese. Per il resto sarebbe ora di smetterla con queste inutili vetrine dell’incapacità e dell’impotenza dell’occidente. Sono solo causa di enormi disagi per le popolazioni, come ben sanno i romani!

 


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