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Fukushima: TEPCO sospende l’estrazione del materiale radioattivo dai reattori distrutti

La TEPCO voleva iniziare a prelevare il combustibile radioattivo presente nel secondo reattore di Fukushima, ma ha dovuto interrompere subito il processo per un errore operativo. I tempi saranno lunghissimi, l’estrrazione è a pochi grammi per volta.

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TEPCO, l’operatore del complesso nucleare di Fukushima Daiichi, colpito dal disastro del 2011 che portò alla fusione del materiale radioattivo, avrebbe dovuto tentare di rimuovere una piccola quantità di combustibile fuso da uno dei suoi reattori paralizzati giovedì, ma ha sospeso l’estrazione di prova a causa di problemi scoperti durante i preparativi.

La Tokyo Electric Power Company Holdings Inc. non ha comunicato quando ci riproverà, dopo che in mattinata alcuni errori di impostazione del dispositivo di recupero l’hanno costretta a sospendere il primo tentativo di rimozione dei detriti da quando l’impianto è stato devastato da un forte terremoto e da uno tsunami più di dieci anni fa.

“Stiamo verificando perché c’è stato un errore nella sequenza di installazione dei tubi”, ha detto un funzionario della TEPCO in una conferenza stampa nel pomeriggio. Secondo la TEPCO, gli sforzi per estrarre il combustibile fuso nella prefettura di Fukushima non riprenderanno venerdì.

La TEPCO prevedeva di collegare cinque tubi, numerati da uno a cinque e ciascuno lungo 1,5 metri, e di utilizzarli per spingere il dispositivo di recupero dei detriti nel contenitore di contenimento del reattore n. 2 per raccogliere un campione di detriti. Però il team ha posizionato i tubi per l’estrazione in posizione errata, per cui l’operazione è fallita.

I tubi TEPCO che avrebbero dovuto estrarre il combustibile radioattivo

Il governo della prefettura di Fukushima ha chiesto alla TEPCO di adottare misure per prevenire incidenti simili in futuro, affermando che si tratta di un “errore elementare e causato dall’uomo che potrebbe rendere ansiosi i residenti”.

“È meglio portare avanti il lavoro in modo sicuro e costante piuttosto che affrettarsi”, ha dichiarato il presidente della TEPCO Tomoaki Kobayakawa ai giornalisti nella prefettura di Niigata, dove si trovava per discutere di un altro reattore gestito dalla società.

Il processo cercherà di recuperare solo fino a 3 grammi di detriti di combustibile dall’unità n. 2 nell’arco di circa due settimane. I metodi di rimozione di tutto il combustibile fuso rimasto nei reattori dal n. 1 al n. 3 non sono ancora stati decisi, il che pone grandi sfide al piano di smantellamento dell’impianto, che dura ormai da decenni.

Si stima che ci siano 880 tonnellate di detriti di combustibile nei reattori n. 1, n. 2 e n. 3. E qui si inzierà dall’estrazione di pochi grammi

La TEPCO ha scelto il reattore n. 2 come primo per iniziare il lavoro di recupero dei detriti di combustibile, poiché la situazione al suo interno è più chiara rispetto agli altri.

Reattore 2 di Fukushima, come appare da una ripresa della TEPCO via elicottero

L’unità n. 2 era in funzione quando è iniziata l’emergenza e si ritiene che una parte del combustibile si sia fusa attraverso il contenitore a pressione del reattore che contiene il combustibile e si sia accumulata sul fondo del contenitore primario esterno. Si pensa che si sia mescolato con materiali come il cemento provenienti dall’area circostante.

Secondo il piano, la TEPCO spera di recuperare i detriti utilizzando un dispositivo telescopico dotato di un sistema in grado di afferrare gli oggetti. . Il dispositivo può estendersi fino a 22 metri e accedere ai detriti attraverso un punto di penetrazione nel contenitore primario di contenimento.

Il tempi di estrazione del combustibile saranno però lunghissimi, a pochi grammi per tentativo.


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