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Economia

Terremoto a Parigi: Colpo di mano del RN, Stop a eolico e solare. “Una Catastrofe Economica” che salva le casse dello stato?

Clamoroso in Francia: il RN impone una moratoria su eolico e solare. Il governo parla di “catastrofe economica”, ma per Le Pen è uno stop agli sprechi. Politica energetica da riscrivere

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Un vero e proprio sisma politico scuote l’Assemblea Nazionale francese e minaccia di far deragliare l’intera strategia energetica del paese. Con un’azione a sorpresa, un emendamento proposto dalla destra dei Républicains (LR) e votato in modo compatto dal Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen ha imposto una moratoria su tutti i nuovi progetti eolici e fotovoltaici. Un colpo durissimo per il governo e per la lobby delle rinnovabili, ma che il RN rivendica come una vittoria del buonsenso contro lo spreco di denaro pubblico.

Il RN Moralizzatore: “Basta Soldi a Progetti Costosi e Intermittenti”

Il voto di giovedì sera è stato il culmine di una battaglia che il Rassemblement National porta avanti da tempo. Il partito ha costantemente denunciato l’eolico e il solare come fonti energetiche “costose e intermittenti”, che prosciugano le risorse statali senza garantire una reale sicurezza energetica.

“Questa moratoria è al centro del progetto di Marine Le Pen”, ha esultato il deputato del RN Jean-Philippe Tanguy. La mossa si inserisce in una strategia più ampia, volta a bloccare quella che il partito considera una deriva “verde” ideologica e finanziariamente insostenibile. Per il RN, fermare la proliferazione di pale eoliche e pannelli solari significa porre un freno a una spesa pubblica incontrollata, destinata a finanziare progetti dalla dubbia efficacia che, secondo loro, deturpano il paesaggio e non garantiscono un approvisionamento stabile.

Questo successo segue un’altra importante vittoria ottenuta mercoledì: l’inserimento nel testo di legge della riattivazione della centrale nucleare di Fessenheim, chiusa nel 2020. Il messaggio è chiaro: la Francia deve puntare sul nucleare, energia considerata affidabile e sovrana, piuttosto che disperdere miliardi in alternative “improbabili” e inefficaci.

La Disperazione del Governo e l’Ira del Settore: “80.000 Posti di Lavoro a Rischio”

La reazione del governo e del resto dell’emiciclo è stata furiosa. Il Ministro dell’Industria, Marc Ferracci, ha definito la moratoria “perfettamente irresponsabile” e “devastante”, un segnale disastroso per gli investitori industriali. Gli fa eco Antoine Armand (Renaissance), relatore del testo, che parla senza mezzi termini di “catastrofe economica”.

Le conseguenze, secondo gli addetti ai lavori, sarebbero drammatiche. France Renouvelables, l’organizzazione di categoria del settore, ha lanciato l’allarme: l’emendamento equivale a “uno dei più grandi piani sociali mai decisi dall’Assemblea”, con la “distruzione diretta di 80.000 posti di lavoro”. In realtà lo sarebbe stato anche se si fosse fermato un programma di scavo e riempimento buche nel terreno.

Come è Potuto Accadere? Un’Aula Sguarnita

Il “colpo di mano” è stato reso possibile da un clamoroso errore di valutazione del blocco centrale e delle sinistre. L’emendamento è passato di misura grazie ai voti compatti di destra ed estrema destra, mentre i banchi della maggioranza e della sinistra erano desolatamente vuoti. “L’assenza della maggioranza del blocco centrale e della sinistra ha permesso questa deriva”, ha ammesso con amarezza il deputato socialista Dominique Potier.

Ora il futuro della legge di programmazione energetica, che prevedeva un massiccio rilancio del nucleare ma anche obiettivi sulle rinnovabili, è appeso a un filo. Il testo, ormai snaturato, rischia di essere affossato dalla stessa magigioranza che lo aveva proposto. Resta solo il rilancio del nucleare, al  limite, unica componente del Mix energetico francese utile veramente a tutti i paesi europei.


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