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Francia: Macron e Le Pen sconfitti. Bisogna dare dei motivi per votare

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Secondo turno delle votazioni regionali in Francia: con il 55% di astensione non so può dire chi abbia vinto, ma di sicuro si s chi ha perso, cioè la politica.

Dovendo dare una valutazione superficiale potremmo dire che abbiano vinto Les Republicaines, gli ex gollisti, che hanno portato a casa un buon numero di presidente regionali tra cui quelle nel Nord Est e nel PACA che, solo qulche settimana fa, sembravano un facile premio del RN, che invece esce a bocca asciutta. Oppure le coalizioni Socialisti-Verdi che hanno conquistato diverse altre regioni. Invece sono anche loro sconfitti: con il  66% dei francesi che è rimasto a casa domani potrebbero tranquillamente  scomparire. L’effetto dell’astensione è facilmente comprensibile da questa immagine dove si vede l’esplosione dell’astensione ed il calo dei veri voti ai partiti, tutti.

 

Quindi qual’è la sfida per un partito francese, ma anche italiano, in misura minore, nel 2021? Convincere  i propri elettori che vale la pena andare a votare, che votale RN o LR non è la stessa cosa. A furia di rincorrere il centro la Le Pen ha tolto il senso dell’appartenenza politica e sociale ad una parte politica. Se non c’è senso di appartenenza la gente se ne sta a casa.

Il gioco per le presidenziali del prossimo anno non è facile: se la Le Pen diventa credibile, moderata, europeista e centrista per conquistare il centro perde la parte più identitaria del proprio movimento, che non si sente più rappresentata. Se diventa più radicale allora rischi d’Inimicarsi al centro. Il segreto sarebbe avere dei temi “Forti” e identitari, ma con modalità di governo moderate. Un equilibrio difficile da raggiungere.

Lo stesso identico discorso si potrebbe fare in Italia: i partiti della destra centro si sono fatti molto moderati, o partecipando al governo (Lega) o come programma oggettivo politico (FdI, che sull’euro, sull’economia, Green Deal e sulla UE ha una posizione più filoeuropea rispetto a Alberto da Giussano), ma in un paese in cui il disagio sociale è forte e la fiducia nella UE è il più basso d’Europa. Tutta questa moderazione farà sorridere i mass media, ma rischia di essere portatrice di delusione elettorale. Anche qui l’equilibrio fra identità e moderazione è difficile e rischia di essere foriero di forti delusioni.


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