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Analisi e studi

Francia: inflazione giù, ma crescita al ribasso, e l’occupazione non entusiasma

La Francia vede un calo dell’inflazione, ma anche una revisione al ribasso del PIL. E , per fortuna, ha organizzato le olimpiadi. Che succederà quando il loro effetto sarà esaurito?

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Gli statistici hanno annunciato un ulteriore forte calo dell‘inflazione in Francia nel mese di agosto e un piccolo aumento dei consumi delle famiglie nel mese di luglio, ma queste buone notizie sono state in parte offuscate da altri due indicatori, disoccupazione e crescita. I

L‘inflazione beneficia del rallentamento dei prezzi dell’energia. Secondo questa prima stima, a fine agosto l’inflazione si è attestata all’1,9% (rispetto al 2,3% di luglio). Ciò significa che è tornata al livello dell’agosto 2021. Ciò è dovuto “al rallentamento molto marcato dei prezzi dell’energia”, spiega l’INSEE, che indica un rallentamento dei prezzi dell’elettricità dovuto principalmente a un effetto base: nell’agosto 2023, le tariffe regolamentate erano aumentate del 10%. La ritrovata saggezza dei prezzi dell’energia è evidente anche per i prodotti petroliferi. In effetti, i prezzi dell’energia sono aumentati solo dello 0,5% questo mese. Si tratta di un dato ben lontano dall’aumento dell’8,5% dei prezzi del gas nel mese precedente. Ecco il relaitvo grafico:

La situazione è più eterogenea per gli altri settori. Mentre i prezzi dei manufatti sono leggermente diminuiti su base annua (-0,1%), quelli dei servizi sono aumentati di oltre il 3%. Questo indica un momento difficile per la manifattura francese.

I prezzi dei prodotti alimentari sono stati più contrastanti. Mentre i prezzi complessivi sono aumentati dello 0,5%, questo incremento relativamente moderato ha mascherato un aumento sostenuto dei prezzi dei prodotti freschi (+2,7% ad agosto, praticamente invariato rispetto a luglio), una tendenza che dovrebbe sostenere i consumi delle famiglie.

In questo contesto, anche il mercato del lavoro è in difficoltà, come dimostrano altri dati pubblicati questo venerdì dall’INSEE: quelli relativi all’occupazione dipendente nel secondo trimestre. Mentre gli statistici governativi indicano una creazione stabile di posti di lavoro in questo periodo, i dati mostrano una leggera flessione (-28.500 posti di lavoro) nel settore privato, in calo dello 0,1% dopo il +0,3% dei primi tre mesi dell’anno. Questo calo è stato in parte compensato da un aumento dell’occupazione dipendente nella pubblica amministrazione (+0,3% dopo il +0,4%). Questo sarà anche dovuto ai giochi olimpici, ma questo effetto è destinato a scomparire.

Se vediamo la disoccupazione, questa appare in leggero calo:

 

L’occupazione che non cresce è accompagnata anche da una revisione al ribasso del PIL francese. Secondo gli statistici governativi, il PIL francese è cresciuto solo dello 0,2% in primavera, invece dello 0,3% suggerito dalla prima stima pubblicata a fine luglio. Il motivo principale è il contributo alla crescita della domanda interna finale al netto delle scorte, che è stato rivisto al ribasso di 0,1 punti ed è ora stabile. Ma anche il minor contributo del commercio estero alla crescita, con le importazioni riviste al rialzo e le esportazioni al ribasso. E tutto questo quando c’erano leolimpiadi. Che succederà a settembre , quando il loro effetto sarà svanito?


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