Attualità
Francia: gli agricoltori protestano da settimane con blocchi, letame e cartelli rubati
Gli agricoltori in Francia sono al livello di mezza rivoluzione contro il governo, con proteste che variano dal rubare i cartelli dei comuni al bloccare il traffico a riempire municipi, prefetture e questure di letame. Diamo una dimostrazione di quanto sta accadendo e di cui in Italia nessuno parla:
Digione, consiglio regionale
Proteste contro i supermercati che pagano prezzi ridicoli
Gli agricoltori pensano di vivere in un “mondo alla rovescia”, in cui chi produce viene condannato e perseguitato da chi non fa nulla e scrive leggi senza sapere nulla.
“Stanno camminando sulle nostre teste” è diventato il loro slogan.
Standard europei ecccessivi e ridondanti, tassazione, rinnovo generazionale… sono solo alcune delle lamentele presentate al ministro dell’agricoltura Marc Fesneau giovedì scorso e che verranno riproposte a Elisabeth Borne, in un contesto di crescente tensione dovuta a disastri naturali, inflazione, malattie veterinarie, ecc. In una lettera inviata ai parlamentari il 1° dicembre, la FNSEA e JA hanno deplorato la “discrepanza tra le dichiarazioni politiche e le decisioni” prese in materia di agrcoltura.
Gli agricoltori denunciano anche l’aumento della tassa ecologica a carico degli agricoltori, nonostante le promesse del Presidente della Repubblica e del Ministro dell’Economia e delle Finanze di ridurre le tasse per le imprese e le famiglie. In particolare, si rivolgono alla graduale abolizione delle esenzioni fiscali per il gasolio agricolo non stradale e all’aumento degli oneri per i prodotti fitosanitari e l’irrigazione. Motivazioni molto simili ai loro colleghi tedeschi.
Standard francesi più esigenti
Un’altra lamentela riguarda gli standard imposti in agricoltura. Gli agricoltori criticano il governo francese per aver imposto loro vincoli superiori a quelli imposti ai loro concorrenti europei, soprattutto per quanto riguarda i prodotti fitosanitari. Mentre il 22 novembre il Parlamento europeo ha respinto la legislazione che mira a dimezzare l’uso di pesticidi nell’UE tra il 2030 e il 2015-2017, il governo francese ha dichiarato di voler mantenere questo obiettivo nell’ambito della sua strategia Ecophyto 2030, ancora in fase di consultazione. Quest’ultima si basa su un indicatore diverso da quello europeo, il “Numero di unità di dose” (NODU), contestato dagli agricoltori, che sostengono che “impedisce di tradurre i (loro) progressi”.
Insomma gli agricoltori francesi, come tutti i colleghi europei, lamentano il fatto di essere negletti, inascoltati, praticamente perseguitati, pur essendo la base, letteralmente,d ella vita nella UE. Però, come loro fanno notare, siamo nel “Mondo al contrario”, il cui i burocrati impongono obiettivi assurdi obbligando chi produce a rispettarli e rendendo il loro lavoro impossibile. Alla fine però questo non interessa a nessuno, almeno fino a quando questi potenti avranno la tavola imbandita.
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