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Francia e scuola: i programmi delle forze politiche per l’educazione

In Francia tutti parlano di scuola, ma non di tutte le scuole e i programmi sono profondamente diversi

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la scuola, in Francia come in Italia, è al centro della cronaca, purtroppo spesso nera. Questo ha posto l’educazione anche al centro dei programmi politici dei diversi gruppi politici d’Oltralpe in vista delle elezioni che inizieranno domani. Solo che le visioni dei vari raggruppamenti sono molto diverse.

Questa è la “madre di tutte le battaglie” per Gabriel Attal. Il Nuovo Fronte Popolare (PNF) intende spendere (quasi) abbondantemente in questo settore, mentre il Rassemblement National vorrebbe affermare la sua autorità e imporre anche una certa disciplina a scuola. Visioni diverse , giuste e sbagliate.

Il più costoso: aumentare gli stipendi

Di fronte a una professione che fatica a essere assunta, tutti propongono di aumentare gli stipendi… con livelli di spesa molto diversi. Durante le elezioni presidenziali del 2022, il RN ha proposto di aumentare gli stipendi degli insegnanti del 15% in cinque anni. Ma tutto dipende dalla revisione finanziaria che Jordan Bardella intende condurre se diventerà Primo Ministro.

Emmanuel Macron ha dato una spinta finanziaria agli insegnanti con un aumento dell’11% del loro stipendio, ma ha beneficiato principalmente gli iscritti alle prime carriere e non ha compensato l’inflazione. La fine del mandato quinquennale – che terrà conto del debito – non promette bene per gli insegnanti. Il PNF è il miglior offerente, promettendo un aumento del 10% subito a tutti i dipendenti pubblici. 

Un test per accedere in prima media. Una riforma complessa

Il RN vorrebbe un test generale, stile maturità, prima del sesto anno, cioè on Francia , prima delle medie: gli alunni che non superano il test verrebbero inseriti in “sesti moduli transitori” o ripeterebbero un anno.

Classi di questo tipo esistono già, anche se non sono sufficienti: sono le classi Segpa per gli alunni con gravi difficoltà. Non c’è bisogno di organizzare un esame per scoprire chi è in difficoltà a 10 anni e non scrive o legge in modo corretto: gli insegnanti lo sanno. I ‘gruppi di livello’ proposti da Renaissance for collège sono una soluzione più sottile, anche se sono stati criticati. Ripetere l’anno rischia di essere una soluzione tardiva. In realtà bisognerebbe iniziare a bocciare ancora anche alle elementari, in modo da non dover intervenire quando è troppo tardi.

 

Il più demagogico: abolire il Parcoursup

Il Nouveau Front Populaire propone di abolire la piattaforma di accesso all’istruzione superiore il Parcoursup, che testa e regola l’accesso all’attività di insegnamento. La sinistra afferma che questo  “software rovina le vite”, e da brava sinistra vorrebbe un liberi tutti per l’insegnamento. Il RN, da parte sua, vuole renderlo “più trasparente”.

È facile cavalcare l’onda dell’ansia delle famiglie. Non si tratta di un software, ma di insegnanti che analizzano e selezionano le domande per ogni corso. Nessuno studente vuole tornare alle domande cartacee o fare la fila alle prime luci dell’alba per sentirsi dire che “non ci sono più posti in inglese”, come accadeva negli anni 90.

Tutti dimenticano le scuole professionali

Il liceo professionale, quelle che in Italia sarebbero le scuole tecniche, non è menzionato nelle proposte politiche, senza dubbio perché l’élite non si sognerebbe di iscrivervi i propri figli. vedete un figlio dell’elité macroniana che impara a tornire, saldare  e programmare le macchine numeriche? Allo stesso modo questa scuola, che è necessaria e per niente subordinata, se ben fatta, viene ignorata dalla sinistra ZTL francese, che preferisce importare direttamente i saldatori ucraini.

Il Rassemblement National intende inviare gli alunni ‘dirompenti’ nel mondo del lavoro il più presto possibile. Non è offrendo un’immagine puramente punitiva che si rilancia la scuola tecnica. L’obiettivo dovrebbe essere quello di attirare studenti bravi e motivati verso corsi tecnici che offrono opportunità di lavoro. Ala fine le scuole tecniche, ben svolte, sono quelle che assicurano il lavoro anche più soddisfacente.  Alal fine nessuno in politica ha il coraggio di dire che la finalità della scuola è anche quella di aiutare a lavorare bene. Il lavoro stanca anche Oltralpe.


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