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FMI: “ITALY SVALUTATION UORK OF 10% (….che il Dollaro ha già dato)”

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Recentemente il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato il seguente studio sull’External Imbalances di vari paesi:

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Nel quale per l’Italia si riporta quanto segue:

“Stante la produttività stagnante e l’aumento del costo del lavoro si è avuto un graduale apprezzamento del tasso di cambio reale effettivo (REER) da quando è entrata nella zona euro, sia in termini assoluti che rispetto alla media dell’area euro. Il confronto di indici basati sui prezzi suggerisce che l’apprezzamento nel periodo 2000-2014 ha superato la media dell’area Euro di circa il 0-10 per cento (con indicatori  che si riferiscono al costo del lavoro per unità di prodotto) generalmente mostrando un divario più ampio in altre misure basate sui prezzi.

Il recente rafforzamento del dollaro nei confronti dell’euro ha contribuito a un  deprezzamento del REER rispetto alla media 2014 di circa il 5 per cento a partire dal maggio 2015.”

QUINDI CON INGRESSO NELL’EURO, PRODUTTIVITA’ STAGNANTE E AUMENTO COSTO DEL LAVORO HANNO DETERMINATO LA RIVALUTAZIONE DEL CAMBIO EFFETTIVO (MENTRE IL NOMINALE RIMANENDO FERMO SI E’ DISALLINEATO), SOLO LA RIVALUTAZIONE DEL DOLLARO HA UN PO’ AIUTATO LA ZONA EURO A RECUPERARE IN PARTE QUESTO DISALLINEAMENTO.

FMI REER ITALIA

La disamina dei tecnici del FMI continua:

A conti fatti, e in linea con la valutazione del personale della CA nel 2014, il personale ha valutato che un deprezzamento reale efficace di 0-10 per cento sosterrebbe ulteriori aggiustamenti e indirizzo squilibri economici nel medio termine”

In questo senso si muovono tutte le procedure di ricontrattazione che le grandi aziende estere presenti in Italia stanno via via facendo con i propri dipendenti, Whirlpool, Ikea, Bridgestone, Electrolux ecc. ecc.. Pare dunque che la svalutazione brutta e cattiva stia comunque davvero avvenendo, solo che è di tipo locale, ovvero quella che più piace al capitale finanziario globalizzante e globalizzato.

In pratica, l’armonizzazione transatlantica viene pagata parzialmente dagli americani (che hanno consentito la svalutazione dell’Euro) e in parte dagli operai Italiani ed europei (con le singole svalutazioni localizzate).

 

Maurizio Gustinicchi

A MAURI E IL PROF

 

 


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