Euro crisis
FALLIMENTI, EMIGRAZIONE E SUICIDI: L’ARTE DI BILANCIARE POPOLAZIONE E ATTIVITA’ ECONOMICHE CON LA POCA MONETA RIMASTA NELLA NAZIONE IN UN MONDO RICARDIANO (parte prima: il Portogallo)
Nell’ultimo triennio l’andamento dell’economia del Portogallo è stato caratterizzato da una pesante contrazione causata dalle turbolenze finanziarie internazionali e dalla conseguente politica fiscale particolarmente restrittiva adottata dal Governo.
Notare quanto profondo rosso vi sia nel tasso di aumento (in questo caso forte diminuzione) del PIL:
Nel maggio del 2011, a causa di una crisi di Governo e dell’insorgere di gravi difficoltà per il finanziamento del debito pubblico, si è reso necessario il sostegno finanziario internazionale della troika FMI-CE-BCE, quantificato in 78 miliardi di Euro da erogarsi nell’arco del triennio 2011-2014. A fronte di quest’ultimo, il Governo si è impegnato a ridurre l’immenso e stratosferico deficit pubblico e ad avviare un complesso programma di riforme strutturali destinato a ridurre il gap di competitività del Paese, la cui struttura economica risulta particolarmente terziarizzata (nel 2012 i servizi hanno contribuito per il 74,4% alla formazione del PIL portoghese).
Notare anche in questo caso quanto profondo rosso vi sia nei conti (BUDGET) dello stato (uscite superiori alle entrate ogni anno che Dio ha concesso loro di esistere):
A fine 2013 il governo ha approvato il bilancio, questa la notizia:
************************************************************************************************************************
Euronews- 26/11/13
Portogallo, pesanti tagli nel bilancio 2014 appena approvato
************************************************************************************************************************
Per tentare di porre un freno a quel buco tra entrate ed uscite la maggioranza di centro-destra ha approvato discreti tagli nel pieno rispetto dell’ottica dell’Equivalenza Ricardiana!
Occhio, ho detto centro-destra! Si, perché l’Equivalenza Ricardiana è tipicamente politica economica conservatrice e, quindi, di centro-destra (non dei partiti della sinistra cosa che accade in Italia – ma anche Francia – come denunciato l’altro giorno dallo stesso Stefano Fassina) e mira alla neutralità dello stato (pareggio di bilancio sempre ed in ogni caso) e alla disinflazione.
Notate come l’inflazione sia enormemente calata nel tempo sino a raggiungere lo zero!
Per arrivare a conseguire il risultato precedentemente esposto (la salvezza dello stato, pareggiare entrate ed uscite al fine di evitare deficit di bilancio e conseguente accumulo di debito) sono stato previsti aumenti dell’Iva in tanti settori e pesanti tagli:
– la diminuzione delle spese per prestazioni sociali e personale (che oggi sono il 70% del totale della spesa pubblica);
– altri tagli tra cui quelli in busta paga per i 600.000 dipendenti pubblici con stipendi tra i 675 e i 2.500 euro per circa un ulteriore 12%
Già da tempo, poi, per i dipendenti pubblici era previsto il macigno dell’innalzamento del limite pensionistico per i dipendenti pubblici equiparandolo ai 66 anni del privato
Foto 1: Monsanto (Portogallo)
Il tutto per ottenere 3,9 miliardi di euro e conseguire (ex-ante) un disavanzo del 4% in rapporto al Pil. Ex ante perché oramai sapete che, alla fine, PIGRECO metterà i bastoni fra le ruote e non permetterà mai di conseguire tale obiettivo; farà saltare, come al solito, i conti pianificati (Paradosso di Achille e la Tartaruga).
Dato che alla prepotenza della deriva nazifascista non v’e’ mai fine, il governo di centrodestra ha pensato bene di prevedere anche un taglio, un prelievo forzoso, dal 3,5 al 10 % sulle pensioni al di sopra dei 1350 euro. Ma il bello, è che il Consiglio dei ministri ha pensato bene di allargare anche ai pensionati privati, oltre che ai pubblici come originariamente previsto, tale provvedimento (Fonte: Il Fatto Quotidiano 09/01/2014).
Cosa dire?
Semplicemente questo: la già elevata disoccupazione salirà ulteriormente, in quanto tagli pari al 2,4% comportano una contrazione del PIL di almeno il 3-3,5 punti percentuali!
La contrazione del PIL avverrà perché la sottrazione di moneta dall’economia costringerà alla chiusura negozi, bar, ristoranti, edicole e ogni altra attività diretta al mercato interno!
Sottraendo moneta all’economia si sottrae l’aria al motore che dovrebbe bruciare la benzina (relazione comburente – carburante nel motore a scoppio).
La disoccupazione, poi, sarebbe di per sé già abbastanza elevata da far funzionare la Curva di Phillips:
Si spingerà ancora di più all’emigrazione i tanti pesi morti che, prima, erano mantenuti dalla politica per mezzo della spesa pubblica:
Si potranno fare ulteriori riforme strutturali come ulteriori riduzioni degli stipendi riuscendo quindi a contrarre ancora di più le importazioni (sotto le esportazioni). Di tal guisa si risanerà la “Current Account” da dove si genera la fuoriuscita della moneta dai confini nazionali (quella diminuzione dell’aria di cui si dice) che alla lunga ha messo in crisi il sistema bancario del sud europa quando il sistema interbancario europeo entrò in crisi nel lontano 2008-2009.
Vi prego di notare quanto profondo rosso vi sia ancora nella Current Accounto portoghese, ciò significa che l’inasprimento fiscale non ha ancora raggiunto il livello desiderato: la sete di fallimenti, suicidi ed emigrazioni del mostro Troika…….….non può ancora dirsi placata!
Ecco, fintanto che quest’ultima colonna del grafico non diventerà di colore azzurro, i confini nazionali vedono fuoriuscire pericolosamente moneta.
Lo schema è il seguente ed è fondamentalmente una questione ragionieristica:
Per quanto sopra, la Troika non fermerà la pervicacia della sua folle azione risanatrice adeguando:
– la popolazione residente (solo quella attiva e regolarmente assunta);
– le attività commerciali ed altri servizi (solo quelle ritenute altamente produttive ed utili al sistema);
al volume di lavoro e popolazione che consente di fermare questa emorragia di moneta.
Perché questo accada il Portogallo dovrà ancora:
– far chiudere quante più aziende ed attività commerciali possibili che lavorano per il mercato interno;
– far emigrare o in alternativa suicidare quanta più popolazione possibile al fine di ridurre questa alla quantità tale da poter lavorare e vivere con la moneta residua rimasta nella nazione (perché di più non se ne può immettere nel sistema stampandola), l’equivalenza ricardiana non lo consente.
Ecco quindi che per il Portogallo si prospetta un roseo futuro fatto di ulteriori e continui:
– tagli alla spesa pubblica e aumento di tasse/prelievi forzosi;
– riforme strutturali a base di riduzione di stipendi;
– emigrazioni di massa;
– o in alternativa suicidi per motivi economici.
Il tutto avverrà con manovre correttive senza soluzione di continuità e continui riscontri negativi dei risultati fintanto che popolazione, attività economiche e moneta residua circolante nel paese non saranno armonicamente in equilibrio. Solo allora la sete di sangue del mostro Troika sarà saziata a sufficienza!
Ci vediamo per la parte seconda dedicata all’Italia!
Maurizio Gustinicchi
Economia5Stelle
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login