Euro crisis
RONDOLINO VUOLE IMPOVERIRE ANCORA DI PIU’ GLI ITALIANI
Quelli di Omnibus La7 dovrei ringraziarli, con una bella cena gli autori e i conduttori, perché sono una fonte continua ed ininterrotta d’ispirazione.
Stamattina la perla è stata profferita dalla mente preparatissima e ferratissima (in management ed economia) di Fabrizio Rondolino:
Peccato che tale frase la potrebbe pronunciare mia figlia, non certamente un libero pensatore di quelli che sono costantemente invitati in tantissime trasmissioni TV viste le credenziali (che riporta Wikipedia):
“Figlio di Gianni Rondolino e laureato in filosofia teoretica, dal 1986 al 1988 ha fatto parte della Direzione nazionale della FGCI. Dal 1988 al 1996 ha lavorato come cronista politico al quotidiano l’Unità. Dal 1996 al 1999 ha lavorato come responsabile della comunicazione nello staff di Massimo d’Alema.
Editorialista del quotidiano La Stampa dal 1999 al 2010, collabora all’edizione italiana di Vanity Fair e al settimanale Donna Moderna.
Nel 2000 è stato Consulente speciale per la comunicazione del programma Grande Fratello[1]. Ha pubblicato due romanzi (Un così bel posto, Rizzoli 1997 e Secondo avviso, Einaudi 1999), due raccolte di racconti (Niente da segnalare, Einaudi 2001 e Questi nostri amori, Mondadori 2004), un’edizione del Dhammapada (“La via della libertà”, Mondadori 2008) e una dei detti del maestro zen Lin-chi (Non puoi piantare un chiodo nel cielo, Mondadori 2010). Nell’aprile 2011 ha pubblicato, sempre con Mondadori, il pamphlet L’Italia non esiste. I peggiori 150 anni della nostra vita.
È stato coautore, con Simona Ercolani, delle fiction sperimentali Amori (Rai3 2004 e 2005) e Walter e Giada (Rai3 2005), e autore del talk show sulla spiritualità Il Cielo e la Terra (Rai3 2008).
Nel 2009 ha aperto con Claudio Velardi il blog di analisi politica TheFrontPage.it
Nel 2010 ha partecipato in veste di attore al film Figli delle stelle diretto da Lucio Pellegrini.
Il 15 aprile 2011 inizia la sua collaborazione con Il Giornale.[2][3] Sposato con due figlie, vive a Roma.
Nel 2012 viene scelto da Daniela Santanché come consigliere per la sua campagna elettorale nelle primarie del centrodestra poi non svoltesi”
Beh, uno che è stato consulente di comunicazione del grande fratello è di sicuro l’uomo più adatto per sponsorizzare le teorie ultraliberiste della UE e contribuire allo smantellamento del sistema industriale italiano. Ecco le sue parole:
“I tedeschi lavorano più di noi Italiani, lavorano meglio di noi e sono più produttivi di noi….io li ammiro tantissimo”.
Io non vi dico come ha reagito facebook, la pià carina delle reazioni è stata appunto:
“se li ammira tantissimo perché non ci si trasferisce? Ha forse paura che poi lo mettono a smistare i pacchi postali con il tempo standard di 30 secondi a collo?”
Ecco, facciamo un po’ di FACT CHECKING:
1) CHI LAVORA DI PIU’
Come vediamo noi siamo al quarto posto mentre la Germania al 19°
2) CHI E’ PIU’ PRODUTTIVO
Dipende, Poletti (Dio che razza di genio che sino ad oggi abbiamo tenuto nascosto chissà dove) oggi vorrebbe avere trasformare tutti quanti in questo tipo di lavoratori:
Invece la produttività è endogena, senza domanda aggregata la possibilità di far crescere la produttività in ogni dove è nulla, anche in Germania dove per inciso proprio oggi hanno comunicato che LA PRODUZIONE INDUSTRIALE E’ CALATA DEL 4% NEL MESE DI AGOSTO 2014!
Senza domanda aggregata gli utili scompaiono e possono ricomparire SOLO ED ESCLUSIVAMENTE SOLTANTO SE L’AUTOMENTO DEI MEDESIMI AVVIENE A SCAPITO DELLE RETRIBUZIONI (che poi vanno a deprimere ancora di più la domanda aggregata). Cancelliere Bruenning anni ’30 docet.
Ne consegue il seguente assunto: “basandoci su questa equazione della produttività, dire che la produttività in una nazione è maggiore di un’altra significa dire che LA DISTRIBUZIONE DEI REDDITI E’ SBILANCIATA VERSO I RICCHI CHE SONO PIU’ RICCHI DELL’ALTRA NAZIONE, MENTRE I POVERI SONO PIU’ POVERI DI QUELLI DELL’ALTRA NAZIONE!
Come al solito non ci credete vero?
Guardiamo cosa ci dice Bankitalia nei suoi paper tecnici:
La differenza tra i ricchi e i poveri in Italia è minore di quella che hanno in Germania!
SI! E’ VERO! GLI ITALIANI SONO MENO PRODUTTIVI, NEL SENSO CHE SFRUTTANO MENO LA CLASSE MEDIA LAVORATRICE A DIFFERENZA DEGLI SCHIAVISTI TEDESCHI!
3) LAVORANO MEGLIO DI NOI
Peccato che la qualità (tranne per le auto e comunque dopo aver imparato da noi italiani che già eravamo avanti un secolo negli anni ’70 e ’80) questi signori NON LA STIMANO e NON SANNO NEANCHE COSA SIA, un tedesco su 2 acquista SOLO PER IL PREZZO BASSO.
E anche qui abbiamo una ricerca a sostegno:
Il suesposto portale del Made in Italy segnala quanto precedentemente riportato dal sottoscritto:
Mi dispiace caro Rondolino, ma se Rocchi è stato accusato per quanto fatto durante Juventus-Roma noi con Lei cosa dovremmo fare? A parte far presente a tutti la sua utilità in queste trasmissioni come quella delle pulci per i cani, riteniamo di doverle assegnare un bel cartellino rosso:
Maurizio Gustinicchi
Economia5Stelle
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