Difesa
F-35, Super Elaborato “Ferrari”: Lockheed Martin in discussione con il Pentagono per realizzarlo
L’F-35 diventa una “Ferrari”? Lockheed Martin propone un super-caccia con tecnologia di 6ª generazione per assicurarsi il futuro, bypassando i ritardi degli aggiornamenti attuali e rispondendo alla concorrenza.

Il programma F-35, il più costoso della storia militare, sembrava avviato su un binario ben definito fatto di produzione in serie e lenti aggiornamenti. Sembrava. Perché Lockheed Martin, il colosso aerospaziale che lo produce, ha deciso di rimescolare le carte sul tavolo, proponendo una versione talmente avanzata ed elaborata del suo caccia da meritarsi, nelle parole del suo stesso CEO, il soprannome di “Ferrari”.
Ma cosa sta succedendo esattamente? E perché questa accelerazione improvvisa? La risposta, come spesso accade nel complesso mondo industriale-militare, è un mix di necessità, strategia e un pizzico di audacia.
Il CEO di Lockheed Martin, Jim Taiclet, ha confermato di essere in “conversazioni molto attive” e “ad altissimo livello” con il Pentagono per un concetto di F-35 “quinta-generazione-plus”. L’idea è tanto semplice quanto ambiziosa: prendere una parte delle tecnologie sviluppate per i caccia di sesta generazione (il programma NGAD, Next Generation Air Dominance) e integrarle sull’affidabile, per quanto complesso, telaio dell’F-35.
Questa mossa non nasce dal nulla. Arriva, guarda caso, poche settimane dopo che Lockheed ha perso proprio la commessa per il caccia NGAD, andata alla rivale Boeing con il suo F-47. Invece di leccarsi le ferite, Lockheed ha rilanciato, mettendo sul piatto un’offerta che suona quasi come un’equazione economica: “l’80% delle capacità di un caccia di sesta generazione a metà del prezzo”. Una proposta difficile da ignorare per qualsiasi amministrazione attenta ai budget.
Cosa comporterebbe questo “Super F-35”?
L’idea non è quella di stravolgere l’aereo, ma di potenziarlo in modo significativo. Sebbene non ci sia ancora un contratto firmato, e Taiclet stesso avverta che molti dettagli potrebbero rimanere classificati, le aree di intervento sarebbero chiare:
- Armamenti avanzati: La capacità di integrare nuove tipologie di missili e bombe, probabilmente ipersoniche o a maggiore raggio d’azione.
- Invisibilità migliorata: Un nuovo rivestimento “stealth” per ridurre ulteriormente la traccia radar del velivolo, rendendolo ancora più difficile da individuare.
- Propulsione potenziata: La possibile adozione di un motore più performante ed efficiente, un punto su cui da tempo si concentrano gli sforzi di aggiornamento.
- Elettronica e software: Il vero cuore della sesta generazione, con intelligenza artificiale, sensoristica fusa e capacità di calcolo che trasformerebbero il caccia in un nodo volante di una rete da combattimento.
Il CEO di Lockheed ha ribadito i colloqui con il governo,pur sottolineando che non esiste alcun contratto firmato per questa versione potenziata dell’F-35. Il problema è che, anche se il contratto venisse firmato probabilmente sarebbe così segreto che gli investitori non lo conoscerebbero.
“Probabilmente il contratto non sarà visibile al pubblico, perché conterrà così tante informazioni riservate da non poter essere divulgato, ma sono davvero convinto che questo progetto abbia grandi meriti”, ha affermato. “Siamo in grado di fornire valore a quel livello e su quella scala integrando la tecnologia di sesta generazione, digitale e fisica, nei velivoli che stiamo già costruendo”.
Questo progetto non è un semplice aggiornamento, ma un vero e proprio salto generazionale applicato a una piattaforma esistente. Lockheed stima che tra 1.000 e 1.500 dei circa 2.300 F-35 ancora da consegnare potrebbero essere realizzati in questa nuova configurazione, anche se probabilmente con restrizioni all’esportazione per gli alleati.
Una soluzione a problemi esistenti
La proposta di Lockheed cade in un momento perfetto. L’attuale programma di modernizzazione dell’F-35, noto come Block 4, è afflitto da ritardi colossali. Le previsioni indicano ora il completamento nel 2031, con cinque anni di ritardo sulla tabella di marcia originale e, beffa delle beffe, con un numero ridotto di capacità rispetto a quelle inizialmente previste.
Presentare un “F-35 Plus” è un modo elegante per scavalcare il pantano del Block 4, offrendo al Pentagono una via d’uscita più rapida e tecnologicamente superiore. È la classica mossa che trasforma una sconfitta (la perdita del contratto NGAD) in una potenziale, enorme vittoria, assicurando alla linea di produzione dell’F-35 decenni di lavoro e miliardi di dollari di fatturato.
Persino l’ex presidente Trump, a suo tempo, parlò di un fantomatico “F-55” bimotore, segno che l’idea di un F-35 radicalmente migliorato circola da tempo nei corridoi di Washington. Sebbene l’idea del doppio motore sia stata accantonata come irrealistica, la volontà politica di avere un “super caccia” è evidente.
La “Ferrari” di Lockheed non è solo un’acrobazia ingegneristica, ma una magistrale partita a scacchi industriale e politica. Un modo per mantenere l’F-35 al centro del potere aereo occidentale per i prossimi trent’anni, lasciando ai concorrenti le briciole e risolvendo, con un colpo di genio, i problemi di un programma di aggiornamento che stava diventando un imbarazzo. Tra l’altro Leonardo fa parte del programma F.35 e potrebbe trarne vantaggio a fianco del programma GCAP. Sarà sufficiente questa evoluzione per convincere il Governo a non demolire tutto il programma e passare direttamente al NGAD e al F/A-XX?
Domande e Risposte
1) Qual è il nucleo della proposta di Lockheed Martin per l’F-35?
Lockheed Martin propone di creare una versione “quinta-generazione-plus” del caccia F-35. Il concetto consiste nell’integrare tecnologie avanzate, originariamente sviluppate per i programmi di sesta generazione come l’NGAD, sulla piattaforma F-35 esistente. Questo “upgrade” non sarebbe incrementale, ma un vero salto qualitativo che includerebbe nuovi armamenti, un rivestimento stealth migliorato e un’avionica di livello superiore. L’obiettivo è offrire una capacità vicina a quella di un caccia di nuova generazione a un costo significativamente inferiore, mantenendo attiva e redditizia la linea di produzione dell’F-35 per i decenni a venire.
2) Perché questa notizia è così importante per il settore della difesa globale?
Questa notizia è cruciale perché ridefinisce il futuro del più importante programma di caccia occidentale. Invece di essere gradualmente sostituito da un velivolo di sesta generazione, l’F-35 potrebbe evolvere per rimanere il pilastro delle forze aeree USA e alleate fino al 2050 e oltre. Per Lockheed Martin, è una mossa strategica vitale per trasformare la perdita del contratto NGAD in un’opportunità, consolidando il suo monopolio. Per gli avversari geopolitici, significa che dovranno confrontarsi con una piattaforma costantemente aggiornata e molto più performante del previsto.
3) Quali potrebbero essere le ricadute pratiche e strategiche se il progetto venisse approvato?
Se approvato, il progetto creerebbe una flotta F-35 a due livelli: i modelli standard e i nuovi “Super F-35”. Questo potrebbe generare disparità di capacità anche tra gli alleati, poiché è probabile che la versione più avanzata sia soggetta a forti restrizioni sull’esportazione. Strategicamente, darebbe agli Stati Uniti un vantaggio aereo significativo, bypassando i ritardi del programma di aggiornamento Block 4. A livello industriale, assicurerebbe a Lockheed Martin un flusso di cassa massiccio e decenni di lavoro, con un impatto enorme sull’intera catena di fornitura aerospaziale, inclusa l’italiana Leonardo.

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