Seguici su

Difesa

F-16 a 1 Euro: la Romania fa l’affare, ma la vera partita si gioca sull’addestramento (e sull’Ucraina)

F-16 a 1 Euro: la Romania fa l’affare del secolo con l’Olanda. Ma i 18 jet non sono per la guerra: serviranno ad addestrare i piloti ucraini nel nuovo hub NATO strategico sul Mar Nero.

Pubblicato

il

Sembra l’offerta del Black Friday, ma applicata al mercato della difesa. La Romania ha formalizzato l’acquisizione di 18 caccia F-16 ex olandesi al prezzo simbolico di un Euro. Un affare colossale, si direbbe. Se non fosse che, come spesso accade con le “offerte” tra stati, c’è un dettaglio fiscale non trascurabile: la Romania ha dovuto comunque versare 21 milioni di Euro (circa 24 milioni di dollari) di IVA, calcolati sul valore dichiarato dei beni, che includono i velivoli e il pacchetto di supporto logistico. Il Fisco supera gli accordi internazionali.

L’operazione ricorda da vicino quella del 2002, quando la Germania cedette alla Polonia i suoi MiG-29 ex DDR, anch’essi al prezzo simbolico di un Euro per aereo. Bisogna dire che i caccia sono vecchi di decenni, anche se aggiornati negli anni novanta, ma comunque sono meglio dei MiG 21 che hanno mandato in pensione.

Ma perché i Paesi Bassi, noti per la loro oculatezza, hanno ceduto 18 caccia multiruolo a un prezzo così irrisorio? La risposta è strategica, non commerciale.

 

Il motivo del “regalo”: l’hub addestrativo sul Mar Nero

Il motivo principale di questa cessione a prezzo di saldo è semplice: i Paesi Bassi non sanno più che farsene. L’Aeronautica Militare Olandese ha completato la sua transizione verso il più moderno F-35A, che ha sostituito completamente i vecchi Viper, assumendone anche il delicato ruolo di attacco nucleare in ambito NATO.

Questi 18 F-16, ora formalmente rumeni, non sono (ancora) destinati alla prima linea di Bucarest, ma a un progetto cruciale: l’European F-16 Training Center (EFTC).

Questo centro, situato presso l’86a base aerea rumena vicino Fetești, è il vero cuore dell’accordo. Si tratta di un eccellente esempio di cooperazione NATO, strutturato in questo modo:

  • La Romania: fornisce la base, le strutture logistiche e il “supporto della nazione ospitante”.
  • I Paesi Bassi: hanno fornito i jet (che fino a poco fa erano ancora di loro proprietà e ora sono stati trasferiti).
  • Lockheed Martin: il produttore americano fornisce gli istruttori di volo e, soprattutto, la manutenzione.

Come ha sottolineato il Ministro della Difesa rumeno, Liviu-Ionuț Moșteanu, “considerando l’attuale contesto geopolitico e la posizione strategica della Romania nell’area del Mar Nero, questo centro diventa essenziale”.

F-16 in servizio in Venezuela

La doppia missione: piloti rumeni e piloti ucraini

Il trasferimento di proprietà dei jet era necessario per sbloccarne il pieno utilizzo da parte dell’EFTC, che ha una doppia, vitale missione.

  1. Modernizzare la Romania La Romania sta ammodernando la propria flotta aerea. Dopo aver già acquistato F-16 usati dal Portogallo e, più recentemente, 32 dalla Norvegia, l’EFTC servirà a formare i propri piloti in attesa del salto generazionale verso l’F-35, previsto dopo il 2030. L’F-16 è visto come “uno stadio intermedio”.
  2. Addestrare l’Ucraina Questo è il punto nodale. L’Ucraina ha ricevuto la promessa di 87 F-16 da quattro nazioni (Paesi Bassi, Belgio, Danimarca e Norvegia). Ma i jet, alcuni dei quali hanno già iniziato ad arrivare, sono inutili senza piloti addestrati. L’EFTC funge da “scuola guida” accelerata per i piloti di Kiev, che qui possono imparare a usare il Viper volando in sicurezza all’interno dello spazio aereo NATO.

Mentre le forze aeree occidentali (Olanda, Danimarca, Norvegia) mandano in pensione i loro F-16 AM/BM, l’hub rumeno diventa l’unico centro in Europa capace di fornire un addestramento completo su questo specifico standard.

Il futuro di questi 18 jet? Sebbene ora siano rumeni, la speculazione che un giorno possano essere trasferiti direttamente a Kiev rimane valida. Dopotutto, l’Ucraina ha già perso diversi velivoli e la necessità di rimpiazzi è costante. Un trasferimento futuro, quando la Romania sarà pronta per l’F-35, non è da escludere.

 

Domande e risposte

Perché i Paesi Bassi hanno venduto 18 caccia F-16 a solo 1 Euro?

Non si tratta di una vendita commerciale, ma di un trasferimento strategico. I Paesi Bassi hanno ritirato questi F-16 perché sono passati ai più moderni F-35. Invece di rottamarli, li hanno ceduti simbolicamente alla Romania per supportare l’European F-16 Training Center (EFTC). Questo centro è vitale per la NATO e per addestrare i piloti ucraini. Il vero “costo” per la Romania sono i 21 milioni di Euro di IVA, calcolati sul valore reale dei beni, che Bucarest ha dovuto versare.

Questi 18 F-16 andranno a combattere in Ucraina?

Non direttamente, o almeno non subito. La loro missione principale è rimanere in Romania, presso la base 86 di Fetești, ed essere usati esclusivamente per l’addestramento nell’ambito dell’EFTC. Addestreranno sia i nuovi piloti rumeni sia quelli ucraini, volando solo all’interno dello spazio aereo NATO. Tuttavia, non è escluso che in futuro, una volta che la Romania passerà agli F-35, questi jet possano essere trasferiti all’Ucraina, che ha una forte necessità di rimpiazzare le perdite.

Chi paga per la manutenzione e l’addestramento presso l’EFTC?

L’EFTC è un’operazione congiunta. I Paesi Bassi hanno fornito gli aerei (ora di proprietà rumena), la Romania fornisce la base aerea, le strutture e il supporto logistico. L’aspetto tecnico, fondamentale, è gestito dal produttore stesso, Lockheed Martin, che fornisce gli istruttori di volo e il personale specializzato per la manutenzione. È un modello di cooperazione trilaterale (Romania-Olanda-Lockheed Martin) pensato per massimizzare l’efficienza addestrativa sulla fascia orientale della NATO

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI
E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento