Attualità
Esteri: India e Sri Lanka entrano in contesa per un’isoletta con Sant’Antonio
L’isola di Katchatheevu, fra India e Sri Lanka, entra la centro di una contesa accesa dal primo ministro indiano MOdi alla vigilia delle elezioni. L’Isola è disabitata, tranne una piccola chiesa intitlata a Sant’Antonio, molto amata dai pescatori locali
Un‘isoletta disabitata accende un contrasto inutile fra India e Sri Lanka e anche la lotta politica in India, proprio quando manca poco alle eelzioni politice nel subcontinente.
La denuncia del Primo Ministro indiano Narendra Modi nei confronti del Partito del Congresso all’opposizione per aver “insensibilmente regalato” una piccola isola allo Sri Lanka ha suscitato critiche sul fatto che egli stia trasformando un accordo di 50 anni tra i due Paesi in una questione di elezioni generali, a poche settimane dall’inizio delle votazioni.
La piccola isola di Katchatheevu si trova tra un distretto dello Stato indiano di Tamil Nadu e un’altra isola nel nord dello Sri Lanka.
“Apri gli occhi e stupisci! Nuovi fatti rivelano come il Congresso abbia regalato senza riguardo il Katchatheevu …. indebolire l’unità, l’integrità e gli interessi dell’India è stato il modo di lavorare del Congresso per 75 anni e oltre”, ha twittato Modi domenica.
Narendra Modi
Eye opening and startling!
New facts reveal how Congress callously gave away #Katchatheevu.
This has angered every Indian and reaffirmed in people’s minds- we can’t ever trust Congress!
Weakening India’s unity, integrity and interests has been Congress’ way of working for…
— Narendra Modi (@narendramodi) March 31, 2024
Lunedì, il Ministro degli Affari Esteri indiano S Jaishankar ha appoggiato l’affermazione di Modi in una conferenza stampa, sostenendo che il governo del Congresso sotto l’allora premier Indira Gandhi “cedette” Katchatheevu allo Sri Lanka in base a un accordo del 1974 e nascose le informazioni al pubblico.
Da quando è salito al potere nel 2014, il Bharatiya Janata Party (BJP) al governo ha affrontato numerose critiche per aver sfruttato questioni religiose e di confine durante i periodi elettorali per ottenere il sostegno degli elettori indù. L’ultima controversia è nata dopo che il Presidente del Tamil Nadu e membro chiave del BJP, K. Annamalai, ha chiesto di ricevere informazioni sullo status giuridico di Katchatheevu attraverso i registri storici del Ministero degli Affari Esteri.
Sulla base delle informazioni, Annamalai ha affermato che il Partito del Congresso e il suo alleato Dravida Munnetra Kazhagam, un partito politico del Tamil Nadu, hanno collaborato per ‘regalare’ Katchatheevu allo Sri Lanka sulla base dell’accordo sui confini marittimi nello Stretto di Palk, dove si trova l’isola. Aveva fatto affermazioni simili nel corso degli anni.
Un tema che può trasformarsi in un boomerang.
L’isola di Katchatheevu è minuscola, disabitata, e su di esse si trova solo una piccola chiesa intitolata a sant’Antonio da Padova, raggiunto via barca durante le festività, molto sentite dai pescatori locali. La sua importanza è pari a zero. L’accordo sulla sua amministrazione ha portato alla pace fra Nuova Delhi e Colombo, e, inoltre ha portato alla pace con i 3,5 milioni di abitanti di etnia Tamil che vivono nella regione.
Mercoledì, il Ministro degli Esteri dello Sri Lanka Ali Sabry ha dichiarato in un’intervista televisiva che Colombo non vede la necessità di riaprire i colloqui con l’India su Katchatheevu. “Questo è un problema discusso e risolto 50 anni fa e non c’è alcuna necessità di avere ulteriori discussioni in merito. Non credo che si ripresenterà”.
Non solo, ma gli esponenti del Partito del Congresso hanno subito accusato di ipocrisia quelli del partito di Modi, il BJP, perchè, mentre discutono per un’isola disabitata e oggetto di un accordo internazionale, che, se violato, porterebbe a una perdita di credibilità, al contrario il governo Modi ha ceduto aree ampie alla Cina sull’Himalaya, con una politica che viene definita debole.
Modi cerca di raccogliere il partito attorno alla propria figura proprio alla vigilia delle elezioni. Non trovando temi forti positivi, allosa ha deciso di prendersela con lo Sri Lanka per un’isola minuscola, dopo le sventole prese sull’Himalaya e nelle Mauritius da parte della Cina, che sta letteralmente circondando l’India.
La storia recente di Katchatheevu
L’India e lo Sri Lanka rivendicano l’isola di Katchatheevu almeno dal 1921, a seguito di un sondaggio che la collocava entro i confini dello Sri Lanka. Nonostante gli sforzi per risolvere la disputa, questa è continuata negli anni successivi all’indipendenza di entrambi i Paesi.
Situata a circa 33 km dal distretto di Rameswaram, nel Tamil Nadu, l’isola disabitata misura 1,6 km di lunghezza e appena 300 metri nel suo punto più largo. Un punto di riferimento sull’isola è la Chiesa di Sant’Antonio, risalente a 120 anni fa, che attira devoti dall’India e dallo Sri Lanka per un festival annuale. Recentemente la chiesa è stata rinnovata e arricchita dalla Marina dello Sri Lanka, come potete vedere nell’immagine iniziale
La devozione dei pescatori verso il Santo padovano è notevole e pare sia dovuta a numerosi miracoli legati al Santo
Nel 1974, Gandhi firmò un accordo a nome del Governo del Congresso con Colombo per riconoscere la proprietà dello Sri Lanka su Katchatheevu. Ai pescatori indiani fu concesso l’accesso a Katchatheevu come parte delle loro attività di pesca e poterono partecipare alla festa annuale di Sant’Antonio.
L’accordo, tuttavia, non specificava i diritti di pesca dei pescatori indiani. I pescatori del Tamil Nadu si sono spesso scontrati con la marina dello Sri Lanka per le zone di pesca contese. I leader politici del Tamil Nadu hanno presentato diverse petizioni e lettere all’Ufficio del Primo Ministro (PMO) per contestare la decisione di Gandhi.
In un’udienza davanti alla Corte Suprema nel 2014, il Procuratore Generale indiano Mukul Rohtagi ha respinto le affermazioni contenute nelle petizioni e ha detto: “Il Katchatheevu è stato ceduto allo Sri Lanka con un accordo del 1974… Come può essere ripreso oggi? Se volete riavere il Katchatheevu, dovrete andare in guerra per riaverlo”.
Speriamo che Sant’Antonio ci pensi, almeno lui, ad evitare la guerra.
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