Seguici su

Euro crisis

“Lo Stato deve essere sempre più onesto del cittadino, altrimenti diventa dittatura”: esiste un rischio deriva autoritaria oggi, in Italia?

Pubblicato

il

Commentando il titolo suggerito da un amico in un precedente intervento, è chiaro che lo Stato – solo a volerlo – ha una forza che nessun singolo cittadino può contrastare. Ecco perchè lo Stato deve essere giocoforza più corretto dei cittadini, altrimenti potrebbe annientare il singolo, solo a volerlo.

Oggi in Italia stiamo osservando qualcosa di molto particolare e, a suo modo, strano: una classe politica molto cinica sta imponendo cambiamenti radicali nella struttura organizzativa dello Stato, anche in termini parlamentari. Il cinismo fa chiaramente parte della politica ma se portato agli estremi tale atteggiamento rischia di portare [per propri fini politici ed idealistici] anche a far credere qualcosa agli elettori che poi non si potrà mantenere, la menzogna è sempre una delle componenti del cinismo. Una cosa è mettere alla berlina l’avversario politico di turno – leggasi Berlusconi durante l’elezione del Presidente della Repubblica -, un’altra è illudere i cittadini con promesse che non si possono mantenere o con dei “trattamenti legali” al limite dell’accettabilità (esodati?) con il fine di raggiungere i propri fini. Tenere separati cinismo politico tra politici e cinismo governativo verso i cittadini è storicamente impresa molto ardua, alla fine gli eccessi convergono sempre…

L’asimmetria di potere tra cittadino e Stato è lampante: un cittadino può deliberatamente cercare di gabbare lo Stato e rischia le pene del caso, molto probabilmente il reato più comune ai nostri giorni si chiama evasione. Quando invece è lo Stato a gabbare i cittadini, beh, se fatto scientemente dallo Stato tale comportamento si chiama dittatura, fascismo, ed è difficilmente appellabile nel momento in cui sia l’intero sistema ad attuarlo, soprattutto se sistematicamente (vedasi oltre). Bisogna sempre ricordare che il potere dello Stato è enormemente maggiore di quello che qualsiasi singolo può avere. E la degenerazione si inizia a vedere dalle piccole cose: io l’ho vista un paio di anni fa, chiaramente, quando è stato imposto un costo per presentare il ricorso per le multe stradali al giudice di pace superiore al costo delle normali multe di divieto di sosta, chiaramente in tali casi bisognava e bisogna pagare e basta. Questi sono piccoli sintomi che se non curati, se avallati, portano alla malattia conclamata. Vedremo.

Oggi voglio enfatizzare il messaggio del titolo in quanto ritengo che la società stia perdendo il nord: vediamo troppi eccessi nella nostra società e fin anche nella politica che ben ci rappresenta, eccessi tutti finalizzati a chiedere interventi straordinari per risolvere problemi puntuali, con leggi speciali. Esiste un chiaro un disagio diffuso e la soluzione sembra essere cambiare tutto.

Ben inteso in cambiamento è sacrosanto, necessario soprattutto oggi, ma va gestito in modo opportuno. A me sembra che lo Stato giochi una partita molto pericolosa: da una parte il suo attivismo governativo si caratterizza con un cinismo spinto all’eccesso che inevitabilmente sta arrivando a qualcosa di simile a prendere in giro non solo l’avversario politico ma anche il cittadino, purtroppo non ci chiediamo perchè nelle prime fasi della Repubblica fino alla fine della prima le posizioni chiave dello Stato, soprattutto quelle di garanzia, erano condivise con l’opposizione… Era proprio per evitare degli “eccessi”, oggi invece tutti vogliono tutto e questo comporta anche aggirare gli interessi reali dei cittadini, blandendoli. Questo non va bene.

Dall’altra la carenza di risorse per tenere in piedi la baracca Italia inclusa la necessità di gettito stanno creando condizioni per attuare leggi dirompenti, soprattutto fiscali e di indagine correlata: oggi il potere dell’amministrazione di scavare nella privacy dei cittadini a livello economico non ha pari in nessun paese industrializzato, nemmeno in Grecia. E con l’autoriciclaggio si potranno usare gli stessi strumenti di indagine usati fino all’anno scorso per mafia. E che dire della custodia cautelare durante le indagini che, se applicata nei termini italici, appare più come un difetto di democrazia parafrasando quanto affermato a più riprese dal nostro giudice “oriundo” Justice Antonin Scalia della Corte Suprema USA…Cio significa forse che per il fine della sopravvivenza dello Stato è possibile anche una certa  dose di “ingiustizia” conclamata, memento [encore] esodati? Secondo chi scrive il problema è l’interpretazione che si dà sia al termine di sopravvivenza che di Stato e soprattutto da chi lo Stato, quello Stato “derivante”, dovrebbe rappresentare.

Purtroppo questo caos ideale ci fa dimenticare che è impossibile fare crescita futura quando mancano le condizioni al contorno, soprattutto se lo Stato non funziona.

Se continueremo di questo passo il cinismo imperante farà in modo che la coercizione diventi di legge e la scusa sarà quella di uscire dalla crisi o semplicemente mantenere lo status quo che ruota attorno all’euro. Come conseguenza sarà inevitabile creare contrapposizioni tra italiani, ad esempio tra ricchi e poveri, tra euristi ed antieuro etc…. Da lì alla vera deriva autoritaria il passo sarebbe brevissimo, il combustibile della lotta di classe sarebbe pronto all’uso.

Ma dove siamo ora nel processo degenerativo verso l’autoritarismo? Secondo chi scrive se la crisi dovesse durare altri due anni il trend dimostra che la deriva autoritaria sarebbe inevitabile, e questo lo dico da molto prima delle esternazioni Berlusconiane del fine settimana.

Che forma prenderebbe un’eventuale deriva autoritaria? In uno Stato ipoteticamente di diritto e che formalmente “funziona” è inevitabile che sia la magistratura a dover attuare leggi eccessivamente coercitive ed anche potenzialmente ingiuste. In tale caso se le figure di garanzia – ossia quelle da dove siamo partiti – fanno parte della stessa coalizione che impone le leggi per fini emergenziali e che comanda di fatto tutti gli organi statali di controllo (mutuando il principio di check & balance tanto caro agli anglosassoni), beh, di fatto rischieremmo una deriva perfettamente legale per via giudiziaria, magari finalizzata al pagamento del debito cristallizzato nell’austerity euro-imposta, vera emergenza del momento (e che durerà ancora molti anni). Se poi aggiungiamo che, conflitto di interesse, coloro che più hanno da godere nel mantenimento dello status quo fatto di pensioni e stipendi altissimi (in euro) è la stessa classe di servitori dello Stato che dovrà applicare leggi potenzialmente in eccesso di coercizione (i magistrati) anche e soprattutto per fare cassa, beh, allora ben si capisce che il rischio autoritarismo è molto più reale di quanto si possa pensare.

Due anni ancora di crisi pesante come quella attuale e ne vedremo delle belle, temo…*

In bocca al lupo a tutti.

Mitt Dolcino

* Faccio notare che non viene fatto riferimento a nessun governante ne’ a nessun politico nè a nessun organo esclusivo ed autonomo dello Stato in particolare nella presente disquisizione, le situazioni preoccupanti ormai non sembrano essere solo casi isolati ma sequenziali ed anzi sistemici, a partire da quanto accaduto nel 2011.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito