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ESA lancia “Invictus”: L’Europa punta al volo ipersonico a Mach 5 con l’idrogeno
L’ESA con il programma Invictus sviluppa un velivolo ipersonico riutilizzabile a Mach 5. Scopri come l’idrogeno pre-raffreddato rivoluzionerà il volo e l’accesso allo spazio.L’ESA con il programma Invictus sviluppa un velivolo ipersonico riutilizzabile a Mach 5. Scopri come l’idrogeno pre-raffreddato rivoluzionerà il volo e l’accesso allo spazio.

L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha lanciato un programma di ricerca per sviluppare tecnologie ipersoniche, in collaborazione con la società britannica di ingegneria e tecnologia Frazer-Nash.
Il progetto, denominato Invictus, mira a creare un veicolo sperimentale riutilizzabile capace di volare a velocità ipersoniche di Mach 5 (circa 6.174 km/h), con decollo orizzontale da una pista.
Il programma Invictus: un passo verso il futuro
Finanziato attraverso il Programma di Supporto Generale alla Tecnologia (GSTP) e l’Elemento di Sviluppo Tecnologico (TDE) dell’ESA, il programma Invictus si basa su precedenti innovazioni tecnologiche dell’agenzia.
L’obiettivo è sviluppare un velivolo sperimentale che non solo raggiunga velocità ipersoniche, ma offra anche a industrie, agenzie e mondo accademico una piattaforma per testare tecnologie avanzate in un ambiente reale.
Il consorzio che guida il progetto include, oltre a Frazer-Nash, anche Spirit AeroSystems e la Cranfield University nel Regno Unito. Il primo traguardo, previsto entro 12 mesi, è la consegna del progetto preliminare del sistema di volo completo.
Le sfide del volo ipersonico
Secondo l’ESA, le principali difficoltà tecniche per un veicolo ipersonico riguardano le estreme temperature della superficie esterna e dell’aria che entra nei motori, causate dall’attrito e dagli shock termici generati dalle alte velocità.
Per affrontarle, Invictus utilizzerà un sistema di propulsione a idrogeno pre-raffreddato, una tecnologia innovativa che consente di gestire temperature estreme e garantire prestazioni ottimali.
David Perigo, ingegnere di propulsione chimica dell’ESA e responsabile tecnico del programma, ha dichiarato: “Invictus dimostrerà l’efficacia di un sistema di propulsione a idrogeno pre-raffreddato per il decollo orizzontale e il volo ipersonico. Sarà un’occasione unica per testare l’intero flusso del motore, dall’aspirazione al postbruciatore, su scala reale in un velivolo integrato.”
Tecnologia all’avanguardia: il sistema SABRE
Il cuore del sistema di pre-raffreddamento deriva dagli studi condotti sull’innovativo motore SABRE (Synergetic Air Breathing Rocket Engine), sviluppato dalla britannica Reaction Engines Ltd con il supporto iniziale del GSTP dell’ESA.
Questa tecnologia, già testata con successo su motori a reazione convenzionali, è in grado di raffreddare l’aria surriscaldata in una frazione di secondo, rendendo possibile il volo ipersonico e aprendo la strada a futuri spazioplani capaci di decollare come aerei e raggiungere l’orbita come razzi.
Mark Ford, capo della sezione Propulsione Chimica dell’ESA, ha sottolineato: “Invictus rappresenta un passo fondamentale per lo sviluppo delle tecnologie necessarie agli spazioplani del futuro e darà all’Europa una risorsa unica per esplorare il volo ipersonico.”Un nuovo paradigma per la mobilità e l’accesso allo spazioTommaso Ghidini, capo del dipartimento meccanico dell’ESA, ha evidenziato l’importanza strategica del progetto: “I voli ipersonici sono la chiave per un nuovo paradigma di mobilità, difesa e accesso allo spazio. La padronanza della propulsione riutilizzabile fornirà all’Europa le basi per velivoli che decollano come aerei e raggiungono l’orbita come razzi.”
Il contesto globale: la corsa all’ipersonico
Negli ultimi anni, la competizione per lo sviluppo di tecnologie ipersoniche è diventata sempre più accesa. La Cina si è affermata come leader, testando droni riutilizzabili capaci di viaggiare a velocità ipersoniche.
Anche la Russia ha utilizzato missili ipersonici nel conflitto in Ucraina, mentre queste tecnologie rappresentano una crescente preoccupazione per la sicurezza in contesti come il conflitto tra Israele e Iran. Il programma Invictus pone l’Europa in una posizione strategica per colmare il divario tecnologico e affermarsi come protagonista nella nuova era del volo ipersonico.
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