Economia
Energia nucleare per il trasporto marittimo: possibile, ma con soluzioni di proprietà innovative per le navi
Le caratteristi particolari della propulsione nucleare fanno si che in fturo la proprietà dei sistemi di propulsione delle navi potrebbe essere diversa da quella delle navi stesse
L’energia nucleare ha il potenziale per rivoluzionare l’industria marittima, eliminando le emissioni delle navi e la necessità di una rete di bunkeraggio, secondo un nuovo rapporto della società specializzata nel settore Lloyd’s Register.
La valutazione di 40 pagine solleva la prospettiva di un cambiamento fondamentale nella struttura proprietaria delle navi, comn una società specializzata nel settore nucleare ed elettrico che possiede i reattori c di bordo e che addebiti agli armatori l’energia prodotta. Il motore e l’energia divventerebbero un servizio
“L’energia nucleare offre il potenziale per essere trasformativa per la navigazione come il passaggio dal legno al ferro, il passaggio dalla vela al vapore o l’avvento della containerizzazione”, si legge nel rapporto, l’ultimo di una serie sui futuri combustibili per la flotta globale.
L’energia nucleare per il trasporto marittimo rimane un progetto in fase di sviluppo, con grandi ostacoli alla sua adozione diffusa, ma i progetti stanno guadagnando supporto a causa delle limitazioni dei combustibili verdi.
Il rapporto cita l’uso della propulsione nucleare da sette decenni da parte delle marine militari, oltre che dei rompighiaccio e delle navi da carico di proprietà dello Stato, e sottolinea i vantaggi chiave, tra cui il bunkeraggio limitato e la navigazione completamente priva di emissioni. Attualmente solo la russa Sevmorput presenta la caratteristica di essere una nave commerciale a propulsione commerciale.
Un problema di costi e di competenze.
Prché dovrebbe esserci questa separazione fra società di armamento delle navi e proprietà del reatto?
- prima di tutto le competente per il funzionamento di un reattore nucleare sono molto specifiche e non comuni al settore marittimi;
- investire nella realizzazione di un reattore nucleare a uso marittimo, anche in forma modulare e su grande scala, è comunque notevole, per cui è quasi ovvio che ad occuparsene siano società ad hoc che poi potrebbero gestire i cicli di caricamento del combustibile nucleare.. Una nave con reattore nucleare necessità di essere rifornita ogni cinque anni minimo, sino a 30 anni, mentre una nave com motore a combustione, di qualsiasi tipo, deve essere rifornita a ogni viaggio;
- ci è un problema di sviluppo dei reattori per le navi commerciali che richiede un cammino a parte.
Ovviamente la soluzione nucleare nn sarebbe adatta a tutte le navi da trasporto, ma soprattutto a grandi navi, con notevole tonnellaggio, che potrebbero facilmente geestire il reattore a bordo e trarre vantaggio da questa fonte energetica quasi inesauribile.
Secondo Core Power, start-up nucleare con sede nel Regno Unito, i primi prototipi commerciali moderni di reattori navali non saranno pronti prima dei primi anni 2030.
“Sebbene il suo utilizzo nella navigazione commerciale sia stato limitato, superando le percezioni negative e la mancanza di livelli di investimento, la propulsione nucleare potrebbe fornire un valore immenso al settore marittimo nel suo percorso di decarbonizzazione”, ha dichiarato Mark Tipping, del Lloyd’s Register.
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