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Emirati Arabi e Qatar ripristinano le relazioni diplomatiche dopo sei anni di scontro

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Dopo sei anni di rottura, gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar hanno raggiunto un accordo per ripristinare le relazioni diplomatiche. La disputa è nata e le relazioni si sono interrotte quando gli Emirati Arabi Uniti hanno accusato il Qatar di sponsorizzare il terrorismo.

Il Primo Ministro e il Ministro degli Affari Esteri hanno accolto con favore il ripristino delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi e hanno espresso l’aspirazione dello Stato del Qatar a promuovere una partnership con gli Emirati Arabi Uniti che rifletta la profondità delle relazioni fraterne tra i due popoli fratelli”, ha dichiarato il Ministero degli Esteri del Qatar in un comunicato.

Questo si preannuncia come un periodo di ricucitura nella regione del Golfo.

A marzo, l’Arabia Saudita e l’Iran hanno concordato di ripristinare le relazioni diplomatiche in un accordo mediato dalla Cina, ponendo fine a una frattura durata sette anni. Le tensioni tra Arabia Saudita e Iran hanno raggiunto il culmine nel 2019, dopo che un assalto rivendicato dai combattenti yemeniti sostenuti dall’Iran all’impianto saudita di Abqaiq ha temporaneamente messo fuori uso metà della capacità produttiva. L’anno scorso, l’Arabia Saudita ha lanciato l’allarme per un imminente attacco iraniano, suscitando la pronta risposta degli Stati Uniti.

L’accordo Arabia Saudita-Iran è l’ultimo di una serie di riallineamenti geopolitici che si sono verificati ultimamente in Medio Oriente. Per più di un anno, la Turchia e l’Arabia Saudita hanno negoziato tranquillamente la normalizzazione delle relazioni, gravemente danneggiate dopo l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi a Istanbul nel 2018; il Qatar ha sanato una frattura di cinque anni con i suoi vicini del Golfo Persico, mentre Israele sta approfondendo i suoi legami arabi in un momento in cui il suo conflitto con i palestinesi si riscalda.

Nel frattempo, Teheran ha concesso la grazia a più di 22.000 persone arrestate durante le proteste che hanno scosso il Paese in seguito alla morte di Mahsa Amini. I disordini sono scoppiati in diverse città curde dopo che la 22enne iraniana-curda è morta il 16 settembre, solo tre giorni dopo essere stata arrestata dalla “polizia morale” iraniana per aver presumibilmente violato il rigido codice di abbigliamento femminile del Paese. Questo segna un ammorbidimento nella posizione di Teheran proprio in vista di un miglioramento delle sue relazioni internazionali.

Ma, cosa più allarmante per i mercati petroliferi, la scorsa settimana i prezzi del petrolio sono crollati dopo che è emersa la notizia che gli Stati Uniti e l’Iran stanno facendo progressi dopo aver ripreso i colloqui su un accordo nucleare, una mossa che potrebbe alleggerire le sanzioni sulle esportazioni di petrolio dell’Iran. Il quotidiano israeliano Haaretz ha riferito che i colloqui stanno procedendo più rapidamente del previsto, con la possibilità di raggiungere un accordo nel giro di poche settimane. È probabile che i termini dell’accordo prevedano che l’Iran cessi le attività di arricchimento dell’uranio al 60% e oltre, in cambio del permesso di esportare fino a 1 milione di bbl al giorno di petrolio.


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