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L’Egitto ignora le richieste USA di chiudere lo spazio aereo alla Russia, nonostante riceva 1,3 miliardi di aiuti

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Washington sta cercando di fare pressioni sull’Egitto affinché chiuda il suo spazio aereo a tutti i voli militari russi, ma l’alleato regionale degli Stati Uniti non ci sta, anche a seguito di una recente fuga di notizie del Pentagono che mostrava che il Cairo progettava di rifornire Mosca di missili.

“L’Egitto ha ignorato le richieste degli Stati Uniti di chiudere il suo spazio aereo ai voli militari russi, hanno dichiarato funzionari americani ed egiziani, mettendo alla prova i limiti della capacità di Washington di bloccare i rifornimenti di Mosca in vista della prevista controffensiva ucraina”, riporta venerdì il Wall Street Journal.

Gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno convinto paesi come la Turchia, la Giordania e l’Iraq a tagliare l’accesso ad almeno alcuni aerei militari russi l’anno scorso dopo l’invasione dell’Ucraina, costringendo gli aerei di Mosca a volare per 2.000 miglia in più e fino a cinque ore in più per raggiungere le basi strategiche in Siria“, continua il rapporto.

La preoccupazione di Washington è che la Russia abbia probabilmente utilizzato lo spazio aereo egiziano per trasportare armi dai suoi depositi di armi in altre zone del Medio Oriente, ad esempio in Siria, dove dal 2015 ha avviato un significativo rafforzamento militare, in particolare lungo la costa. Senza poi considerare le operazioni della Wagner in Africa e in Libia.

I registri di volo citati nel rapporto del WSJ mostrano che almeno sette di questi voli militari hanno utilizzato questa rotta per la Siria, prima di dirigersi verso la regione russa del Mar Nero.

Negli ultimi decenni, l’Egitto è stato il primo beneficiario degli aiuti esteri statunitensi dopo Israele, con circa 1,3 miliardi di dollari all’anno. Il Congresso USA ha cercato di limitare questi aiuti perché non corrispondenti agli interessi americani, ma la Casa Bianca li mantiene nell’ottica del mantenimento della pace con Israele.

Per esempio, una scheda informativa del Dipartimento di Stato recita: “Dal 1978, gli Stati Uniti hanno fornito all’Egitto oltre 50 miliardi di dollari di assistenza militare e 30 miliardi di dollari di assistenza economica“.

Il mese scorso il Washington Post ha riferito di una diapositiva trapelata che faceva parte dei “Discord leaks” di documenti del Pentagono. La diapositiva affermava che Sisi aveva recentemente ordinato la produzione di 40.000 razzi da spedire segretamente in Russia.

Il documento top secret, datato 17 febbraio di quest’anno, includeva un riassunto delle conversazioni tra il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi e i suoi alti funzionari militari. Nel documento, Sisi ordina agli ufficiali di mantenere segreta la produzione e la spedizione dei razzi “per evitare problemi con l’Occidente””, scrive il Washington Post. Vengono citati anche proiettili d’artiglieria e polvere da sparo.

Paesi come l’Egitto (considerati stretti alleati americani) sorpresi a spedire armi in Russia non solo risulterebbero molto imbarazzanti per l’amministrazione Biden, ma potrebbero far scattare sanzioni statunitensi o almeno il congelamento degli aiuti alla difesa del Paese.


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