Energia
Egitto, la corsa contro il tempo: 340 milioni di dollari in nuovi accordi gas mentre la crisi energetica morde
l Cairo punta a rafforzare la produzione interna di idrocarburi per soddisfare la crescente domanda energetica. Siglati quattro contratti strategici per la perforazione di dieci nuovi pozzi nel Mediterraneo e nel delta del Nilo.
L’Egitto ha stipulato quattro accordi di esplorazione petrolifera e gasifera con società internazionali per un valore superiore a 340 milioni di dollari (16,52 miliardi di lire egiziane), con l’obiettivo di rafforzare la produzione interna a fronte della crescente domanda di energia.
Gli accordi, resi noti dal Ministero del Petrolio il 30 agosto, riguardano blocchi offshore nel Mediterraneo e nel delta del Nilo.
Questi contratti prevedono l’impegno a perforare dieci nuovi pozzi e sono stati stipulati dalla società statale Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS).
Shell International ha stipulato il contratto più importante, del valore di 120 milioni di dollari (88,7 milioni di sterline), per l’esplorazione nell’area offshore di Merneith nel Mediterraneo. L’accordo prevede la realizzazione di tre pozzi.
Il secondo accordo è stato stipulato con la società energetica italiana Eni, che ha stanziato 100 milioni di dollari (85,31 milioni di euro) per la perforazione di tre pozzi nel blocco offshore di East Port Said.
La russa Zarubezhneft ha firmato il terzo accordo, del valore di 14 milioni di dollari (1,13 miliardi di rubli), che si concentrerà sulla concessione di North Khatatba nel delta del Nilo, con quattro pozzi da perforare.
Inoltre, Arcius Energy, una joint venture tra BP e XRG, il braccio finanziario dell’ADNOC degli Emirati Arabi Uniti, si è impegnata a investire 109 milioni di dollari nell’area offshore di North Damietta.
Questi investimenti arrivano in un momento critico, poiché l’Egitto è alle prese con il calo delle forniture dei giacimenti di gas e un aumento del consumo di elettricità, aggravato dalle tensioni regionali che incidono sul settore energetico.
Il Ministero del Petrolio ha annunciato che i contratti fanno parte di una strategia più ampia volta a potenziare le attività di esplorazione, garantire una fornitura interna stabile e rafforzare la posizione dell’Egitto come hub energetico chiave nella regione.
Contemporaneamente, nel mese di giugno l’Egitto ha stipulato una serie di accordi per l’acquisto di 150-160 carichi di gas naturale liquefatto (GNL) fino al 2026, una mossa volta a soddisfare il crescente fabbisogno energetico del Paese in un contesto di difficoltà economiche.
Questi accordi sul GNL con società energetiche e trading house globali dovrebbero costare all’Egitto più di 8 miliardi di dollari ai tassi di mercato attuali. L’Egitto è un paese in rapido sviluppo, anche indusriale, con 110 milioni di abitanti e una grande fame di gas. Attualmente ne produce dai propri giacimenti e lo importa da Israele, ma le richieste sono sempre crescenti e questo genera una necessità di maggiori trivellazioni.
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