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Energia

Ecco il “Piano” della Commissione per rendere l’Energia conveniente, se ci volete credere

La Commissione propone il proprio Piano per un’energià conveniente per tuti. Niente di nuovo, dirigismo allo stato puro. Funzionerà solo se cambieranno le condizioni esterne, e non sicuramente per merito della Commissione stessa

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La Commissione Europea, non soddisfatta di come stiano andando male le cose in Europa, di quaali danni siano stati portati dalla proprie politiche non collegate alla realtà, decide, con il solito dirigismo, di “mettere a posto” i mercati dell’energia.

Facciamo una premessa: la situazione attuale di prezzi elevati e scarsità di fornitura dell’energia è proprio la conseguenza delle politiche dell’unione europea, anche se nessuno, nella stampa mainstream, avrò il coraggio di dirvelo. il passaggio da contratti a lungo termine ai contratti spot del TTF, le incentivazioni per il green a carico del mercato, il mercato unico che ha causato un’esplosizione dei prezzi in certi livelli, per permettere ad altri di far finta che non fosse necessario pensare alla generazione, sono tutte conseguenze delle politiche e delle direttive europee.

Ora, con lo stesso dirigismo, la Commissione pensa di fare un’inversione a U, in corsa, e anche di avere dei risultati immeditati. Ecco perché ha presentato il suo Action Plan for Affordable Energyil Piano d’azione per l’energia a buon mecato. come se sino a ora nessuno avesse mai pensato a ridurre i prezzi energetici e fosse necessario far intervenire la Commissione per ottenerli. Ci scuserete se ogni tanto, nell’illustrarlo, saremo un po’ ironici, ma è veramente faticoso restare completamente tecnici quando ci si trova davanti a un piano che avrebbe fatto sorridere compiaciuto l’intero Politburo dell’URSS di Brezniev.

La Sintesi

La Commissione Europea ha presentato il 26 febbraio 2025 questo ambizioso Piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili, con l’obiettivo di sostenere i cittadini, le imprese e l’industria europei, promuovendo la crescita, gli investimenti e la decarbonizzazione. Evidentemente, sino a questo momento, il benessere economico dei cittadini e delle imprese non era una priorità europea.

Il piano affronta il problema dei costi elevati dell’energia, della povertà energetica e del crescente divario nei prezzi dell’energia tra l’UE e i suoi concorrenti globali. Per gli altri paesi basta non avere la Commissione, per ottenere dei prezzi energetici accettabili.

Il piano identifica diverse cause dell’aumento dei costi energetici nell’UE, tra cui la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, le inefficienze del sistema elettrico e l’aumento dei costi di sistema coperti dagli oneri di rete e dalle imposte. Il piano sottolinea anche la necessità di una vera Unione dell’Energia per affrontare queste sfide e fornire energia a prezzi accessibili.  Potemmo sottolineare che ciascuno di questi problemi è figlio delle politiche di austerità dell’Unione stessa, che ha impedito ai Paesi di investire in modo adeguato in Centrali nucleari o reti di distribuzione, ma proseguiamo.

Alla fine è semplice, tutto è un cricolo vizioso, basta solo abbattere i costi enegetici…

Per raggiungere questi obiettivi, il piano propone otto azioni concrete, suddivise in quattro pilastri fondamentali:

Pilastro I: Riduzione dei costi dell’energia

Questo pilastro si concentra su interventi mirati a ridurre i costi dell’energia per cittadini e imprese, agendo su diversi fronti:

  1. Rendere le bollette elettriche più accessibili: * Oneri di rete: La Commissione propone di rivedere le metodologie di calcolo degli oneri di rete per incentivare l’uso della flessibilità e gli investimenti nell’elettrificazione, garantendo al contempo un campo di gioco equo. Questo permetterebbe agli utenti di adattare il proprio consumo di energia o di spostarlo verso momenti e luoghi in cui le fonti energetiche più economiche sono disponibili, riducendo i costi complessivi del sistema.
    • Tasse e aliquote: Il Consiglio dovrebbe completare la revisione della Direttiva sulla tassazione dell’energia, proposta nel 2021, per allineare la tassazione dei prodotti energetici alle politiche energetiche e climatiche dell’UE, promuovere le tecnologie pulite e rimuovere esenzioni e aliquote ridotte obsolete che incoraggiano l’uso di combustibili fossili. La Commissione ricorda agli Stati membri la possibilità di ridurre le tasse nazionali e le aliquote sulle bollette elettriche, applicare l’aliquota IVA ridotta consentita dalla Direttiva IVA e eliminare le aliquote non correlate all’energia. Il problema è che questi costi aggiuntivi vanno a coprire le sovvenzioni all’euolico, ad esempio, o gli investimenti nella rete elettrica.
    • Aumento della concorrenza al dettaglio: La Commissione propone un pacchetto “Energia per i cittadini” per aumentare la partecipazione dei cittadini alla transizione energetica e rafforzare la dimensione sociale dell’Unione dell’Energia. Questo pacchetto includerebbe misure per ridurre la povertà energetica, consentire ai consumatori e alle comunità di produrre, utilizzare e vendere energia rinnovabile alle proprie condizioni e fornire orientamenti agli Stati membri per abbattere le barriere esistenti, consentendo ai consumatori di risparmiare sulle bollette energetiche cambiando fornitore e contratto.  Ovviamente non sarà così, perché un mercato più libero significa che qualcuno pagherà di meno, ma qualcuno pagherà di più l’energia. La dimostrazione è la fine del mercato tutelato in Italia. Si tratta solo di slogan, ma andamo avanti.
  2. Ridurre il costo della fornitura di elettricità: Per ridurre il costo della fornitura di elettricità, il piano prevede diverse azioni:
    • Contratti di fornitura di elettricità a lungo termine: La Commissione si impegna a promuovere i contratti di acquisto di energia (PPA) e i contratti a lungo termine tra gli sviluppatori di energia pulita e i consumatori industriali, consentendo a questi ultimi di beneficiare di prezzi dell’elettricità stabili e convenienti per una lunga durata. I consumatori industriali avevano bisogno della Commissione
    • Riduzione dei tempi di autorizzazione: Per accelerare la diffusione di energia rinnovabile e infrastrutture energetiche, il piano prevede la riduzione dei tempi di autorizzazione per i progetti relativi a reti, stoccaggio e energia pulita.
    • Espansione e modernizzazione delle reti: Il piano prevede investimenti significativi nelle reti elettriche per garantire un flusso efficiente di energia da dove viene prodotta a dove è necessaria, mitigando gli episodi di picco dei prezzi e garantendo che tutti beneficino dell’energia al miglior costo.  Occhio che l’integrazione delle reti avrà come effetto che qualcuno pagherà l’energia molto di più, e qualcuno molto di meno, pur non meritandolo. L’esempio è quello che è successo recentemetne fra Germania e Paesi del Nord Europa: la Germania non ha investito in fonti energetiche di base , dipendendo dall’eolico inutile, quindi ha sfruttato le fonti stabili di Norvegiaa e Svezia, mandando però i loro prezzi alle stelle. Tutto pur di non investire in centrali a carbone o nucleare.
    • Aumento della flessibilità del sistema: Il piano promuove l’aumento della flessibilità del sistema energetico attraverso lo stoccaggio e la risposta alla domanda, incoraggiando i clienti a spostare il consumo di elettricità in momenti in cui l’elettricità è più abbondante o la domanda è inferiore, e quindi più economica.

      Per la UE la flessibilità è facile come una lista di obiettivi. Sulla carta è semplicissima.

  3. Migliorare i mercati del gas per prezzi equi dell’energia: Questo obiettivo si concentra su:
    • Garantire una concorrenza leale: Il piano istituisce una task force per il mercato del gas per esaminare attentamente i mercati del gas naturale dell’UE e, se necessario, intervenire per garantire il loro funzionamento ottimale e prevenire pratiche commerciali che distorcono i prezzi basati sul mercato.  Come se bastasse una “Task force” (ben pagata ça va sans dire) per risolvere i problemi di un mercato che paga la scarsità di fonti d’approvvigionamento convenienti.
    • Sfruttare il potere d’acquisto dell’UE: La Commissione si impegna a esplorare alternative alle importazioni di gas naturale e a sfruttare il potere d’acquisto collettivo dell’UE per ottenere condizioni migliori sui mercati internazionali del gas. Tutte cose che potrebbero funzionare in un mercato spot abbondante, non in uno scarso dove la Cina o l’Estremo Oriente pesano molto più della UE.
  4. Efficienza energetica: realizzare risparmi energetici: * Mercato unico per l’efficienza energetica: Il piano promuove la creazione di un mercato unico per i servizi di efficienza energetica, consentendo ai cittadini europei di beneficiare di servizi che li aiutino a ridurre le bollette energetiche al miglior costo.
    • Apparecchi e prodotti più efficienti: Il piano prevede l’aggiornamento delle norme UE sull’etichettatura energetica e l’ecodesign per garantire che i consumatori abbiano accesso ad apparecchi e prodotti più efficienti con una maggiore durata.

Pilastro II: Costruire una vera “Unione dell’Energia”

Questo pilastro si concentra su misure strutturali a lungo termine per completare l’Unione dell’Energia e garantire un sistema energetico più integrato, decarbonizzato e resiliente:

  1. Completare l’Unione dell’Energia: * Task force per l’Unione dell’Energia: La Commissione istituirà una task force per l’Unione dell’Energia per migliorare il coordinamento e la governance del sistema energetico.
    • Investimenti e capitali privati: Il piano affronta il divario degli investimenti e mobilita capitali privati per la transizione energetica attraverso una Strategia di investimento per l’energia pulita e un Programma illustrativo nucleare aggiornato (PINC).  I capitali privati vogliono remunerazione adeguata al mercato privato. Come questo possa portare alla riduzione del costo dell’energia resta un mistero.
    • Mercato energetico integrato: La Commissione pubblicherà un Libro bianco sull’integrazione del mercato elettrico per promuovere un mercato energetico più integrato e coeso.  In un mercato unico, se qualcuno paga di meno, è perché qualcun altro pagherà di più, a costanza di offerta.
    • Governance semplificata: Il piano prevede la revisione del Regolamento sulla governance per semplificare, rafforzare e modernizzare la governance dell’Unione dell’Energia e dell’azione per il clima. La UE cerca di risolvere i problemi che lei stessa ha causato.
    • Elettrificazione: Il piano promuove l’elettrificazione del sistema energetico attraverso un Piano d’azione per l’elettrificazione e una Strategia per il riscaldamento e il raffreddamento. Elettrificare signfica aumentare la domanda d’energia, e come questo possa ridurre i prezzi è un mistero.
    • Digitalizzazione e IA: La Commissione adotterà una tabella di marcia strategica per la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale (IA) per il settore energetico per accelerare l’implementazione di soluzioni di IA europee.  Fuffa pura.
    • Ricerca e innovazione: Il piano promuove la ricerca e l’innovazione nelle tecnologie energetiche pulite, tra cui la fusione nucleare, la geotermia avanzata e le batterie a stato solido.

 

Pilastro III: Attrarre investimenti e garantire l’attuazione

Questo pilastro si concentra sulla creazione di un ambiente favorevole agli investimenti nel settore energetico, coinvolgendo attori pubblici e privati:

  1. Un contratto tripartito per l’energia a prezzi accessibili per l’industria europea: * Certezza e trasparenza: Il piano prevede la creazione di un contratto tripartito per l’energia a prezzi accessibili tra il settore pubblico, gli sviluppatori di energia pulita e l’industria energivora. Questo contratto mira a fornire certezza e trasparenza agli investitori, promuovendo la crescita del settore e riducendo i costi dell’energia.
    • Coinvolgimento degli attori: Il contratto tripartito si basa sulle esperienze positive della Carta del vento e della Carta del solare, che hanno dimostrato l’importanza del coinvolgimento di attori istituzionali ed economici per costruire una catena del valore competitiva nel settore energetico.

Ci è sufficiente notre che i prezzi assurdi dell’energia sono proprio figlidel “Successo” della Carta del vento e della Carta del solare e che le catene del valore non esistono: importiamo quasit tutto dalla Cina. Il riferimento è solo la solita autocelebrazione.

 

Pilastro IV: Essere pronti per potenziali crisi energetiche

Questo pilastro si concentra sul rafforzamento della resilienza del sistema energetico europeo e sulla preparazione ad affrontare eventuali crisi energetiche future:

  1. Sicurezza dell’approvvigionamento per la stabilità dei prezzi: * Quadro normativo: Il piano prevede la revisione del quadro normativo dell’UE sulla sicurezza energetica per garantire la stabilità delle forniture energetiche e mitigare la volatilità dei prezzi.
  2. Preparazione alle crisi dei prezzi: * Misure di emergenza: Il piano prevede l’introduzione di misure per evitare picchi di prezzo durante le crisi energetiche, tra cui l’aumento dell’accesso transfrontaliero all’elettricità a prezzi accessibili e la garanzia di una migliore disponibilità di forniture energetiche.
    • Cooperazione e coordinamento: Il piano sottolinea l’importanza della cooperazione e del coordinamento tra gli Stati membri, i gestori delle reti di trasmissione (TSO) e le autorità di regolamentazione nazionali per garantire un flusso efficiente di energia durante le crisi.

In conclusione, il Piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili non è altro che la riproposizione di poltiche dirigiste che hanno sinora completamente fallito e che non potranno che, nuovamente, fallire in futuro. Non si capisce il concetto essenziale: per far calare i prezzi bisogna produrre energia elettrica con le fonti meno costose: in prima fase tutte, carbone petrolio e gas incluese. Ins econda battuta si può progettare la loro sostituzione con fonti ad emissioni zero, ma stabili.

Chiuque sia in buona fede lo capisce, ma, appunto, è necessaria la buona fede, e ormai in Europa non se ne vede più.


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