Attualità
Cosa succederebbe se la manovra in deficit “per fare crescita” dei gialloverdi funzionasse? Sarebbe la caccia a economisti, politici, giornalisti “venduti”?
Una mia rara considerazione sull’Italia.
Vorrei sottoporvi una valutazione che facevo ieri telefonicamente con il mio amico avvocato. Giustamente lui, chiedendomi lumi, condensava la storia della manovra del governo gialloverde in una semplice considerazione. “Sai“, mi diceva, “il vero problema è che nessuno che conta in Italia ha interesse che la manovra economica come l’han fatta i gialloverdi – ossia diversamente da tutti gli altri prima – funzioni“.
Vero. Anzi, verissimo. Oggi ho letto De Bortoli affermare che “la manovra la pagherà il popolo”. Ed altri opinionisti riportare più o meno lo stesso. Aggiungo i politici della “vecchia gestione”, Matteo Renzi in testa, che dopo aver tradito gli italiani per propri ritorni personali (speriamo solo di tipo politico, ai posteri l’ardua sentenza, andiamo a poco) ancora hanno il coraggio di parlare [facendo magari il gufo, …], ben sapendo che se questa manovra funzionerà qualcuno correrà grossi guai perchè in passato fece il perfetto contrario. O le affermazioni dl Elsa Fornero che vorrebbe mantenere la propria creatura previdenziale fatta di pensioni a 70 e passa anni.
E che dire di Barisoni di Radio24, sentivo che cominciava a correggere il tiro, diceva che forse troppa austerità uccide. Peccato che l’abbiamo sentito per anni scagliarsi contro coloro che pensavano di andare contro l’EUropa (ricordo a Barisoni che Paolo Savona ha affermato che siamo in guerra con l’EU, vorrei sapere se lo sapeva ieri quando cercava di aggiustare il tiro cercando di allinearsi ai gialloverdi, …)
Ma non solo loro: come considerare il famoso economista Zingales, che col PD al potere sparava tesi inerenti al fatto che la guerra all’austerità “è una battaglia persa” (e adesso sparisce dai radar magari perchè spera di ottenere una posizione al governo, ndr?).
IGNAVIA
Evidentemente in Italia tutti hanno famiglia, tutti hanno interessi. Alla fine è sempre questione di interessi, “follow the money” diceva Falcone (sebbene in altri contesti) e quasi tutto si spiega: fino a ieri tutti erano con l’EU, oggi quelli che mantengono grandi interessi personali a restare attaccati all’Unione tengono bordone, gli altri cominciano a cedere. Non bisogna farsi forviare fda certi personaggi.
Io la metterei in altro modo, facendola semplice: oggi il Governo ha tirato la corda un filino di più di quanto l’EU chiedeva ed ha fatto bene. Il trucco sta sempre nell’imporre un indirizzo diverso senza passare da scellerato. Fare deficit al 2.4% pagato in debito per circa il 50% non mi sembra folle. Ossia la mazzata di tasse – che invece aveva in programma il PD – non c’è stata e non ci sarà. Moscovici ha chiaramente detto che all’EU questo non va bene.
Ripeto, la scelta del PD sarebbe stata quella di fare diversamente, leggasi recuperare le varie flessibilità passate applicando una riduzione del debito forzosa, come voleva l’EUropa (Sabino Cassese, boiardo del sistema, vicinissimo al figlio di Giorgio Napolitano, era pronto ad imporre una tassa patrimoniale di dimensioni apocalittiche agli italiani, bruciando precisamente quel risparmio privato che oggi invece Savona vorrebbe invece mettere a frutto fare crescita, ossia ammazzando l’Italia per sempre, ndr)
I gialloverdi hanno fatto il contrario, di fatto stanno accumulando altro debito invece di tagliarlo sperando di di fare crescita col deficit. Altro approccio, il progetto è certamente fattibile.
I numeri non sono importanti, basta capire il concetto. E ricordare che la Francia – che pur criticandoci sempre ha un debito non troppo lontano da quello italiano, circa il 100% del PIL – fa il 2.8% di deficit.
Ma il punto non sta qui: se il PD ha cercato senza riuscirci di abbassare il rapporto debito/PIL riducendo il numeratore (ossia il debito, con maggiori tasse), i gialloverdi vogliono invece fare il contrario, alzare il denominatore (il PIL, togliendo tasse ai fattori produttivi e facendo infrastrutture) ossia facendo crescita. Della serie, vado in banca e mi faccio prestare soldi per potenziare la mia azienda, così faccio più fatturato, più utili e ripago il debito coi nuovi introiti.
Chi avrà ragione?
Appunto, vale la pena provarci anche perchè un’altra mazzata di tasse avrebbe ucciso il Paese. Vista da fuori sembra davvero l’ultima chance, senza alternative.
Chiediamoci però cosa può andare male? Prima di tutto che l’economia mondiale si incricchi o che scoppi una guerra o qualcosa del genere. Ma l’aspetto peggiore è se dovesse esserci un’esplosione dell’inflazione a livello globale (leggete bene, mi raccomando). Ossia fare aumentare i prezzi interni italiani più dei partners EU: in tale caso Roma sarebbe costretta a valutare l’uscita dall’euro in quanto non le sarebbe possibile stando dentro la moneta unica recuperare il differenziale di inflazione con il nord EUropa (…, segnatevi questa evoluzione, credetemi che vi servirà). Vedremo.
Ma la domanda da porci è un’altra: se la ricetta del deficit che fa crescita dei gialloverdi funzionasse, chi pagherebbe per gli errori di Renzi, Letta, Gentiloni, Monti? Che dovremmo fare dei De Bortoli, dei Giannino, dei Barisoni, degli Zingales ecc. ecc. che fino a ieri supportavano l’ancienne regime e le sue misure suicide?
Secondo chi scrive solo una cosa: bisognerebbe verificare se costoro abbiano avuto in passato interessi personali a supportare azioni, politiche, indirizzi che sono poi andati contro l’interesse del 99.9% degli italiani. Bisognerebbe trovare il modo di “chiedersi fattualmente” se costoro erano legati ad esempio ad enti pro-Eu? Lavoravano costoro – direttamente o indirettamente – con o per coloro che avevano interesse a che l’Italia finisse come la Grecia? Non è difficile, credetemi.
Prepariamoci. Anche perchè mi viene da dire che le probabilità che i gialloverdi possano avere ragione è molto alta visto che oggi abbiamo uno scienziato dell’economia al Governo (Savona) e non i soliti raccomandati (peccato che, evidentemente consigliato dal prof. Barra Caracciolo, il Ministro delle Politiche comunitarie non abbia fatto pulizia precisamente del 50% degli amministrativi del suo ufficio, che gli stanno remando contro e lui fa finta di non vederlo).
Nel caso, ricordatevi i nomi di coloro che hanno contribuito a creare il disastro italiano. Poi magari penseremo a come civilmente denunciare pubblicamente il problema.
Per adesso aspettiamo e verifichiamo.
MD
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