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Economia

Due proposte per provare a vincere il coronavirus

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Due proposte per provare a vincere il coronavirus

Francesco Celotto torna sul tema dopo l’analisi del Cura Italia in questo articolo che vi invitiamo a leggere.

Ho la netta impressione, ed è ovviamente comprensibile, che il mondo faccia ancora fatica a capire la enorme portata ed impatto che avrà il coronavirus sulla nostra vita futura e sulla economia.
Il problema è che molti paesi sviluppati stanno continuando a sottovalutare la letalità del virus e adottando misure blande.
Dobbiamo essere assolutamente rigorosi nell’affrontare la pandemia e mettere in atto, tutte ripeto tutte, le misure atte a bloccare questa emergenza che a tutti gli effetti si configura come una guerra.

Cos’ha fatto chi ci ha preceduto?

I cinesi, i coreani i e alcuni paesi dell’Est europa (Polonia, Bulgaria tra gli altri) hanno fin da subito ordinato la immediata chiusura di tutti i servizi non essenziali e il divieto di uscire.
Risultato: hanno contenuto la pandemia e anzi la Cina da alcuni giorni non registra nuovi casi.
Invece molti paesi occidentali sono partiti tardi e alcuni incredibilmente continuano a non adottare misure drastiche (Inghilterra e Stati Uniti in testa).

Due proposte per provare a vincere il coronavirus

Io mi permetto di suggerire ai paesi europei tre cose che andrebbero messe in campo subito senza se e senza ma e mi associo al drammatico appello di oggi del sindaco di Bergamo Gori:

  1. chiudere tutto, incluse le attività produttive non essenziali (alimentare e filiera medica) per evitare ulteriori contagi. La priorità oggi è salvare vite umane e soprattutto limitare ulteriori contagi visto che i sistemi sanitari sono quasi al collasso.
    Tutti i paesi europei dovrebbero schierare gli eserciti per far rispettare la consegna di non muoversi da casa o tra 1 anno non avremmo ancora sconfitto il virus;
  2. sull’esempio degli Stati Uniti è arrivato il momento di lanciare in Europa un massiccio e universale programma di Helicopter Money a favore di famiglie, cittadini, imprese con particolare attenzione alle piccole e medie imprese. Serve subito denaro per tutti per alleviare il disastro che rappresenterà la perdita di milioni di posti di lavoro,la chiusura di attività e imprese.Inutile giocare con le cifre ottimistiche che tuttora circolano. Il PIL europeo collasserà nel 2020 e perderà non meno del 10%. Un piano serio ed efficace di helicopter money non può essere inferiore a 1,5/2 miliardi di euro. Ovviamente dovrebbe essere gestito dalla Unione Europea e non dai singoli stati anche per permettere finalmente di adottare una misura di solidarietà coordinata e concertata tra tutti;
  3. è arrivato il momento per l’Europa se vogliamo continuare a stare insieme di adottare gli Eurobonds ovvero un debito condiviso tra tutti. A mali estremi come di dice estremi rimedi.
    I paesi del Nord la smettano con la loro atavica diffidenza e solidarizzino con il Sud altrimenti come ho avuto modo di dire in precedenti interventi meglio uscire da questa inutile e burocratica Unione Europea e fare da soli. O lo facciamo ora rilanciando la idea di una Europa solidale o chiudiamo qui la nostra esperienza.

Francesco Celotto, imprenditore, analista finanziario indipendente, ex attivista M5S ,candidato al Senato per M5S, già fondatore del gruppo grandi opere del M5S Veneto. Coautore di due libri sul disastro ambientale e la corruzione relativa alle grandi opere del Veneto (2012: Strada Chiusa con Marco Milioni; 2015 Strade Morte con Marco Milioni, Carlo Costantini, Massimo Follesa) , ex presidente di Veneto sostenibile ed ex vicepresidente della Associazione Soci Banche Popolari, già portavoce Covepa (Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa).


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